POVERTÀ: CIBO PER GLI USURAI


Cari amici,

vorrei dirvi che sono tempi migliori per le famiglie in difficoltà, ma purtroppo non posso farlo. E una recente indagine condotta da Eurispes lo conferma: il fenomeno dell’usura, in forte crescita, fattura 82 miliardi l’anno e colpisce 3 milioni di famiglie!
Il diabolico ingranaggio della macchina usuraia parte da un tasso di interesse che è del 10%, così che dal capitale iniziale messo a disposizione – stando alle stime – circa 37,25 miliardi di euro, si arriva a prezzi lievitati alle stelle (più di 82 miliardi, appunto).
I nuclei familiari, che non riescono a ottenere alcun aiuto finanziario dalle banche o dagli istituti di credito, spinti dalla disperazione si affidano a figure dall’aria apparentemente affidabile e professionale.
Non si può continuare a ignorare il problema, sgranando gli occhi solo davanti ai sporadici casi di arresto per usura. La maggior parte dei cravattari si trova ancora al di fuori delle sbarre e la modalità da cane segugio (“scovali e processali”) non può restare l’unica soluzione.
Il problema sta a monte: la povertà crescente nel nostro Paese (la percentuale ufficiale Istat di poveri assoluti è del 6,1%) necessita di interventi seri e mirati. Non possiamo più accontentarci dei pochi spiccioli offerti dal Governo, ossia, gli 1,5 miliardi promessi per il 2017 e il Sostegno per l’inclusione attiva, un beneficio di 320 euro al mese per 180-220 mila famiglie in difficoltà, concesso bimestralmente. Che poi sarebbero le classiche 80 euro mensili per membro, fino a un massimo di 400 euro nel caso di nuclei con 5 o più componenti. Dovremmo sbarazzarci della filosofia (fallimentare) del “contentino” ed elaborare nuove strategie per debellare la miseria.
Partiamo innanzitutto dal sistema di tassazione discriminante per le famiglie meno abienti, che facilmente si indebitano anche solo comprando un pacco di medicine in più o una bolletta leggermente più cara dei mesi precedenti.
Continuare a dare aiuti “straordinari” a favore di chi ha un reddito Isee inferiore a 3000 euro o di chi ha un figlio minorenne o disabile è un intervento necessario, ma non sufficiente. Chi ha un reddito inferiore a 5000 euro o a 6000 credete che viva meglio? Non facciamo gli ingenui con le vite degli altri, su! Non ci servono statistiche o sofisticate analisi di mercato per capire che il fenomeno dell’usura è direttamente proporzionale al sovraindebitamento. Di fronte a uno Stato incapace di gestire seriemante una situazione di calamità, cadere nelle mani degli strozzini vi sembra davvero una possibilità remota, l’ultima spiaggia?

A presto,

CR

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