Adesso punite i responsabili di questa pagina vergognosa


Mi è sembrato di tornare improvvisamente ai giorni peggiori (o migliori? Questione di punti di vista..) della mia giovinezza, mentre sbigottito assistevo sullo schermo della TV alle immagini dei poliziotti della Celere che manganellano e caricano con insusitata violenza un corteo di minorenni impegnato in una manifestazione filo-palestinese a Firenze e Pisa.

Un fatto che ha generato, e non poteva essere diversamente, polemiche roventi. L’assoluta, palese mancanza di una minaccia reale – che cosa mai avrebbe potuto fare un pugno di liceali quindicenni, a parte un po’ di rumore? – ha fatto risaltare una volta per tutte la sproporzionata reazione dei nostri agenti. Agenti ancora, è ovvio, senza codice identificativo sui caschi e che si sono scaraventati su un pugno di adolescenti come se andassero alla guerra sul Carso.

Una pagina vergognosa, causata da chi ha gestito la cosa e da chi non ha impedito che si verificasse. Da chi c’era e da chi se ne stava in ufficio, senza fare nulla. Non cado nel giochino della polemica politica sulle forze armate – di cui gli uni fanno gli amici del cuore, gli altri l’opposto – che come sempre mi stomaca. Ma un fatto è indubbio: le forze impegnate sul campo si sono mostrate feroci e violente con degli inermi, come raramente capita di veder fare. Anche di fronte a folle che feroci e violente lo sono per davvero. Una cosa inaudita, denunciata pure dal sindaco di Pisa:

Quello che è accaduto mi ha profondamente amareggiato, prima ancora che come sindaco, come cittadino e genitore. Ho telefonato stamani a questore e prefetto per chiedere conto di quanto avvenuto. A entrambi ho ribadito che chiunque deve essere libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, sempre. E che Pisa, da sempre, è luogo di incontro e confronto

Ha ragione Vecchioni, c’è da piangere a guardare la scena: sono cose che non possono e non devono succedere. Nelle democrazie si reprimono i delinquenti e non chi esprime le proprie opinioni durante una manifestazione: per questo, non possiamo esimerci dall’obbligo di presentare un esposto chiedendo un’indagine per percosse e lesioni aggravate per aver commesso il fatto con abuso dei poteri. In caso si confermassero abusi, infatti, questa vicenda potrebbe – almeno – rivelarsi un utile precedente, un deterrente per le condotte future attraverso l’immediata sospensione dal servizio degli agenti responsabili.

La scrivente associazione ritiene che vi sia stato un uso della forza immotivato e assolutamente sproporzionato rispetto a quanto il caso richiedeva. Sul punto l’art 3 della Convenzione Europea sui diritti dell’Uomo stabilisce che “Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti.

Abbiamo poi deciso di offrire assistenza legale ai giovani manifestanti, vittime dell’ingiustificata violenza, e alle loro famiglie per le azioni risarcitorie per danni fisici e morali – da avviare nei confronti degli agenti responsabili dell’accaduto.

Noi, come sempre, vigiliamo e interveniamo a difesa dei diritti di tutti: in questo caso, della possibilità di esprimere il proprio pensiero, già così impedito da mattina a sera. Ma, lo garantisco (e questo caso spiega come mai), farlo è un compito che si fa ogni giorno sempre più difficile.

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