Uno striscione bellissimo, appeso nei giorni scorsi a Ponticelli, periferia di Napoli, recitava: “Sono passati più di trent’anni dalla vittoria di Diego e compagni. E’ stato un tempo lungo di attesa, spesso sfiorando la grande impresa. Non è soltanto una storia di calcio, ma di virtù, onestà e riscatto. Uno spettacolo travolgente, con giocatori, allenatore e presidente. A tutta l’Italia nel nostro dialetto: ‘amm vinciut’ ‘o terzo scudetto“.
Certo, il rischio della retorica – alla De Magistris, alla Saviano – è concreto (e va evitato come la peste): ma a volte bisogna dire le cose come stanno. E bisogna dire, in questo caso, che ha ragione su tutta la linea Aurelio De Laurentiis, che nei giorni scorsi ha parlato di “scudetto dell’onestà”, aggiungendo di “averne vinti altri” che sarebbero arrivati “senza irregolarità”. Punto su cui concordiamo al 100%: tanto che nelle scorse settimane abbiamo chiesto proprio l’assegnazione al Napoli dello scudetto del 2019, alla luce del caso-plusvalenze che in questi mesi è esploso sulla serie A, coinvolgendo proprio quella Juve che a lungo ha fatto manbassa di titoli in ambito nazionale.
Le polemiche nei confronti delle parole del presidente del Napoli, in questo caso, sono davvero fuori luogo: è evidente che, dopo l’epopea delle squadre del Nord, la vittoria del Napoli rappresenti il riscatto di una città che ha dovuto aspettare a lungo (anzi, lunghissimo), sopportare insuccessi e disfatte, portare avanti la sua idea di calcio (e di vita) prima di ottenere il giusto riconoscimento.
Mi piace pensare che, da oggi, uno scudetto da Roma in giù non sarà più considerato un miracolo. E, da uomo del Mezzogiorno d’Italia, spero con tutto il cuore che qualità della vita, rispetto dei diritti, rinascimento economico e culturale diventino lo scudetto quotidiano, alla portata, cruciale, del nostro Meridione. Il Sud può diventare il nuovo motore della crescita italiana: e il primo passo è considerare tutto questo normale.
Io, oggi, festeggio con Napoli e i napoletani: non me ne voglia nessuno, ma ci sono storie che vanno oltre i colori, le appartenenze e i campanili. Sono quelle che vale la pena raccontare: al Napoli, a Napoli, lo scudetto più bello.