Il 10 gennaio 2005 entrava in vigore la legge Sirchia, vietando in Italia il fumo in tutti i locali pubblici. Una legge molto rigida e severa, forse tra le più drastiche nel suo settore, presto copiata da altri paesi come Francia, Germania e Gran Bretagna.
Grazie a questa norma non era più possibile fumare in ristoranti, discoteche, bar, e locali aperti al pubblico; una vera rivoluzione in un paese che conta circa 17 milioni di fumatori, e che fece registrare da subito effetti positivi: in un anno la vendita di sigarette calò di oltre il 6%!
Ma a 4 anni di distanza dall’entrata in vigore della legge, come stanno realmente le cose?
Basta entrare in una discoteca o salire su un treno per rendersene conto… la legge Sirchia è letteralmente andata in fumo!!
Proviamo a fare un piccolo bilancio numeri alla mano.
Nell’88% delle discoteche italiane si fuma in tutta libertà; in 1 treno su 3 gli spazi tra una carrozza e l’altra vengono utilizzati come rifugio dai fumatori; nel 20% dei pub non vengono rispettati i divieti, in diversi ristoranti si fuma nei bagni.
Addirittura in alcuni ospedali le sigarette si accendono vicino alle finestre nei corridoi senza che nessuno intervenga!
Per non parlare di uffici e negozi, dove regna un vero e proprio far west.
E sapete perché avviene tutto ciò?
Semplice: perché in Italia nessuno controlla!
Chi ha mai visto in discoteca forze dell’ordine sanzionare fumatori?
Quanti gestori di locali sono stati puniti per non aver fatto rispettare i divieti di fumo?
Chi controlla pub, balere e altri locali aperti al pubblico?
Provate a chiamare i Carabinieri per denunciare chi fuma in un posto vietato… vi risponderanno che non è loro compito intervenire.
Ben poco viene fatto anche per incentivare l’abbandono delle sigarette da parte dei fumatori, molti dei quali sarebbero felici di perdere questo nefasto vizio.
E allora c’è proprio da dire che i FUMATORI– che all’entrata in vigore della legge Sirchia hanno fatto fuoco e fiamme – hanno vinto, mentre la salute della collettività ne è uscita sconfitta.
Almeno fino a che qualcuno come il Codacons non organizzi una class action per tutelare la salute dei cittadini!!
Lavoro nella ristorazione e dove lavoro io il cuoco proprietario fuma anche in cucina,e lo stesso da cliente ho visto un cuoco in pizzeria che fumava beatamente sopra un piatto di spaghetti allo scoglio, tocchi da chef ;complimenti a Sirchia alla legge e ai due cuochi.
Parlo da fumatrice….il non fumare nei luoghi pubblici è sì una questione di salute pubblica, ma anche di educazione! E purtroppo su noi italiani è ben risaputo (basta parlare con qualsiasi altra persona extra-italiana) che non luccichiamo per questo!!! Certo è, che fare una legge e non assicurarsi che la si rispetti non giova al poco senso civico collettivo, oltre che a essere un comportamento ipocrita e semplicistico!
Più controlli…non solo sul fumo (che è trito e ritrito), ma anche sull’ALCOOL (che uccide DECISAMENTE di più e più crudelmente che il fumo)!!!!
Si è iniziato un discorso di salvaguardia a larga scala, facciamolo sul serio, non solo su chi è facile puntare il dito!
Più educazione: è la parola chiave, su tutto!
Be… direi che i numeri sono abbastanza impressionanti e molto diversi della mia quotidiana percezione.
Sarebbe gradito un link dove trovare tutti i dettagli della vostra “indagine”, quante discoteche avete visitato, com’è il campione sui treni, persone intervistate…
La informazione qui fornita è molto scarsa perciò prendo le vostre conclusioni con molte riserve. Sembrano numeri rivolti a colpire il pubblico e basta.
Riguardo all’articolo Fumatori, avete vinto!
Credo che non siano i fumatori ad aver vinto ma che sia la legge ad essere nata perdente.
In altri paesi europei hanno adottato misure meno punitive ed onerose per i gestori dei locali e più rispettose della libera scelta degli individui con il risultato che la legge funziona e tutti ne traggono piacere e benessere.
