La Calabria in ginocchio

Cari amici,

il maltempo continua a mettere in ginocchio l’Italia.

Dopo la Sicilia, con Messina rimasta per una settimana senza acqua, ora tocca alla Calabria. La pioggia si è abbattuta incessantemente per 48 ore sulla regione provocando frane, allagamenti, danni ingenti e addirittura una vittima: un uomo di 43 anni, trascinato dalla piena di un torrente mentre attraversava un piccolo ponte in auto insieme alla figlia di 17 anni, miracolosamente illesa.

La zona maggiormente colpita è quella della provincia di Reggio Calabria: il torrente Ferruzzano è esondato ed ha spazzato via la statale 106 ionica e la ferrovia che in un tratto è rimasta sospesa nel vuoto. I collegamenti sono quindi, quasi impossibili: la statale è stata chiusa in più punti e la linea ferroviaria è completamente interrotta. Una situazione disastrosa: pensate che la pioggia caduta da sabato è pari a quella di un anno intero!

E come al solito, piove sempre sul bagnato.

Anche per oggi, infatti, è prevista l’allerta meteo con codice rosso e altri due torrenti sono a rischio esondazione: il torrente Budello, a Gioia Tauro che già in passato ha provocato numerosi danni, e l’Ancinale, nel soveratese, dove in 24 ore sono caduti 311 millimetri di pioggia.

Gli interventi sono stati tempestivi, ma non si può sempre piangere sul latte versato. Bisogna risolvere il problema alla radice, non cercare di correre ai ripari dopo i fatti, quando ormai è troppo tardi! E questo problema è sempre lo stesso: il dissesto idrogeologico di cui lo Stato sembra essersi completamente dimenticato.

La Calabria rientra in quelle zone in cui il rischio idrogeologico è altissimo e la storia ce lo conferma: l’alluvione di Crotone nel 1996, quella di Soverato nel 2000, Sinopoli nel 2003, Cerzeto e Scilla nel 2005, Vibo Valentia nel 2006 e nel 2010 e, infine, Rossano quest’estate. E proprio in occasione dell’alluvione di agosto, il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, aveva assicurato un intervento diretto sul territorio regionale, con ingenti investimenti nella manutenzione: oltre 200 milioni per l’apertura di 220 cantieri. Basteranno?

A presto,

Carlo

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