Hanno sbagliato i suoi collaboratori, mica la Meloni!


La solita foga che colpisce le opposizioni non appena si profila all’orizzonte un assist per attaccare la Meloni (da Salvini a Berlusconi a Giambruno, tutti gli argomenti sono buoni), inversamente proporzionale al successo che simili iniziative incontrano tra il pubblico (il consenso della premier sale, sale, sale..), si è riversata immeditamente sul caso dello scherzo telefonico – con il sospetto dello zampino di qualcuno, dalle parti del Cremlino – da parte di due comici russi ai danni proprio della Giorgia nazionale. Non poteva non essere così: per mettere in discussione il consenso apparentemente eterno del Governo, ogni argomento è buono e un boccone tanto prelibato non poteva sfuggire ai tanti che aspettano, guardinghi, una mossa falsa a Palazzo Chigi come nel deserto si aspetta la pioggia.

Eppure, anche in questo caso, il colpo finisce a vuoto: la Presidente del Consiglio non ha stavolta alcuna colpa, e ha fatto bene a rispondere alle questioni poste telefonicamente. Si è dimostrata, semmai, disponibile e affabile (chi si ricorda un premier italiano del genere? Ricordate Renzi che parla inglese, vero?). Semmai la responsabilità è da ricercare nei suoi collaboratori che non hanno controllato con maggiore puntualità quanto stava accadendo, e dei servizi – diplomatici e di intelligence – che non hanno svolto le opportune verifiche per accertare l’identità dei chiamanti.

Si può discutere animatamente del suo operato e contestare radicalmente le sue politiche – ci manca solo – ma attaccare il Governo e la premier che lo guida con argomenti strumentali non serve a nessuno e non provocherà nessun cambiamento. Per questo abbiamo deciso di invitare Giorgia Meloni ad un evento organizzato dal Codacons per il prossimo 13 dicembre a Roma, dedicato al tema dei migranti e ad un progetto teso a portare occupazione e lavoro nei paesi africani. Non cambiamo idea anche se intorno tutti starnazzano: è così che confermiamo la nostra natura di – perpetui – outsider.

A noi (non da oggi) le mode non piacciono, che siano di destra o di sinistra – e le cacce all’uomo (in questo caso, alla donna) ancora meno.

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