L’avevamo detto in tempi non sospetti che fosse in atto una infinita progressione, una discesa verso il clito per quanto riguarda la regina delle influencer nostrane: Chiara Ferragni.
Ora, di nuovo, si ricomincia: come capita ogni volta che la popolarità ristagna, i consensi calano e le interazioni decrescono – cosa che si ripete ciclicamente, stante la ripetitività massacrante delle vicende dei Ferragnez, capace di mettere a dura prova anche i più incalliti fan. Per dirla con i dati:
“Per quanto riguarda l’engagement, cioè i commenti più i like, Ferragni è scesa come media da 550 mila a 450 mila. A Fedez è andata peggio: tre mesi fa come engagement aveva 1,37 milioni, oggi 740 mila. Ed è sempre andato verso il basso”
Rieccoci quindi al nudo: ma è un nudo che ormai non funziona più, non tira più, non scandalizza più nessuno e anzi ormai stufa tutti. Anche perchè su Instagram e non solo tette, culi e cliti sono ormai ovunque, l’effetto-novità è evaporato e anzi come dice Nello Barile, docente di sociologia dei mass media allo Iulm, “anche questa tendenza, che peraltro aveva senso ai tempi della controcultura, ha stancato: la Ferragni finge di essere dirompente con la sua nudità, ma in realtà mostra lo standard, lo stereotipo della bellezza da Barbie”.
Un processo, questo, portato allo scoperto da una ragazzina di 11 anni, Giulia, che ha saputo rifilare una vera ramanzina social alla Ferragni:
«Qual è il messaggio per noi ragazzine? Che per farci notare dobbiamo metterci nude? Io non lo trovo un bel messaggio da mandare»
Il pubblico, ormai, ne ha piene le tasche (per essere educati), si chiede apertamente dove sia finita la dignità. E a peggiorare le cose, in questa catastrofe della brand image di famiglia, arriva il semplice scorrere del tempo. Qualcuno deve infatti spiegare alla Ferragni, come a tutte le influencer che puntano sull’estetica anche se fanno finta di no, che la bellezza non dura per sempre, e anzi tende a sfiorire prima di quanto ci si immagini. E che la noia – a sua volta, come la vecchiaia – approfitta dei tempi lunghi per emergere: al centesimo viaggio, alla millesima pubblicità, al milionesimo video con i figli l’utente-tipo non ce la fa più, si sgancia. La grande influencer è ormai un flop noioso e sgradevole: l’avevamo detto, che il Regno del Nulla aveva i giorni contati.