In materia di scuola mi fa piacere segnalare il confronto a tutto campo tra l’Associazione che ho l’onore (e l’onere) di presiedere, il Codacons, e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, nella persona del Capo di Gabinetto prof. avv. Giuseppe Recinto, che ha toccato diversi aspetti e approfondito alcune criticità del settore.
La discussione è stata ampia, e c’è stato modo di condividere reciproche prospettive in un clima di aperta e franca collaborazione: davvero una rarità quando si parla di incontri istituzionali. Si è partiti dalle scuole serali statali: tema su cui l’Associazione ha aperto una apposita istruttoria, con una istanza di accesso per verificare il rispetto delle regole e la correttezza dei comportamenti sia dei docenti che dei controlli svolti sui corsi. Come denunciato nei giorni scorsi:
Da informazioni acquisite dall’associazione sembrerebbe che nelle scuole statali finite nel mirino del Codacons non sempre le lezioni serali siano state tenute con la dovuta regolarità e nel rispetto del limite massimo consentito di assenze personali per studente, di cui all’art. 14 DPR 122/09. Da segnalazioni ricevute, risulterebbe inoltre che in tali istituti non sempre i docenti, pur formalmente incaricati e retribuiti, abbiano tenuto le lezioni come da piano orario della propria materia.
La discussione è poi arrivata al famoso problema degli “esamifici” (o “diplomifici”, che dir si voglia) delle scuole paritarie. Su questo punto si è manifestata una grande perplessità per una rivista privata che ha avviato di recente una campagna mediatica contro le scuole paritarie. Non è vero, infatti, che queste strutture siano – tutte, indiscriminatamente – dedite al rilascio di diplomi “facili”, come a volte viene suggerito da osservatori inclini alle generalizzazioni. Certo, abusi e violazioni ci sono e ci saranno, ma è lo Stato a dover controllare questo specifico settore. Insieme agli avvocati presenti all’incontro – tra i cui i legali specializzati dello Studio Rienzi – abbiamo spiegato proprio questo: e cioè che è compito del Ministero controllare che gli esami siano realizzati seriamente, e che i componenti esterni delle Commissioni siano tanti e del tutto imparziali. Da questo punto di vista, ci tenevamo a sottolineare una cosa prima di tutto il resto: come cioè la presenza di tante scuole paritarie nelle Regioni del Sud consenta di portare nelle scuole e dare diplomi, e quindi lavoro, a tantissimi giovani, strappandoli alla strada. Un fatto da non sottovalutare.
Nel corso dell’incontro ho infine espresso al Capo di Gabinetto una specifica richiesta: che il Ministero faccia una circolare a tutti i presidi delle scuole superiori per informare i ragazzi dell’ultimo anno circa la possibilità di svolgere il servizio civile universale, un grande e importante impegno sociale dei giovani in favore della collettività, peraltro retribuito. Il Capo di Gabinetto mi ha promesso un impegno in questa direzione, e io credo nella parola data: perciò ne esco davvero soddisfatto. Informare meglio gli studenti sulle opportunità a loro disposizione, soprattutto nelle zone più disagiate del Paese, è un elemento chiave per abbracciare il futuro.
Vedremo che cosa succederà nei prossimi mesi: se sono rose, fioriranno. Ma intanto, già riscontrare una così aperta disponibilità al dialogo nei confronti della società civile (di cui il Codacons è espressione) è un segnale che fa ben sperare in vista del futuro.