Due esempi che conosco: Spagna e Portogallo. Ci sono locali dove il fumo è vietato ed altri dove è ammesso a discrezione del gestore del locale. Ci sono locali dove senza enormi e radicali ed inutili ristrutturazioni esistono spazi per fumatori e per non fumatori. Sono tutti pieni e la gente è contenta. Lo stesso vale per gli aeroporti. L’Italia è unica in europa dove vige un totale divieto. Ovunque ho trovato zone fumatori: Parigi, Siviglia, Barcelona, Atene, Dublino, Amsterdam.
Esempi di leggi migliori ce ne sono fin troppi per dimostrare che era sufficiente un minimo di sale in zucca per evitare di avere gente nascosta nei bagni a fumare a discapito proprio di coloro che si voleva tutelare cioè i non-fumatori che usano gli stessi bagni e continuano a respirare l’indesiderato odore di sigaretta. Se ci fosse uno spazio per i fumatori le zone non-fumatori non verrebbere “violate” e sarebbero effettivamente pulite.
Forse i non-fumatori hanno spinto troppo per una legge dura ed ora ottengono il risultato che si meritano, cioè il suo fallimento. Meno astio, basato peraltro su ricerche scientifiche tuttora dubbie e finanziate a suon di milioni di dollari dalla casta avvocatizia di Los Angeles, avrebbe forse veramente risolto il “problema”.
Un saluto a tutti
Luciano
Verissimo, fumano tutti in tutte le discoteche che ho frequentato..Nei ristoranti un po’ meno, nei pub invece si fuma eccome….poi bisogna pure vedere cosa.
A ******************!!!!!! TROPPO DRASTICO? VI GARANTISCO DI NO, L’ EGOISMO DEI FUMATORI NON HA LIMITI , NON HO MAI VISTO NESSUNO DI LORO AVERE UN BRICIOLO DI RIGUARDO PER IL PROSSIMO VE LO DICE UNO CHE DA BAMBINO HA VISSUTO “AFFOGATO” NEL FUMO DEI PROPRI GENITORI.
Non so sinceramente se lei sia mai uscito di casa negli ultimi 4 anni. Per quello che mi riguarda, cioé la provincia di Vicenza e il Veneto in generale, la legge e’ stata applicata e ovunque rispettata. Mi chiedo come lei, presidente di una organizzazione di un certo spessore si possa permettere di pubblicare comunicati di questo tipo.Io negli ultimi anni non ho visto una sola sigaretta accesa all’interno di un locale pubblico, amenochè non si tratti di locale munito di aspiratori. Una volta tanto che viene messa in vigore una legge che effettivamente funziona ed e’ ben accettata dalla popolazione non capisco perchè debba essere per forza polemizzata! Io sono un fumatore e sono il primo a dire che questa e la legge migliore che sia stata fatta negli ultimi 10 anni come minimo.
Purtroppo è vero, in discoteca fumano tranquillamente, in treno ogni tanto… e non ci sono mai controlli…
Già un anno fa avevo segnalato, alla finanza e ai carabinieri, che in una famosa discoteca della mia zona si verificava che in ogni serata ai clienti, e non solo perchè anche i proprietari non erano da meno, fosse permesso di fumare.
Il non rispetto del divieto di fumo mi impedisce di frequentare certi tipi di locali in quanto sono un soggetto asmatico. La cosa più grave è che nonostante la mia segnalazione nessuno delle forze dell’ordine si è degnato di andare a verificare se effettivamente il divieto di fumo non fosse rispettato. In molte occasioni ho visto poliziotti e carabinieri in borghese bere e divertirsi A GRATIS in questo locale. Solo magnanimità della proprietà o forse qualche brutta abitudine del solito popolino italico?
Per una volta che lo stato fa qualcosa di civile dimostriamo sempre di essere un popolo di ignoranti e incivili.
Sono d’accordo che mancano i controlli e che forse da qualche parte si fuma lo stesso, ma per la mia esperienza personale la situazione non sembra così grave come dice lei. Ammetto di non essere, a differenza di molti miei coetanei, un frequentatore di discoteche, ma nei bar e pub dove vado non c’è nessuno che fuma…
In questo periodo sono in Belgio per motivi di studio e qui non c’è nessuna legge che impedisca di fumare nei luoghi pubblici. La differenza con l’Italia la sento eccome!!!!
In ogni caso ben venga una class action a riguardo!
