Nei giorni scorsi il rapper Fedez è tornato ad attaccare il Codacons, lamentando fantomatici scoop e chissà quali altre responsabilità da parte dell’Associazione. Come già accaduto in passato, il rapper a quanto pare si sente perseguitato personalmente da chi vuole vederci chiaro su alcune questioni che lo riguardano. Ma, mi dispiace per lui, devo informarlo che la sua persona non ha questa grande rilevanza: anzi, per noi – e non solo per noi, visto il crollo di popolarità sul web e nella realtà – è come se non esistesse. Ecco allora la mia risposta, così da mettere in chiaro alcuni punti essenziali: in primis, che di Fedez o simili non ci importa un fico secco. Buon ascolto!
Solo una postilla, per concludere: Fedez ha la memoria corta, e non ricorda che i procedimenti penali a suo carico avviati a seguito di denuncia del Codacons non sono stati affatto tutti archiviati.
Il prossimo 6 maggio infatti il rapper dovrà rispondere del reato di calunnia ai danni del Codacons in un procedimento aperto dinanzi al Tribunale di Roma, e in quell’occasione dovrà anche dare risposta alle domande che saranno poste dai nostri legali.
Per rinfrescargli la memoria, ecco il capo di imputazione integrale mosso dalla Procura di Roma a carico del rapper su richiesta della Gup del Tribunale di Roma, Annalisa Marzano:
“accusava falsamente il Rienzi di aver pubblicato un messaggio ingannatorio sul sito internet del Codacons con il quale si faceva credere che la raccolta fondi promossa sulla pagina internet www.codacons,.it nel mese di marzo del 2020 fosse destinata alla battaglia contro il Coronavirus nell’ambito della situazione pandemica all’epoca in essere, così inducendo un numero indeterminato di utenti ad aderire alla suddetta campagna, al fine di procurarsi donazioni che invece venivano impiegate a vantaggio esclusivo del Codacons; nella stessa denuncia-querela, il Lucia accusa falsamente il Rienzi di aver utilizzato espressioni lesive della propria reputazione, nell’ambito di un comunicato stampa del 24.3.2020 e di diversi video pubblicati su Youtube, in cui Rienzi rivendicava la correttezza del proprio operato”.
Staremo a vedere come andrà a finire: il tempo svela tutto, e lo porta alla luce – come già successo proprio in Tribunale solo qualche settimana fa, senza parlare di pandori, uova di pasqua e compagnia cantante!