‘Addio alle armi’: diciamo no alla guerra!


Sono tanti anni che prosegue il sodalizio – mai come in questo caso, davvero felice per entrambe le parti – con Tiziana Luxardo. Un’artista straordinaria, erede di una tradizione illustre, che respira fin da bambina l’odore delle fotografie, degli acidi della camera oscura e delle pellicole appena asciugate; unita in un incontro creativo duraturo e consolidato con un’Associazione che ha legato il suo nome ad alcune delle più importanti battaglie del nostro Paese.

Insieme abbiamo realizzato campagne/calendario che esprimono attraverso l’arte visiva una sofferenza sociale concreta. Insieme abbiamo parlato di caporalato, diritti e prostituzione, diritti dei disabili (e non solo). Temi forti, da denuncia sociale autentica, da pugno nello stomaco: e stavolta abbiamo deciso di replicare, con l’argomento – la guerra – più dibattuto del momento. 

Ecco raccontato il percorso concettuale che conduce all’ultimo frutto di questa fruttuosa collaborazione. S’intitola “Addio alle armi”, con richiamo al famoso romanzo dello scrittore statunitense Ernest Hemingway, il nuovo calendario sociale Codacons firmato da Tiziana Luxardo presentato nella Sala da Feltre a Roma.

Ne stanno parlando tutti: da Vanity Fair a Famiglia Cristiana, dal Corriere della Sera a la Repubblica. Sono 12 gli scatti con protagoniste modelle russe e ucraine per dire ‘no’ a questa guerra e a tutti i conflitti nel mondo. “Addio alle armi” è un progetto che vuole evocare la Pace come idea universale che non ha religione, necessaria per poter credere in un domani migliore, dove ci sia speranza, amore, solidarietà e fratellanza e che vede nelle donne le autentiche messaggere di pace, come sottolinea anche l’Onu nel suo sito ufficiale che le definisce “peacekeepers”, una “chiave per la pace”. Perché donna è pace.

Sono orgoglioso quindi di introdurre le foto che compongono il nostro nuovo calendario:

Per chiudere, riporto le parole di due delle ragazze che hanno deciso di aderire al progetto (e che, al pari delle altre, e di tutto coloro che hanno contribuito a rendere possibile tutto questo, davvero ringraziamo).

Un piccolo particolare. Sono una russa, e una ucraina:

Pensando a tutto quello che finora è successo tra i nostri paesi sento una grande delusione ed una forte tristezza – ha raccontato la modella russa Рита D. – studiamo la storia per non fare gli stessi gli errori, perché è una follia ripetere la stessa cosa e poi aspettarsi risultati diversi. Non è per questo che i nostri padri, nonni e nonne hanno combattuto. Hanno dato le loro vite affinché noi potessimo vivere. Il mio cuore piange per la vergogna che sento”. Le fa eco la modella ucraina Tetiana G.: “il motivo per il quale ho deciso di partecipare a questo progetto è che sono pacifista, contro le guerre, e contro tutto ciò che può togliere le vite umane! Nessuno può essere così folle da preferire la guerra alla pace”.

Chiaro, no? Ad maiora!

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