Un’altra multa per le compagnie telefoniche, ma per loro sono spiccoli!


Ora possiamo dirlo ad alta voce: avete presente quando si “lascia” un operatore di telefonia, ma questo continua a inviarci la fattura chiedendo di esser pagato? Oppure quando si passa a un altro operatore, ma ci si ritrova una fattura sia dal vecchio che dal nuovo? Bene, ora tutto questo è definitivamente “illegittimo”: c’è modo quindi di tutelarsi da comportamenti del genere.

Dopo una lunga attesa quella che formalmente si chiama Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e che tutti chiamano semplicemente Antitrust ha sanzionato le compagnie telefoniche (in ordine di multa: la società Vodafone S.p.A. per 400mila euro, Wind Tre S.p.A. per 300mila euro, Telecom S.p.A. per 200mila euro e Fastweb S.p.A. per 100mila euro) per “comportamenti illegittimi dei quattro operatori telefonici nella gestione delle cessazioni delle utenze di telefonia fissa e mobile, anche nell’ipotesi di migrazione verso un altro operatore”.

In sintesi, secondo l’Autorità gli operatori telefonici hanno attuato pratiche scorrette nella gestione delle cessazioni delle utenze di telefonia fissa e mobile. Con conseguenze dirette per i consumatori, cioè noi: in molti hanno infatti subito – a partire “almeno da gennaio 2020” – fatturazioni post-recesso o, in caso di migrazione, doppie fatturazioni (sia del nuovo sia del precedente operatore).

Non è la prima volta che capitano cose del genere e non sarà l’ultima. La multa Antitrust è anzi ormai un grande classico per gli operatori delle telecomunicazioni: spesso, infatti, un’istruttoria è l’unico strumento capace di convincere questi signori a fare chiarezza, e a comportarsi in modo più opportuno. Ma il problema della sanzione, che denunciamo una volta al mese, resta: queste multe sacrosante, inflitte dall’Antitrust nei confronti di comportamenti illegittimi e prolungati, sono inadeguate e irrisorie rispetto ai profitti di questi colossi. 

In questo modo non si fa neanche il solletico ai vertici delle aziende, che risultano di fatto incentivate ad attuare comportamenti scorretti – tanto, al massimo, sono pochi spiccioli quelli che alla fine rischiano di pagare alla comunità.

Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: l’unico modo per imporre il rispetto dei diritti dei consumatori da parte dei colossi mondiali è quello di potenziare i poteri dell’Antitrust, aumentando il valore delle sanzioni erogabili dall’Autorità, e obbligare le società a risarcire gli utenti ogni volta che realizzano una pratica scorretta o non garantiscono adeguata trasparenza ai propri clienti

Se c’è qualcuno che in Italia abbia il coraggio di far pagare fino in fondo il dovuto ai giganti della nostra economia, batta un colpo!

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