Saluti!
ma in che locali sono stati fatti i controlli? in molti locali di Milano la gente fuma, ma nelle zone adibite ai fumatori, se un locale con stanza dedicata ai fumatori è considerato idoneo a rientrare tra l’88% dei locali allora il dato mi sembra abbastanza inutile.
Gentile Sig.Rienzi,
Trovo molto interessante il Suo articolo e lo condivido pienamente anche se per quanto riguarda la zona in cui risiedo i dati da Lei riportati mi paiono alquanto esagerati. Frequento spesso bar,birrerie, pizzerie e ristoranti e da quando e’ in vigore la legge non mi e’ mai capitato di vedere un fumatore accendersi tranquillamente una sigaretta seduto al tavolo del locale. Tutti vanno fuori dal locale ad accendersi la sigaretta, magari qualcuno nei bagni.
Sono un fumatore, non accanito, purtroppo pero’ da parecchi anni e nonostante questo, ho sempre visto con favore l’ottima legge contro il fumo del ministro Sirchia. Tuttavia come dice giustamente Lei, ben poco viene fatto per incentivare i fumatori a smettere ed a maggior ragione ad impedire che i giovani inizino a fumare. Da fumatore il fatto che qualcuno trasgredisca la legge, non lo ritengo una vittoria ma una sconfitta : del non fumatore che e’ costretto a subire il fumo passivo, e del fumatore che magari viste le restrizioni imposte dalla legge e magari con l’aiuto di programmi specifici promossi dal ministero della salute avrebbe potuto cogliere l’occasione per smettere.
Ma uno stato che dice di voler tutelare la salute dei propri cittadini (di tutti ovviamente, fumatori e non) non puo’ soltanto pensare di spostare il problema all’esterno dei locali e stampare i “necrologi” sui pacchetti di sigarette! Bisogna promuovere una nuova cultura nella societa’ cosi’ come sta avvenendo nella west coast degli Stati Uniti dove tendenzialmente non si fuma e quei pochi che fumano non sono ben visti dalla collettivita’. Il fumo dovrebbe diventare una questione sociale cosi’ come lo sta diventando la guida in stato di ebbrezza, enfatizzata a mio parere in modo esagerato dai mass-media, senza che si sia verificato scientificamente se e’ piu’ ubriaco uno che ha bevuto due bicchieri di vino a pranzo o uno che non ha bevuto ma e’ uscito alle 4 di mattina dalla discoteca stordito dalla musica e dalle luci psichedeliche.
Ma questo e’ un altro discorso che forse non porta abbastanza soldi nelle casse dell’erario come le tasse sulle sigarette.
Cordiali Saluti.
Non sono per niente d’accordo…forse perchè non frequento treni e discoteche ma al ristorante e al pub ci vado di tanto in tanto e non ho mai respirato così bene…
Personalente non ho mai “beccato” qualcuno fumare nel bagno di questi locali e non ho mai sentito traccia di fumate pregresse.
Spero che per colpa di articoli come questi non venga presa in considerazione l’ipotesi di stralciare questa legge così utile ed efficace ma poco “italian style”!
Di poche cose vado fiero di essere italiano e una è proprio questa, e che vadano al diavolo quei 4 idioti che non la rispettano!
un ex fumatore (grazie anche alla legge Sirchia”).
Buonasera, in merito a questo articolo posso darvi la mia testimonianza. Lavoro da 6 anni in uno studio commerciale e non sono una fumatrice. La legge è entrata in vigore 4 anni fa e qui dentro allo studio è come se non fosse mai esistita. Il mio datore di lavoro e i miei colleghi fumano come hanno sempre fatto e non esiste alcun cartello di divieto di fumo su nessun muro.
sono disperata!!!
ciao a tutti.
Da non fumatore, mi sta molto a cuore questo argomento… ma vorrei fare un’analisi un po’ più attenta… non è vero che la legge Sirchia ha perso… perché la legge Sirchia aveva vinto!!!
È la sua modifica, attuata dall’ultimo governo Prodi e protrattasi nella totale indifferenza dell’attuale governo Berlusconi (Fautore allora della legge Sirchia), ad aver dato la possibilità ai fumatori di ricominciare a fumare nei luoghi pubblici.
