Il mondo alla rovescia: il diesel ora costa più della benzina


Il graduale ritorno alla cosiddetta “normalità” dei prezzi della benzina, annunciato in pompa magna dai giornali, nasconde un’altra stranezza: la stagnazione dei prezzi del gasolio, che rimangono a livelli incredibilmente alti. Anche il Ministero della Transizione Ecologica lo ha confermato: la benzina torna ai livelli di settembre 2021, quando il prezzo medio alla pompa era di 1,670 euro/litro. Situazione inversa per il gasolio, che rispetto allo stesso periodo del 2021 costa quasi 30 centesimi in più, con un rincaro annuo del +19,3% e una maggiore spesa da +14,65 euro a pieno.

Un fatto per niente secondario, tenendo conto che – auto private diesel a parte – il gasolio viene utilizzato in una moltitudine di settori, come trasporto pubblico, trasporto merci (camion e Tir), industria, generatori di energia, ecc.

Quanto sta accadendo, molti cittadini se ne accorgono, rappresenta una novità assoluta anche per la nostra esperienza diretta. Il diesel storicamente è sempre costato meno, e la cosa aveva – anche per il senso comune – una sua precisa spiegazione: per le compagnie petrolifere, la raffinazione del gasolio ha un costo inferiore a quella della benzina e quindi alle compagnie produrre gasolio costa meno. Ecco perchè doveva anche costare meno.

Ma ora le cose sono cambiate, a quanto pare. Il prezzo del gasolio supera quello della benzina a causa degli effetti della guerra in Ucraina e dell’inverno alle porte: il conflitto in corso ha infatti determinato una minore disponibilità di gasolio a causa della riduzione delle importazioni dalla Russia, da cui l’Europa dipende per circa il 30% del suo fabbisogno, pari a 25 milioni di tonnellate all’anno. Tale calo delle risorse di gasolio sul mercato ha portato ad una corsa all’acquisto soprattutto in previsione del periodo invernale, con conseguente escalation dei listini.

A ogni modo, comunque stiano le cose, un fatto è evidente: senza il taglio delle accise i prezzi dei carburanti sarebbero ancora abbondantemente superiori ai 2 euro al litro. Sui prezzi di benzina e gasolio non è stato ancora fatto abbastanza: prorogare ogni 15 giorni gli interventi sulle accise non può essere la soluzione al problema dei listini dei carburanti.

Al prossimo Governo la palla: speriamo che combini qualcosa di diverso dal solito, o ci converrà prepararci a centellinare il carburante per un periodo molto, molto, molto lungo.

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