Addio cara Tasi, benvenuta disuguaglianza!

Cari amici,

come tutti saprete Matteo Renzi ha annunciato l’abolizione delle tanto odiate Imu e Tasi, affermando che: “Il 16 dicembre sarà l’ultimo giorno in cui si pagherà la tassa sulla prima casa (…) Chi è stato 30 anni a lavorare e si è spezzato la schiena è giusto non paghi niente, chi ha la seconda, terza, quarta è giusto che paghi le tasse”. Giusto, anzi giustissimo. Ma allora, mi chiedo, perchè graziare anche i super-ricchi?
Infatti ville, palazzi storici, castelli e chi più ne ha più ne metta non sono certo alla portata di tutti. Come ha confermato il sottosegretario all’economia Zanetti, invece, l’abolizione dovrebbe riguardare tutti quegli immobili considerati abitazione principale, “senza eccezioni per il classamento catastale”. Ciò significa che i possessori di abitazioni catalogate al catasto come appartamenti signorili, ville di pregio, castelli e dimore storiche, purchè, udite udite, figurino come prima casa, non verseranno più un centesimo all’Erario.
E, secondo i calcoli della Uil servizio politiche territoriali, si tratterebbe di bruscolini: ad esempio il proprietario di un appartamento di pregio, collocato a Roma, sull’Appia Antica o all’Eur, di 297 metri quadrati potrebbe risparmiare oltre 5.000 euro. Stesso discorso per le ville che, in ordine generale, per rispondere alle caratteristiche di lusso devono superare i 160 metri quadrati, avere 65 metri quadrati di balconi, e un giardino che possa avere lo spazio per piscina (o campo da tennis)!
Ma le prime case, insomma, non sono tutte uguali! Le abitazioni di lusso in Italia rappresentano una percentuale minima (appena lo 0,3%) delle circa 20 milioni di case di proprietà degli italiani; chi le possiede non ha, di certo, trascorso gli ultimi 30 anni della sua vita a “spezzarsi la schiena” per potersela permettere e non fa parte di quei 9 milioni di italiani che, come ha certificato Unimpresa, non ce la fanno e sono a rischio povertà.
Non meno di un anno fa, il Premier Renzi, da novello Robin Hood, diceva: “chi non ha mai pagato deve pagare un po’ e chi ha sempre pagato è giusto che inizi a riscuotere”. Ma a pagare sono sempre gli stessi… L’attuale provvedimento sembra, infatti, voler “togliere ai poveri per dare ai ricchi”, una equità disuguale che mette sullo stesso piano il pensionato che sopravvive a fatica in un monolocale, comprato con i sacrifici di una vita, e il ricco imprenditore che vive in un appartamento degno di un Hotel a 5 stelle!
In questo Renzi è riuscito a superare persino Berlusconi che nel 2008 tolse l’ici sulla prima casa, conservandola, però, sugli appartamenti di lusso. Ma del resto, come scriveva Ennio Flaiano, “gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore”, anche quando il vincitore in questione non fatica ad arrivare a fine mese!

A presto,

Carlo

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