La modifica e piccola e semplice ma altrettanto deleteria nella sua banalità e chi l’ha fatta non può averla fatta in buona fede. In cosa consiste… presto detto… nell’allora legge Sirchia era sanzionato il fumatore ed il “Proprietario del Locale” che non vigilasse sul rispetto della legge all’interno del proprio esercizio. Questa semplice dinamica aveva permesso alla legge Sirchia di far sparire il fumo dai locali pubblici in pochi giorni dalla sua entrata in vigore. Questo anche a Catania, dove qualche proprietario potrebbe imbattersi in persone un po’ più restie a rispettare tale divieto, non stiamo parlando di piccoli paesi ma di grandi città in cui è facile incontrare il delinquentello di turno o il mezzo bullo.
Ora la trovata a dir poco geniale del governo Prodi è stata quella di modificare la legge in tal senso, eliminare la responsabilità del proprietario del locale… ed ecco fatto… a Catania dal giorno dopo si è ripreso a fumare nei locali senza nessun senso civico. Quello che io non capisco e come i “Fumatori” riescano a comportarsi in questo modo e come in passato osavano dire di sentirsi discriminati.
Com’è che nelle loro testoline non riescano a fare un ragionamento tanto semplice… probabilmente il fumo gli ha anestetizzato i neuroni e le sinapsi.
Il ragionamento è il seguente: se io sono un fumatore… ho scelto scientemente di fumare e farmi del male e nessuno può criticarmi e vietarmi questo e fino a qua siamo tutti d’accordo, ma siccome è scientificamente provato che il fumo causa cancro ai polmoni, come posso io fumatore sbattermene altamente del fatto che mentre fumo avveleno piano piano chi mi sta accanto e possibilmente costui non ha affatto scelto di fumare, ma io devo imporgli questa scelta ed attentare costantemente e ripetutamente alla sua salute. Com’è che i “Fumatori” non si rendono conto che il problema non è un problema di puzza di sigaretta ma un problema ben più grave che riguarda la salute altrui.
Ora se io fossi un fumatore non potrei fumare mai davanti non solo a un non fumatore ma anche a un fumatore perché la mia sigaretta non farebbe altro che aumentare la dose di sostanze dannose respirate e che potenzialmente possono provocare il cancro. In tutta coscienza non avrei il coraggio di farlo perché mi sentirei un “assassino” che stilla goccia dopo goccia la vita di chi mi sta accanto. E mi chiedo rimanendo sempre più basito com’è che i fumatori non riescano a fare questo ragionamento, ignoranza non può essere perché sui pacchetti di sigarette c’è scritto a caratteri cubitali che il “fumo fa male a te e chi ti circonda” che “… provoca il cancro” ecc. ecc.. Per non parlare dei problemi che può provocare agli asmatici, in quanto l’aria del locale viene privata di una certa quantità di ossigeno che viene sostituito dall’anidride carbonica e dal ben più dannoso monossido di carbonio (CO) che si lega all’emoglobina. In pratica i locali pubblici diventano interdetti a chi ha scelto di salvaguardare la propria salute non fumando e chi ha problemi di asma. Quindi il senso civico dell’italiano medio ha raggiunto un livello tanto infimo… questo vuol dire che siamo veramente un popolo di ignoranti, di menefreghisti ed indifferenti? Cioè siamo un popolo di violenti se siamo d’accordo con l’assunto che l’indifferenza e la prima forma di violenza. E poi ci chiediamo perché in Italia c’è criminalità perché le cose vanno male… ma è semplice… perché ognuno pensa a curare il suo orticello e basta, e non guarda al di la del proprio naso; per carità non voglio dire che tutto si risolverebbe se avessimo un atteggiamento diverso, ma sicuramente un diverso atteggiamento creerebbe un miglioramento non indifferente.
Riprendendo il discorso sulla astuzia da faina di chi ha modificato la legge (premetto che non so chi sia stato) mi risulta davvero difficile pensare che il suo operato non sia stato spinto da qualche secondo fine e/o particolare interesse. E se invece al contrario ha agito in buona fede perché riteneva che non era giusto che una legge chiedesse ad un normale cittadino e nella fattispecie ai proprietari dei locali pubblici di sostituirsi allo stato cercando di far rispettare una legge. Bhe come commentare… sicuramente tale principio in linea teorica può trovare la nostra approvazione perché e pur vero che un proprietario potrebbe trovarsi in difficoltà di fronte a una persona che ponga una certa resistenza nel rispettare la legge e nei casi più gravi e nelle zone più depresse delle grandi città potrebbe rischiare di essere ferito.
