L’ennesima maxi-truffa sulle patenti ha scoperchiato il vaso di pandora: tutto insieme si è venuti a conoscenza (o qualcuno si è finalmente accorto..) del fatto che in Italia alcune scuole guida di tutto si occupano fuorché di selezionare guidatori adatti e preparati. E che anzi – in cambio di un lauto pagamento – queste agenzie mettono letteralmente in vendita patenti di guida di tipo B e addirittura carte di qualificazione del conducente per la guida professionale di mezzi pesanti (per conto terzi). Con i risultati che si possono immaginare: disastrosi.
Una vergogna assoluta – svendere la propria professionalità lo è sempre e comunque – ma soprattutto un fatto che potrebbe configurare reati gravi.
Oltre alla truffa, al falso in atto pubblico, all’associazione a delinquere, alla corruzione, aggiungo un altro possibile reato ravvisabile in questi comportamenti: personalmente – come avvocato e presidente di un’Associazione che da sempre si spende per la sicurezza stradale – aggiungerei anche la fattispecie di attentato alla sicurezza dei trasporti. Chi svende le patenti mette a rischio infatti gli altri automobilisti e passeggeri, garantendo a persone impreparate la possibilità di mettersi alla guida.
Qualcuno ci ride su, e in queste ore ironizza sul suggeritore da remoto per gli esami (collegato con i candidati via auricolare), sul flusso da tutta Italia di aspiranti guidatori, sulla natura tutto sommato”casareccia” (o per dirla diversamente: neorealista) di questa storia. Non cadiamo in questo tranello: si tratta di fatti gravissimi, in grado – se confermati – di mettere a rischio ognuno di noi, quando ci troviamo alla guida.
Piuttosto, bisogna cercare di capire al più presto quanto è esteso questo fenomeno, che non può essere episodico e di cui nessuno conosce i numeri esatti: ma basta scorrere le notizie di cronaca (casi simili sono stati segnalati di recente a Roma, Verona, Trento, Torino, e via dicendo) per capire che la cosa è molto più comune – e distribuita sul territorio nazionale – di quanto non si creda.
Non dobbiamo dimenticarlo: da episodi simili derivano, sempre, conseguenze catastrofiche per gli altri sulla strada – cioè tutti noi. Per questo, dopo le opportune indagini, bisogna intervenire con rapidità ed efficacia nei confronti dei responsabili. Mai come in questi casi, con i dati su morti e feriti sulle strade ancora a livelli inaccettabili, non sono ammessi pietismi o cedimenti di sorta.