I forcaioli sentivano la mancanza di un Di Pietro: meno male che c’è Travaglio!
I suoi interventi ormai non lasciano dubbi: un classico giustizialista a comodo suo. A costui, infatti, ormai frustrato in tutte le sue speranze – i 5 Stelle diventati il partito delle poltrone, la sinistra diventata la peggiore destra, l’odio verso chi vorrebbe più libertà e diritti e non solo per i più poveri ma per tutti – non restano che le manette, le intercettazioni e i mandati di cattura.. Avevamo sospettato qualcosa quando il novello Di Pietro rifiutò sul suo giornale una pagina a pagamento a sostegno dei referendum sulla giustizia; ora ne siamo addirittura certi.
Per lui i magistrati, le cui corruzioni per assumere potere da anni occupano la cronaca, sono degli angioletti: dei santi.
Eppure: non sanno fare più le indagini senza intercettazioni, passano i fascicoli segreti ai giornalisti, fanno i processi solo se li portano sulle prime pagine e affossano tutte le migliaia di truffe agli anziani, i furti nelle case, lo spaccio di droga Si sentono nominare solo se c’è da incassare una prima pagina per un politico inquisito..
Anche la vicenda di Renzi – personaggio per carità magari odioso, forse presuntuoso – in cui finirono a indagare i donatori della sua fondazione ricorda tanto una scalata vergognosa verso la prima pagina.
Insomma, una casta – come insegna Rizzo – della peggior specie, ora esaltata dal Travaglio di turno, che tutte le sere sfrutta conduttori compiacenti come Gruber Floris e compagnia cantante per affliggere i teleutenti con i suoi rimpianti per una sinistra che ci ha tradito, e ha ucciso tutte le illusioni..
Basta Di Pietro, basta Travaglio. Io sto con Nordio: le sue proposte, separazione delle carriere in testa, raccontano di un nuovo corso di cui forse in Italia c’è bisogno. Vuoi vedere che dopo 50 anni sono diventato davvero di “destra”?