Ma allora se chi ha modificato la legge ha agito in buona fede, perché non ha previsto nella modifica di legge l’uso di ronde notturne in borghese dei tanto famigerati poliziotti e carabinieri di quartiere all’interno dei locali. Quindi l’unica considerazione che mi viene da fare su questo genio della politica è una sola: non dovrebbe in ogni caso essere rieletto. Perché se ha agito in mala fede per un qualche interesse non merita di gestire la Cosa Pubblica. Viceversa se ha agito in buona fede ad ogni modo non merita di gestire la Cosa Pubblica perché non ha curato l’interesse ed il benessere dei cittadini, missione alla quale era stato deputato dal voto dei cittadini stessi, ma cosa altrettanto grave non è stato in grado di prevedere le conseguenze delle sue azioni e preparare un rimedio (ad esempio i già citati controlli per mezzo delle forze dell’ordine) il che lo rende inadatto suo malgrado alla gestione della cosa pubblica (ricordo che il suo gesto ha causato un potenziale aumento del cancro al polmone). Inoltre non si è reso conto che in questo modo la spesa pubblica subisce un aumento notevole a causa degli ingenti costi che dovrà sostenere il Servizio Sanitario Nazionale per l’aumento dei casi di tumore al polmone, quindi dal punto di vista della gestione della cosa pubblica una mossa davvero discutibile. La sua miopia (stiamo ipotizzando la buona fede del legislatore) ha prodotto a Catania in un locale come il Barrique club sito nella centralissima via A. di Sangiuliano (nei pressi di via Etnea) una situazione inaccettabile dove l’aria è irrespirabile.
Questo mio discorso forse un po’ prolisso tende ad appellarsi al senso civico degli italiani, e al Codacons affinché siano raccolte le firme per la modifica della legge e la reintroduzione della responsabilità civile (grossa multa ordine delle migliaia di euro com’era previsto nella Legge Sirchia) dei proprietari dei locali.
E’ tutto verissimo quello che dice e sono proprio indignata !!
Le leggi ci sono, in questo caso una delle piu’ azzeccate secondo me, ma poi ognuno fa quel che gli pare … e quel che e’ piu’ brutto e che nessuno dice niente !!
Non e’ proprio ammissibile !!!!
Possibile che non si possa fare niente ????
saluti Silvia
e perchè nelle scuole viene rispettato?
io non voglio credere a questa ennesima farsa italiana… personalmente ho fumato per 14 anni in maniera molto assidua ma ho smesso da tre anni e nulla mi farà tornare più indietro.. odio il fumo come non mai ed aimè odio molto i posti dove si fuma..ancora oggi capico quanto possa essere di cattivo costume fumare in luogo pubblico non rispettando colui che non condivide la stesso vizio.. personalmente mi sento molto vicino a questa problematica.. in diverse occasioni nella mia città o chiamato la guardia di finanza affinchè loro intervenissero per far rispettare il divieto del fumo.. ma solo in alcuni casi c sono riuscito..
e’ vero in molti posti pubblici questo divieto non viene rispettato.. ma io vorrei chiedere a lei come ed in quale modo si può far sentire ad alta voce che questo divieto deve essere rispettato.. oltre all’educazione c’è anche una componentistica legata alla salute che lo stato deve garantire a chi proprio non ne vuol sapere di questo dannato vizio che la storia ci ha lasciato!!!!!
grazie in anticpo e mi complimento per la sua forza d’animo.. io sono con lei!
a presto
Quando in Italia una cosa non funziona e’ colpa della legge fatta male oppure di chi deve controllare che non svolge il suo lavoro. Ma noi Iteliani un po’ di rispetto e senso del dovere lo vogliamo usare? Siamo un popolo che vuole solo diritti ma non vuole doveri, la legge sul fumo e’ giusta e fatta bene …. grazie Sirchia
Al cittadino italiano va bene che le cose vadano in tal senso fin quando non ledono i loro interessi ed ,allora, apriti cielo.Stato senza leggi,tutto in rovina,la giustizia non esiste però anche se esiste è mal INTERPRETATA ma ,guai a chiedergli di rispettarle.Siamo un popolo di buffoni e tutti ci deridono perchè non siamo capaci di farci rispettare. Mi vergono di essere Italiano,specialmente in questo momento dove ogniuno tira l’acqua al proprio mulino e dove le leggi vengono intrerpretate a seconda della persona che il giudice trova davanti,Un vecchio detto della buon anima di mio nonno diceva:Per gli amici la legge si interpreta,per gli altri si applica.
