E alla fine, la stilettata di Selvaggia Lucarelli nei confronti del sottoscritto è arrivata, nel bel mezzo di un’intervista al Corriere della Sera (ripresa da Dagospia):
Che dire del Codacons… Ci ha abituato a grandissime perdite di tempo e al narcisismo compulsivo del suo presidente.
La ragione per cui è così risentita la conosciamo: abbiamo denunciato una palese incompatibilità a Ballando con le Stelle (dove ha rivestito il duplice ruolo di giudice e contemporaneamente fidanzata del giudicato), anche se lei ha preferito credere a qualche cervellotica ritorsione per vicende precedenti e del tutto diverse. Un’autodifesa che faceva acqua da tutte le parti (come se questa supposta “vendetta del Codacons” autorizzasse a violare le regole del diritto e dell’imparzialità!), e che infatti è stata rapidamente sbugiardata dagli osservatori più attenti.
Ora il secondo atto, con questo passaggio – come sempre, sui media – riguardante il mio “narcisismo”. Non posso che dire brava a Selvaggia Lucarelli: ha centrato in pieno una mia caratteristica personale. Ha ragione – le menzogne non mi piacciono – ed è vero che sono narcisista: lo posso dire dopo aver accettato di sottopormi a un percorso terapeutico, di conoscenza di me stesso, che in pochi hanno il coraggio di affrontare. Ma il narcisismo è (sempre) meglio della coglionaggine, e le persone intorno a me – tutto sommato, e nonostante tutti gli altri difetti – mi vogliono così come sono.
Io sono qui, con la mia identità e la mia consapevolezza. Lei, invece, che malattia ha?
P.S. A prescindere dalle nostre controversie, e siccome nella vita preferisco mantenere sempre un equilibrio nei giudizi, bene ha fatto Selvaggia Lucarelli a non cedere alla pornografia del dolore, e a rivendicare il diritto di vivere come preferisce i fatti drammatici che le sono capitati. Parliamo di vicende che le appartengono in toto, e che nessuno deve azzardarsi a sfiorare. Non scherziamo.
