PREZZI: ECCO TUTTI GLI AUMENTI DEGLI ULTIMI 10 ANNI!

DALLA LIRA ALL’EURO, AUMENTI MEDI DEL 53% SUI BENI DI LARGO CONSUMO

I CONSUMATORI DI CASPER DENUNCIANO: FAMIGLIE MASSACRATE, PERDITA DEL POTERE D’ACQUISTO PARI AL 39,7%

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Alla vigilia del decimo anniversario dell’euro nel nostro paese (la moneta unica entrò a tutti gli effetti in vigore l’1.1.2002) le associazioni dei consumatori aderenti a Casper – Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori) hanno fatto i conti sui rincari che si sono registrati negli ultimi 10 anni, da settembre 2001 (quando già i listini iniziavano ad essere espressi nella doppia valuta) a settembre 2011.
Un paniere composto da 100 voci relative a beni e servizi di largo consumo, altamente rappresentativo dei consumi quotidiani dei cittadini italiani. E il risultato – affermano le 4 sigle – è sbalorditivo. I rincari, infatti, sono sempre a due cifre, e raggiungono una media del 53,7%, tenuta alta da prodotti i cui prezzi sono letteralmente schizzati (come il cono gelato, la penna a sfera, il tramezzino al bar, i biscotti, la lavanderia, il caffè o i supplì). Vi è poi tutta una serie di beni e servizi che hanno registrato un raddoppio (o quasi) dei prezzi: dalla pizza margherita ai jeans, dalla giocata minima del Lotto al balzello da pagare al parcheggiatore abusivo, passando per i pomodori pelati, per il biglietto del bus di una metropoli come Milano, fino ad arrivare alla mancia al ristorante.
I rincari degli ultimi 10 anni – spiega Casper – hanno prodotto un progressivo impoverimento dei cittadini, ed una forte perdita del potere d’acquisto, in base ai nostri calcoli del 39,7% a famiglia. Ma l’ondata di aumenti non è finita. Il recente scatto dell’aliquota Iva dal 20 al 21% deciso dal Governo, produrrà un ulteriore incremento dei listini al dettaglio.
Per tale ragione Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori hanno deciso di organizzare per i prossimi giorni una protesta contro il massacro dei prezzi a danno dei cittadini, scendendo in piazza il prossimo 15 settembre, assieme ad altre associazioni, per far sentire la voce dei consumatori, sempre più impoveriti dal carovita.

Clicca qui per vedere la griglia con le differenze di prezzo!

6 Commenti

  • Non è possibile che nel giro di poco tempo lo Stato (proprietario del Monopolio e quindi della distribuzione delle sigarette) imponga un aumento di 20 centesimi sul costo già molto esoso delle sigarette. Le tabaccherie dichiarano che l’aumento del prezzo è dovuto all’aumento dell’IVA dell’1% …. ma se prima le mie sigarette costavano 4 euro perchè adesso ne costano 4,20? Basta, non possiamo risanare i conti pubblici soltanto noi fumatori. Non dobbiamo più fumare? Bene, se vogliono questo non ci vendessero più le sigarette!!!!!!

  • Mi sento di associarmi alla domanda di Chiara. Ad ex. potremmo far notare pubblicamente la contraddizione che, a fronte di continue notizie sul calo dei consumi e sulle promesse di azioni per la ripresa dei consumi, nei supermercati (Esselunga, Coop ecc.) da un paio di mesi a questa parte improvvisamente tutti i prodotti low cost (quindi quelli appena accessibili a coloro che purtroppo devono fare enormi sacrifici per arrivare a fine mese) stanno aumentando di settimana in settimana, se non di giorno in giorno, a volte anche di 10 centesimi in un colpo solo. Un esempi per tutti: latte Esselunga Parz. Scr. da 0,42 a 0,58 in un batter d’occhio ! Come è mai possibile che i consumi aumentino se ” i prezzi aumentano” e gli stipendi invece restano sempre gli stessi ?

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