Egr. sig. Rienzi quando vedo lo spot della Vodafon di chiamare LSK444 per partecipare al sorteggio di 100 mercedes già fatto nel 2008,mi chiedo è possibile sapere se almeno queste vetture sono state assegnate o sono come i pacchi di Rai 1.grazie
La penso esattamente come l’intervento 4 del signor Borrelli.
Grazie per aver dato voce ai miei pensieri in modo chiaro:)
non sono per nulla d’accordo sui numeri che sono stati forniti. Per lavoro giro parecchio e non mi è capitato di respirare fumo nei locali pubblici(non frequento discoteche),se mi dovesse capitare mi arrabbierei! E comunque,non è sbagliata la legge ma,le persone che assistono a tali fatti dovrebbero denunciare,non potremo mica mettere un poliziotto in ogni locale pubblico
Riguardo a tutti questi fumatori nei locali pubblici non me ne sono accorto perchè vedo che il divieto è veramente rispettato.Per la Signora che lavora nello studio commerciale faccio presente che non è un locale aperto al pubblico quindi non vige lo stesso decreto,ma può chiedere che venga rispettato nella sua stanza e rifarsi alla cortesia dei colleghi.Naturalmente mi piacerebbe che tale cortesia fosse usata anche nei confronti dei fumatori che attualmente sono bistrattati e la legge non prevede la possibilità di aprire locali solo per fumatori.Inoltre i costi sociali delle malattie derivanti, per i fumatori, sono ampiamente pagati dalle tasse sulle sigarette a differenza dei costi sociali dovuti agli incidenti stradali e all’uso di alcol e droghe. Certo che i danni per i non fumatori dovrebbero assolutamente non esistere ma purtroppo il divieto vige da pochi anni e solo nei locali aperti al pubblico,per il privato dovrebbe valere la regola del rispetto reciproco.Comunque io sono ,purtroppo, un forte fumatore e nonostante i miei sforzi non riesco a smettere.Vorrei che lo Stato si impegnasse in una campagna informativa presso le scuole per far capire quanto è stupido uccidersi per fumare,ma a parte divieti ridicoli( uso della tessera sanitaria per l’età) facilmente superabili l’unica cosa che fa è aumentare le tasse sul tabacco lavandosi la coscienza con avvisi macabri sul pacchetto che nessuno legge.A me che ho iniziato a fumare quando gli avvisi sui pacchetti non c’erano e quando i tabaccai vendevano regolarmente sigarette ai 14 nni chi mi ripagherà i danni? Potremo fare come in America e esercitare azioni collettive( quando si decideranno ad ammetterle in Italia) nei confronti delle case produttrici e anche dello stato visto che ha il monopolio?Cerchiamo di convincere tutti sulla stupidità del fumare.
P.S. mi è venuta in mente una super assurdità: PER ACQUSTARE SIGARETTE DAI DISTRIBUTORI AUTOMATICI SI DEVE INSERIRE LA TESSERA SANITARIA!!!!!!! PAZZESCO!!!!!!
FabrizioG.
In riferimento al commento n° 23 a mio avviso lo studio commerciale è un luogo aperto al pubblico visto che è fornito di targa fuori al cancello e chiunque può entrare per una consulenza, elaborazione di documenti vari come 730, RED, ISEE e quant’altro. Vengono qui da noi mamme con bambini, nonne con bambini. Noi non selezioniamo le persone che entrano e pertanto esigo che venga rispettato il divieto di fumo, ma qui nessuno mi ascolta e continuano tranquillamente a fumare. Io e la mia collega ci siamo fatte 9 mesi di gravidanza respirando fumo passivo, vi sembra un atteggiamento giusto?
non voglio replicare sul come, quando e perché le persone si vogliono suicidare, e nella pratica più veloce che è il fumare…..ma oggi Posso solo affermare che, la massima espressione dell’ignoranza la sto vivendo dentro gli uffici Pubblici dello Stato………….UNA VERGONA Più ASSOLUTA…E DA I MIEI AMATI COLLEGHI MI SENTO DIRE TUTTI I GIORNI “IO DENTRO IL MIO UFFICIO FUMO E FACCIO QUELLO CHE VOGLIO”… VI LASCIO OGNI COMMENTO…………E DA ITALIANO NON FUMATORE COSA DEVO PENSARE…….