I prezzi tornano a crescere, ma dovrebbero calare!


Come volevasi dimostrare, nonostante i soliti cortigiani dell’informazione nazionale si siano per mesi sforzati di convincerci che l’emergenza-inflazione fosse terminata, la realtà si è presa la sua rivincita su quasiasi fantasia preconfezionata. I dati confermano invece la ripresa dell’inflazione: e la cosa peggiore è che, per molti, nei prossimi mesi le cose peggioreranno ancora.

Terminato “l’effetto energia”, infatti, è finita la festa (si fa per dire). La crescita dei prezzi sarà anche moderata (+1,2% tendenziale) ma intanto c’è e fa sentire i suoi effetti: l’impatto stimato è da 393 euro annui a famiglia, che si registra dopo due anni di caro-prezzi che hanno impoverito gli italiani, dopo due anni in cui le aziende sono riuscite a scaricare sui prezzi finali gli aumenti dei costi (e anche più), ingrassando i margini. A dimostrazione di come, al netto degli effetti dei beni energetici sul tasso di inflazione, i prezzi di tutti gli altri beni e servizi continuino ad aumentare senza sosta, seppur con ritmi diversi a seconda dei comparti.

Insomma, tutto (di nuovo) rincara. E rincara dopo che nel 2022, con l’inflazione più alta dagli anni Ottanta, i salari in Italia sono aumentati del 2% (!) mentre il fatturato delle medie e grandi aziende è salito del 30% circa. E di fronte a uno scenario del genere vallo un po’ a spiegare ai tanti connazionali che non arrivano alla fine del mese, che i rialzi dell’inflazione comportano esborsi di pochi spiccioli: per tantissimi non è proprio così.

In un Paese con 6 milioni di poveri, salassato dal COVID-19 e da un’economia di guerra che ha provocato un terremoto e di fatto impedito i rifornimenti di energia a basso prezzo, anche un minimo, ulteriore rialzo dei prezzi – a salari immobili, ormai da una vita – rischia di produrre effettti devastanti.

Il vero problema ora non è rappresentato dall’entità dei rincari, ma il fatto che questi si registrino nonostante negli ultimi due anni i listini siano saliti senza sosta (complessivamente del 13,8%), e in assenza di elementi che giustifichino i nuovi rincari. 

Al contrario i prezzi in Italia, dopo due anni di caro-vita, non solo non dovrebbero salire, ma dovrebbero iniziare una discesa che, purtroppo, ancora non si vede. Ma – si sa – qui da noi va tutto al contrario. “Viviamo in un paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti“, diceva Italo Calvino: in questo caso, la vicenda dell’inflazione lo dimostra, aveva proprio ragione.

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