Ma che opposizione abbiamo in Italia?
Passa il tempo ma in questo Paese non si sa come trovare il modo di mandare a picco e far scomparire dal panorama politico gli attuali partiti di opposizione, con grave danno di noi cittadini democratici. Gli esempi da questo punto di vista si moltiplicano, e ogni giorno ne spunta una nuova. Stavolta è il caso di Indi Gregory – la bimba inglese, nata a febbraio, affetta dalla sindrome da deperimento mitocondriale, una rarissima malattia genetica – che fa emergere lo squallore assoluto che caratterizza le opposizioni di casa nostra.
Breve riassunto della vicenda: solo qualche giorno fa il giudice dell’Alta Corte aveva negato ai genitori il permesso di trasferire la piccola in Italia, dove l’ospedale Bambino Gesù di Roma si era offerto di seguirla e di prestarle «cure specialistiche». Secondo il tribunale, il trasferimento in Italia non sarebbe nel «migliore interesse» della bambina, e con questa motivazione il giudice ha respinto la richiesta.
Proprio per evitare, in base alla decisione dell’Alta Corte, l’interruzione della ventilazione artificiale, il Consiglio dei ministri è stato convocato d’urgenza per conferire alla bimba la cittadinanza italiana. Come ha detto Giorgia Meloni:
«Dicono che non ci siano molte speranze per la piccola Indi, ma fino alla fine farò quello che posso per difendere la sua vita. E per difendere il diritto della sua mamma e del suo papà a fare tutto quello che possono per lei».
Missione compiuta: ora quindi, dal momento che Indi è diventata italiana, ora potrà essere trasferita al Bambino Gesù di Roma. La svolta è arrivata al termine di una trattativa portata avanti dal governo da diverse settimane, in totale riservatezza. La cittadinanza è stata conferita «in considerazione dell’eccezionale interesse per la comunità nazionale ad assicurare al minore ulteriori sviluppi terapeutici». I genitori di Indi avevano lanciato un appello perché lo stop ai trattamenti venisse scongiurato e affinché venisse consentito loro di trasferire la figlia a Roma. Il commento del padre la dice lunga:
«Il mio cuore si riempie di gioia perché gli italiani hanno dato a me e mia moglie Claire speranza e fiducia nell’umanità. Gli italiani hanno dimostrato attenzione alle cure in modo amorevole e sostegno. Vorrei solo che nel Regno Unito fosse lo stesso».
Nonostante tutto, però, le opposizioni hanno trovato – una volta di più – il modo per dimostrare la loro assoluta inutilità, prese come sono dalla ricerca spasmodica di una “scorciatoia” per mettere in discussione il consenso crescente (a proposito: chissà come mai..) della Meloni. Nella foga di attaccare il Governo addirittura si oppongono – e criticano – la scelta del Consiglio dei Ministri che ha riconosciuto la cittadinanza per evitare che alla bambina fosse staccata la spina oltremanica.
Roba, davvero, da non crederci. Ma dico: si può essere più fuori dal mondo, più lontani dalla vita reale, più slegati dai cittadini?
Certo, può darsi che quello del Governo sia stato un gesto strumentale, magari anche propagandistico: ma bastava guardare al dato oggettivo, al risultato – tenere in vita la bambina il più possibile, aspettando che la ricerca faccia dei progressi – per accorgersi che ci sono polemiche utili nell’interesse dei cittadini e polemiche vuote, strumentali, inutili per la società civile e il dibattito democratico.
Le nostre opposizioni, purtroppo, reiterano l’errore e non fanno altro che confermare le ragioni che hanno portato la Meloni – e i suoi, che piacciano o meno – al Governo. Non resta che sperare che emergano altre opposizioni, e che questi partiti – ormai, diciamolo, arrivati alla frutta – tolgano il disturbo. I Paesi moderni hanno bisogno di un’opposizione sana e costruttiva: non di un circo senza capo nè coda, dedito esclusivamente alla ricerca di un qualche tema strumentale con cui erodere qualche punticino di consenso al Governo in carica.