A volte ritornano: un altro capitolo nella storia infinita di Diego Cugia


Certi amori non finiscono. Fanno dei giri immensi. E poi ritornano” cantava Venditti. E questa storia, in qualche modo, racconta la stessa cosa.

Parecchi anni fa, come consigliere di amministrazione della SIAE, accadde una cosa strana: un tal Diego Cugia fece dare decine di milioni di danari pubblici alla Lehman Brothers.. Dove lavorava il cugino! Ma non era nemmeno una banca, fallì e molti milioni sono andati perduti..
E quando Dagospia e Codacons lo accusarono di cuginismo querelò – solo noi – per DIFFAMAZIONE.. Insistendo nella sua assurda tesi per anni finché la Corte di Cassazione (assoluzione perché “il fatto non costituisce reato”) gli dette uno schiaffone da cui non si è più ripreso..
Ora (chissà da chi raccomandato) Diego Cugia è riuscito a piazzare un suo orribile sproloquio quotidiano in un programma che conduce col nome di Jack Folla (e che nessuno ascolta). Il programma si chiama “Jack Folla, un dj nel braccio della morte”, e in una recente puntata è scivolato in un messaggio pericoloso che potrebbe addirittura rappresentare una istigazione alla violenza di genere. Alcuni radioascoltatori appassionati alla trasmissione hanno infatti segnalato il caso della puntata del 22 settembre scorso quando Diego Cugia, autore e voce di Jack Folla, afferma testualmente:

Lo dico ai ragazzi che si amano, tamponatevi, non sto dicendo di investire con l’auto quella dei fidanzati, quello semmai fatelo quando vi lasciano…”.

Un messaggio inappropriato, considerato che solo poche settimane prima in Lombardia si era registrato un caso di femminicidio, con un uomo che al volante della propria auto ha investito e ucciso la moglie, ed estremamente pericoloso, perché potrebbe essere percepito da molti come una sorta di istigazione a commettere violenza nei confronti del proprio partner.

Insomma: qualcuno dovrebbe ricordarsi che – come diceva Nanni Moretti – le parole sono importanti. Noi lo facciamo attraverso un dolcissimo tema di un bambino di quarta elementare, una lezione di “peso della parola” – basata sul “Manifesto della comunicazione non ostile” – a questo avventato autore.

Le parole sono importantissime perchè ti puoi rivelare, ti puoi esprimere, ti puoi innamorare, ma puoi (anche) offendere. Le parole sono un ponte perchè puoi stringere legami e amicizie […] possono guarire e confortare, ma possono anche distruggere, offendere, insultare!

Penso che a questo punto siano chiare le ragioni che ci hanno portato a denunciare la Rai e Diego Cugia per il possibile reato di istigazione alla violenza, e abbiamo chiesto all’azienda di adottare provvedimenti (così come fatto per la trasmissione di Rai2 punita per il tutorial sulla “spesa sexy”) cancellando dal palinsesto radiofonico il programma.

Tutto finito? Macché! L’Agcom, nonostante tutto, ha deciso di archiviare il caso. E noi – che siamo grandi estimatori dell’autorità – non possiamo che ammetterlo: stavolta ha errato gravemente. A ogni modo, se non rivedrà la sua decisione (come siamo certi) arriveremo fino al Consiglio Di Stato per dare forza e giustizia alla non violenza e chiudere la bocca a chi – con in mano un microfono – lo usa come una pistola contro i soggetti deboli: le donne e le vittime della violenza dei maschi.. A nostro giudizio, infatti, l’Agcom non ha considerato il quadro di “delinquenza” in cui si ambienta la trasmissione: un carcere dei peggiori pieno di delinquenti criminali capaci di qualsiasi cosa. Cosa c’è di ironico o comico in un esplicito invito di un ergastolano a mettere sotto la macchina la compagna se ti lascia?

Niente, proprio niente.

Vedremo se anche questa vicenda, come le altre passate, andrà a finire allo stesso modo: io ci spero e ne sono sicuro.

Ad maiora!

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