Fiorello a rischio di indigestione


In apertura di questa breve riflessione devo ribadire – e lo faccio, come sempre, con piacere – quanto sono affezionato a Fiorello: per me era, è e sempre sarà un grande (grandissimo) mattatore, un grande artista, un grande conduttore. Insomma, uno che riesce davvero in tutto quello che fa: su questo davvero non ci piove, il talento lo riconosco e lo omaggio sempre. Ma credo che anche lui, come chiunque altro, sia soggetto all’antico adagio popolare “il troppo, stroppia“; che anche lui, come chiunque altro, non possa tenere in piedi centinaia di puntate di una trasmissione  – come quella condotta su Rai 2 – senza perdere in qualità.

Questo, infatti, sta accadendo puntata dopo puntata. Il calo degli ascolti, lento ma progressivo, lo conferma. Il rischio che tutto finisca incentrato sulla sua sola persona o sui suoi monologhi (o quasi) è ormai realtà. Anche gli autori, probabilmente, stanno vedendo prosciugate le loro capacità di inventare situazioni e discussioni nuove. Il tutto sta diventando ripetitivo, già visto, addirittura un po’ sgradevole.

La puntata di questa mattina, per esempio, era – in tutta franchezza – inguardabile: assolutamente insulsa, priva di gag di rilievo e imbottita di nomi sconosciuti al grande pubblico ma noti solo agli addetti ai lavori. Piatta, infarcita di battute che ormai tendono a ripetersi e necessariamente scadono in termini di appeal. Insomma, visto che parliamo di Fiorello e siamo abituati bene, un mezzo strazio.

C’è un insegnamento che possiamo trarre, da questo decadimento progressivo? Uno forse sì: qualsiasi grande artista – e Fiorello non fa eccezione – deve stare attento a calibrare bene la quantità di prodotto che immette in circolazione. Non si può andare oltre un certo limite, se non facendosi in qualche modo danno: e questo è un peccato doppio quando capita a un campione della comicità come Fiorello.

Gli rivolgo allora un accorato appello, prima dell’inevitabile: Fiorello, fermati! Salva il tuo talento – anche se capisco che la RAI paghi bene per le puntate che registri – e non reiterare un danno alla tua grande personalità, alla tua immensa capacità di intrattenere i telespettatori. Se non per te, fallo per noi!

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