Stai pensando di comprare un’auto? Peggio per te

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Stai pensando di comprare un’auto? Peggio per te. Perché se il mercato continua così, tra pochi mesi comprare un’utilitaria costerà – ancora più di oggi – come un appartamento di provincia. Lo stop alla produzione di autovetture – dovuto alla carenza di microchip – rischia di provocare uno tsunami di rincari, travolgendo sia il nuovo che l’usato. A dirlo è Acea, l’Associazione europei dei costruttori di automobili, ma la realtà la conosciamo tutti: a pagare saranno sempre i cittadini.

Come già successo dopo la guerra in Ucraina o la crisi di Suez, in questo settore – quelli bravi dicono automotive – basta che manchi un componente e i prezzi esplodono. I tempi di consegna si allungano all’infinito e i listini, già gonfiati a dismisura negli ultimi anni, volano. Conseguenza: chi vuole un’auto nuova deve sottoporsi a un salasso e aspettare mesi; chi punta sull’usato scopre che anche lì i prezzi sono impazziti.

Sia chiaro, non si tratta di percezioni: i numeri parlano chiaro. In Italia il prezzo medio di un’auto è passato da 21.000 euro nel 2019 a oltre 29.300 nel 2024, un aumento del +39,5% in cinque anni. E ora, con la produzione a rischio stop, il conto per gli automobilisti è destinato a salire ancora.

Siamo stanchi di farlo quasi ogni giorno, ma non possiamo fare a meno di chiedere interventi urgenti per fermare la corsa dei prezzi e tutelare i consumatori. Perché di questo passo, le auto diventeranno un lusso per pochi, e il resto del Paese potrà solo guardarle passare. Da lontano..

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