Italians do it better!

Cari amici,

gli italiani lo fanno meglio! Che cosa? Tutto, dal pane al formaggio, dal latte alla pasta. Eppure la maggior parte dei prodotti, orgoglio del nostro Made in Italy, sono realizzati con materie prime non italiane. Coldiretti ci dice che un pacco di pasta su tre contiene grano prodotto all’estero, così come il 50% del pane venduto nel nostro Paese è fatto con grano straniero. Lo stesso vale per l’olio d’oliva e per i prodotti della filiera lattiero-casearia.

Per questo, qualche giorno fa, gli agricoltori pugliesi della Coldiretti, ormai esasperati, hanno deciso di attivarsi organizzando una manifestazione di protesta al porto di Bari dove, la scorsa settimana, hanno attraccato quattro navi con a bordo tonnellate di grano straniero. Per la precisione, sono 800mila le tonnellate di grano che ogni anno arrivano in Italia da Australia, Canada, Ucraina, Bangladesh, Sud America, Messico, Arizona e Texas per produrre la nostra pasta!

Grano a buon mercato senza dubbio, ma il rischio – oltre a quello di trovarsi in tavola un bel piatto di maccheroni ai pesticidi – è che quello italiano perda di valore, causando danni incalcolabili alle 300mila aziende agricole italiane che operano in questo settore.

La situazione sul fronte “latte” non è certo delle migliori.

Analoghe proteste si sono levate dalle stalle della pianura torinese perché: “quando vediamo camion ceki, polacchi, bulgari, oltre a quelli targati Francia e Germania, scaricare latte nei caseifici piemontesi per poi trasformarlo in formaggio italiano dobbiamo far qualcosa prima di soccombere”. Inoltre, non solo il latte italiano viene pagato ben al di sotto dei costi di produzione ma è vero latte: controllato e fresco. Quello proveniente dall’estero è una “specie” di latte, pastorizzato, micro-filtrato con sostanze chimiche mescolate a conservanti e privo di proprietà nutritive.

In assenza di tutele e supporto alle aziende agricole italiane, l’unica cosa che possiamo fare noi consumatori è imparare a leggere l’etichetta così da acquistare solo prodotti 100% italiani, aiutando nel nostro piccolo le tante aziende in crisi.

A presto,

Carlo

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