Fermiamo la strage dei dimenticati nelle RSA


È di 6 morti e 80 feriti, due gravi, il bilancio dell’incendio scoppiato nella RSA ‘Casa dei Coniugi’ in via dei Cinquecento a Milano. Una vera strage, e non la prima: basti pensare a quanto accaduto nella fase acuta del COVID-19. Eppure – come ogni volta avviene in Italia – solo dopo una tragedia si scoprono irregolarità, omissioni e negligenze sul fronte della sicurezza che in realtà sono sempre state sotto gli occhi di tutti, a partire da chi il dovere e l’obbligo giuridico di vigilare. Questa storia, purtroppo, non fa eccezione.

Mentre infatti la salute è diventata un vero e proprio business e l’assistenza è andata spesso a farsi benedire, con tantissimi operatori (privati) intenzionati ad arraffare in tutti i modi un pezzo della torta a disposizione (specie in un Paese “anziano” come l’Italia), il vero problema è che da noi mancano del tutto i controlli sulle strutture sanitarie, e quando ci sono risultano spesso carenti e inefficaci, con la conseguenza che anziani e malati sono in balia della sorte. Gli ospiti delle RSA – ovvero i nostri nonni, la memoria storia del Paese – devono sperare che tutto vada per il meglio e che non accada nulla, ma proprio nulla: altrimenti, sono dolori. Specialmente nel corso dell’ultimo anno – quando l’emergenza energetica ha accresciuto i costi di gestione delle strutture, aprendo la porta a un ulteriore taglio dei servizi per rientrare delle perdite – è tornata l’emergenza-RSA:

La tragedia dell’incendio a Milano ripropone il tema delle strutture per l’assistenza agli anziani mettendone in luce le carenze in un paese che ha il record di anziani.

Ora, è chiaro, bisogna fare chiarezza su questa storia: è per questo che abbiamo chiesto alla Procura di Milano di accertare quale ruolo abbiano avuto nell’incendio il Comune di Milano e la Regione Lombardia, quanti e quali controlli siano stati eseguiti dagli enti preposti presso le case di cura della regione e se gli enti locali abbiano fatto tutto il possibile per garantire la sicurezza dei degenti ed evitare il verificarsi di incidenti. Bisognerà chiarire se davvero il sistema antincendio era fuori uso, e tanti altri elementi utili a evitare che una tragedia simile possa ripetersi. Però, è ovvio, un intervento “una tantum” – un altro – non può bastare: il Ministero della Salute deve avviare ispezioni a tappeto in tutte le RSA d’Italia, verificando il rispetto dei requisiti di sicurezza e disponendo la chiusura immediata di tutte le strutture che possono rappresentare un potenziale pericolo per anziani e malati.

Abbiamo già tutelato gli anziani e le persone fragili nelle RSA, in pieno COVID-19. Lo faremo ancora, senza dubbio: ma – vista l’inspiegabile assenza di investimenti nel Pnrr – qualcuno vuole finalmente accorgersi che senza interventi esterni, senza soluzioni reali, la strage dei dimenticati diventerà la nostra nuova normalità?

 

 

 

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