Progressione verso il clito!


Solo qualche settimana fa parlavo del crollo dei consensi che sta attanagliando – per una volta – non politici e governatori, ma la campionessa delle influencer nostrane: Chiara Ferragni.

Ultimo momento di apice: la nascita della figlia, gestita – al solito – come un evento di massa, cui tutti gli altri sono tenuti ad assistere. Ma per il resto, invece, calma piatta: l’effetto-novità della bionda imprenditrice è svanito, la cronaca quotidiana delle vicende di casa annoierebbe pure il più appassionato dei fan, e neanche le litigate fanno più notizia. Proprio immaginando la necessità di arginare questa emorragia di like, attenzioni, successo e popolarità, profetizzavo:

Manca solo una foto delle parti intime: ultimo pezzo di una vita disperata rimasto ancora ignoto. Ma poverina! Anche in quel caso non cambierebbe nulla: una vulva o un clitoride sono uguali (più o meno) a tutti gli altri, e le nudità non portano più vantaggi in termini di like, visto che su internet di foto osé se ne trovano migliaia…

Subito dopo, come per darci ragione, è arrivata una climax ascendente: prima una foto nella vasca, poi un trittico cappotto, reggiseno e calze a rete, quindi una soluzione “sotto il gioiello, niente”. Ora – con una classica soluzione all’italiana – siamo direttamente al nudo: come ampiamente previsto, e prevedibile, l’ultima trovata di fronte al baratro. Una vulva o un clitoride sono infatti uguali (più o meno) a tutti gli altri, e le nudità non portano più vantaggi in termini di celebrità, visto che su internet di foto osé se ne trovano migliaia. Soluzioni del genere, insomma, la dicono lunga solo su una cosa: sul tasso di disperazione di chi le mette in atto.

C’è una sofferenza speciale e quasi tragica in chi – qualsiasi cosa faccia – non riesce ormai più a stupire e scandalizzare, e più s’impegna, più non riesce. Sono figure che verrebbe voglia di abbracciare, e accompagnare in un posto – finalmente – sano. Questa sofferenza alberga ormai in tanti di questi fenomeni da social, in tanti e tanti influencer piccoli e grandi, terrorizzati all’idea dell’oblio, perpetuamente impegnati nella ricerca di un qualcosa che attiri, attivi, colpisca, e soprattutto letteralmente atterriti dal pensiero di una vita normale.

Sapete che penso, ogni volta che ne vedo o ne ascolto uno?

Che fortuna, non essere loro.

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