La festa dell’apparenza e dell’ipocrisia


Secondo la narrazione dei Vangeli l’evento – per il quale dispensiamo auguri e ci scateniamo in una folle corsa per gli acquisti – è avvenuto a Betlemme. Infatti ancora oggi, a distanza di oltre due millenni, ricordiamo la nascita di uno sfrontato “mediorientale”, capace di affermare che gli uomini siano tutti uguali; senza distinzione alcuna (confini, censo…) e che tutti, proprio tutti, meritino il nostro aiuto…a partire dai più deboli.
Senza voler piegare il messaggio dei Vangeli ad una sorta di manifesto socio-politico, ritengo evidente che quel mediorientale, oggi, avrebbe serissimi problemi con “bigotti & benpensanti”.
Quelli che amano esibirlo, indossarlo.
Quelli che non disdegnando di professarsi suoi seguaci, senza neppure aver pensato di leggere il suo messaggio.
Eppure il mondo, che si appresta a celebrare la nascita di quel mediorientale; che arriva a riprodurre, in milioni e milioni di case, uno scorcio di Betlemme, preferisce dimenticare che dal 7 ottobre, quel presepe che abbiamo in casa è sotto attacco; è prigioniero; è circondato da un esercito.
Questo accade perché proprio coloro che amano professarsi “cristiani” non vogliono accettare che i palestinesi possano sperare di essere un popolo uguale a tutti gli altri. Finendo, così, per tradire il messaggio che trasuda da ogni singola pagina dei Vangeli.
Per molti domani sarà la festa della ipocrisia. Mentre per chi soffre e per le tante, troppe Betlemme che esistono nel mondo, sarà un giorno di speranza per ricordare il Cristo degli oppressi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *