Ponti di primavera in arrivo, ma il carburante è alle stelle!


Puntuale come un treno svizzero, mentre si avvicinano le festività del 25 aprile e del primo maggio – due date molto amate dagli italiani, che approfittano per organizzare gite fuori porta e pranzi conviviali – il prezzo della benzina è salito alle stelle. Tanto da superare i 2,5 euro al litro – in modalità servito  in diversi impianti sia della rete autostradale, sia di quella urbana; e sono sempre più numerosi i distributori di carburanti che vendono la verde sopra i 2,4 euro al litro.

Fare il pieno, ormai, costa uno sproposito. E in Italia non c’è giorno di festa, ormai, che non si passi a controllare i listini dei carburanti. Con i budget familiari già essiccati da due anni di caro-prezzi (a proposito: ma quand’è che il governo farà qualcosa al riguardo?), nei portafogli degli italiani non rimangono abbastanza risorse per rabboccare serbatoi che si rivelano sempre più assetati di denaro, mentre intorno tutto – dai ristoranti al soggiorno – rincara alla grande. Se la vacanza è ormai quasi un lusso, se chi può permettersela è costretto ad acrobazie infinite per contenere i costi, gli esborsi crscenti per trasporti e spostamenti incidono moltissimo – contribuendo a far rimanere a casa tanti nostri connazionali. Ma nessuno sembra in grado di fare qualcosa per invertire la tendenza.

Insomma: l’escalation dei listini alla pompa incide pesantemente sui ponti di primavera degli italiani, aggravando la spesa per gli spostamenti, ma nessuno ha idea di come uscire da questa situazione e di come evitare che ricapiti. Anzi, nessuno muove un muscolo per farlo: salassare gli automobilisti e i motociclisti a ogni pausa lavorativa sembra ormai una tradizione nazionale, di quelle che non vanno saltate neanche un anno. Ci troviamo in un’impasse totale, ben rappresentata dallo stallo della piattaforma per il controllo dei prezzi: molti impianti non comunicano neanche in modo tempestivo i listini praticati al pubblico, con i prezzi che sull’apposito sito governativo sono fermi ai giorni precedenti.

Sullo sfondo, il governo Meloni fa orecchie da mercante e spera – una volta ancora – di superare la nottata.. Senza fare nulla. E invece no, stavolta non è proprio possibile: l’esecutivo deve intervenire sulle accise e deve farlo ora, per evitare che l’ondata di rialzi ai distributori provochi effetti a catena sui prezzi al dettaglio, impoverendo ulteriormente le famiglie. Ma lo farà davvero, o – come purtroppo sospetto – rimarrà un’altra volta a guardare, mentre noialtri paghiamo il prezzo della sua inazione?

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