Dritti dritti verso la catastrofe


Meglio dirlo chiaro e tondo, senza girarci intorno come stanno facendo molti organi di informazione: noi italiani andiamo incontro a una catastrofe senza precedenti, determinata dall’inflazione alle stelle e dai rincari delle tariffe energetiche. La conferma arriva anche dall’allarme congiunto di Banca Mondiale e FMI, che hanno tagliato le stime di crescita relative al nostro Paese con parole che suonano molto fosche (l’FMI ha parlato di “un forte rallentamento in gran parte dovuto ai prezzi dell’energia ma anche all’impatto della stretta monetaria”). Chi – come noi – ha coscienza dei fatti, non può che lanciare l’allarme sulle conseguenze catastrofiche per le famiglie che derivano da questa situazione.

Si tratta di una emergenza più grave della crisi del 2008 in grado di provocare danni economici superiori a quelli prodotti dalla pandemia Covid-19. I dati sono impressionanti, da catastrofe assoluta: l’inflazione sfiora il 9%, i prezzi degli alimentari crescono dell’11,5%, le bollette della luce sono salite nell’ultimo trimestre del 122% rispetto ad un anno fa, mentre il gas è destinato ad aumentare con nuovi rincari del 70%. Una situazione insostenibile che spingerà una consistente fetta di popolazione verso la soglia di povertà e avrà effetti devastanti sulle imprese e sull’occupazione.

Al di là delle politiche di lungo periodo, il nuovo Governo dovrà intervenire con urgenza per porre un argine alla crisi economica che attanaglia il nostro Paese, abbandonando la politica dei bonus a pioggia in favore di misure strutturali in grado di abbattere nel lungo periodo prezzi e tariffe. L’esperienza degli ultimi anni ha dimostrato in modo incontrovertibile il fallimento della politica dei bonus, che non ha risolto le criticità attuali, finendo solo per pesare sulle tasche pubbliche e sottrarre risorse alla collettività.

Per affrontare subito l’emergenza è necessario calmierare i listini al dettaglio e abbattere i costi per famiglie e imprese, partendo dal tagliare per tutto il 2023 l’IVA su alimentari e beni di prima necessità, con vantaggi per le famiglie sia diretti, attraverso una riduzione immediata dei prezzi al dettaglio, sia indiretti, con una moltitudine di esercizi e attività (bar, ristoranti, strutture ricettive, ecc.), che gioveranno di una riduzione dei costi a loro carico e potranno contenere i listini al pubblico, altrimenti destinati a crescere ulteriormente nei prossimi mesi.

Insomma: serve un intervento massiccio, immediato, urgente, da parte di persone armate di idee chiare sul da farsi e volontà assoluta di portarlo a compimento.

Ce la farà, Giorgia Meloni, a salvare la nave che affonda?

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