Non c’è bisogno di chissà quale indagine per accertare come gli italiani stiano riducendo i consumi, rimandando gli acquisti non indispensabili e – in generale – tutelando il proprio portafogli. La situazione è sotto gli occhi di tutti, ed è anzi molto più grave di quanto sembri: la riduzione dei consumi è già oggi una realtà, destinata purtroppo ad aggravarsi nei prossimi mesi. Il caro-energia e l’inflazione alle stelle hanno ormai prodotto un calo degli acquisti da parte delle famiglie, che non solo comprano meno, ma modificano profondamente le proprie abitudini. E la scelta di scartare qualsiasi proposta avanzata nei mesi scorsi – in primis il taglio dell’IVA sui prodotti alimentari – non ha fatto altro che aggravare la situazione, aggiungendo problemi a problemi.
L’escalation dei prezzi degli alimentari riassume e spiega perfettamente la situazione. Gli aumenti hanno portato nell’ultimo periodo ad un crollo delle vendite del comparto, diminuite secondo l’Istat del 3,6% su base annua (a fronte di un un aumento in valore del 6,1%): a dimostrazione di come gli italiani, per far quadrare i conti, siano costretti a tagliare anche la spesa per il cibo, a fronte di una spesa in crescita.
L’allarme arriva anche da Coldiretti: con l’aumento dell’inflazione più di un italiano su due (il 51%) ha tagliato la spesa nel carrello a causa dell’aumento record dei prezzi che ha ridotto il potere d’acquisto dei cittadini. Il 18% di cittadini dichiara di aver ridotto la qualità degli acquisti, costretto ad orientarsi verso prodotti low cost per arrivare a fine mese.
Risparmiare, ora, è diventata una necessità: per sostenere costi in continua ascesa le famiglie ricorrono sempre più spesso ai discount alimentari, basandosi sul prezzo come elemento per orientare le proprie scelte. E i dati confermano la tendenza: non a caso questa tipologia di esercizio ha registrato un incremento delle vendite del 12,3% su base annua, non a caso si è registrato un calo del 38% della quota di italiani che acquistano “prodotti bio”!
A questo punto è chiara la priorità dei prossimi mesi: garantire, arrivati a questo punto, che cibo adeguato, sufficiente e abbastanza vario raggiunga la tavola degli italiani. O la spending review dei nostri connazionali proseguirà, con effetti devastanti – anche – sulla filiera produttiva.
Garantire la sicurezza alimentare del nostro Paese: eccola, la massima priorità, la massima urgenza, del nuovo Governo. Siamo nel 2022, ma sembra di esser tornati indietro di una settantina d’anni.