Roma in buca!

Cari Amici,

lo sapete che da quattro giorni i vigili presidiano una buca in via Pinciana, accanto a Villa Borghese, perché il II municipio non ha una ditta che possa chiuderla? Sapete che a Roma, nell’anno (giubilare) 2016, ci sono strade chiuse al traffico per motivi di pubblica incolumità – con conseguente ingorgo – perché piene di “buche”? Qualcuno vi ha raccontato che tanti altri municipi non sanno come chiudere le voragini sparse per la città, perché i bandi per la riparazione delle strade non sono ancora stati espletati?

Passano gli anni/e con gli anni stai passando anche tu”, cantava Califano, ma a Roma l’emergenza buche è un’emergenza che non passa mai, un’emergenza perenne, cui i romani rispondono composti, con una rassegnazione che commuove. I motorini cadono, le auto sbandano, i pedoni sprofondano: ma tutto accade così, per inerzia, come al solito, perché deve. E pazienza, se lo stato pietoso della pavimentazione arreca danni alla salute dei cittadini: i romani, per il solo fatto di accanirsi nella scelta di abitare la Città Eterna, “se la sono cercata”, e quindi – sembra – devono pagare questa “colpa” sulla loro pelle.

Lo sanno tutti, a Roma, perché le strade sono ridotte così: e lo sa anche la Procura, che continua a ingrossare il registro degli indagati portando alla luce le storture di un sistema che delle strade, delle vie, della mobilità pubblica, se ne frega. Ecco perché bastano due giorni di maltempo, come è avvenuto in questi giorni, per riaprire i soliti crateri: come nel mito, le colpe di alcuni ricadono su tutti gli altri, come in un girone dantesco, l’eterno ritorno prende le forme di una maledizione collettiva, da cui nessuno può sottrarsi.

Io, un’idea, ce l’avrei; ma in attesa delle elezioni, che si fa? Forse, mi viene da pensare, è meglio non fare nulla: se dobbiamo vedere gli operai che arrivano, scendono, buttano l’asfalto su un paio di buche, le fotografano, lasciano aperte le altre, risalgono e se ne vanno (una scena vera, cui hanno assistito – allibiti – i residenti della zona Magliana) perché “tanto non controlla nessuno”, non è meglio risparmiarci l’amarezza?

Fino a giugno, romani, arrangiatevi. E poi, chissà.

A presto,

CR

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