Piove, anzi no: meteo sbagliato, turismo danneggiato. Le previsioni si rivelano erronee e a pagare il conto è il turismo locale, penalizzato da aspettative sbagliate sul clima. Lo ha denunciato, qualche giorno fa, la sindaca di Riccione Daniela Angelini:
“Un altro ponte gravemente danneggiato dalle previsioni del meteo che, per l’ennesima volta nel 2023, hanno annunciato il diluvio universale mentre a Riccione in questo sabato e questa domenica la gente è stata al mare a prendere il sole sui lettini e la pioggia è arrivata soltanto nel pomeriggio di lunedì”.
Non è la prima volta: già nel 2014 e poi nel 2016 denunciammo casi analoghi, quando i siti di meteorologia specializzati annunciarono temporali e maltempo in alcune zone del Paese dove però ci fu sole e caldo e nemmeno una goccia di pioggia. Sono passati anni, ma il tema è ancora lì: e nei giorni scorsi sono tornate al centro del dibattito proprio le previsioni del tempo, già in passato oggetto delle critiche, feroci, degli italiani. Ancora una volta, infatti, le previsioni meteo sbagliate hanno svuotato città e spiagge, arrecando danni ingenti agli operatori turistici in occasione dei ponti del 25 aprile e 1 maggio. Ma stavolta a finire sotto accusa è l’allarmismo ingiustificato generato da chi diffonde gli annunci del meteo: sembra una cosa secondaria, ma le app meteo influenzano ormai movimenti – e spese – di immense masse umane. Per questo il problema è emerso, e non solo a Riccione: a Terni, a Jesolo, in Veneto, in Versilia e altrove, sono in tanti a mettere in discussione l’attendibilità delle previsioni del tempo, e a denunciare il danno prodotto al turismo locale.
Certo, il rischio di errore – quando si parla di previsioni – c’è sempre. Siamo consapevoli del fatto che, trattandosi di previsioni, queste possono rivelarsi inesatte, ma troppo spesso siti e app dedicate al meteo utilizzano toni enfatici, titoli accattivanti e immagini ad effetto per annunciare il maltempo e attirare traffico, generando così click e visualizzazioni, aumentando i guadagni pubblicitari. Per questo, raccogliendo la denuncia della sindaca di Riccione, abbiamo deciso di presentare un esposto all’Antitrust affinché si faccia chiarezza sulle piattaforme dedicate al meteo e si accerti la possibile ingannevolezza di messaggi sensazionalistici che, considerate le conseguenze sul fronte dell’economia del turismo e degli operatori del settore, potrebbero rappresentare una pratica commerciali vietata dalla legge, in quanto in grado di modificare le scelte dei cittadini.
E per chi pensa che sia troppo presentare un esposto in materia, ho l’argomento per farlo ricredere: tempo fa, il governo ungherese ha licenziato i responsabili del meteo per aver sbagliato le previsioni. Il capo del servizio meteorologico nazionale, Kornelia Radics, e il vice capo, Gyula Horvath, hanno perso il posto per aver fatto rinviare i festeggiamenti per la festa nazionale e “il più grande spettacolo pirotecnico d’Europa”. Il meteo, ormai, non è più (solo) questione di svago!