Vittime di Equitalia

Cari amici,

quella che vi racconto oggi è una storia drammatica che ha per protagonista una famiglia di Oristano: una mamma e una figlia di 17 anni disabile.

La crisi economica ha purtroppo colpito l’attività commerciale della donna costringendola a contrarre un debito di circa 10mila euro.

Soldi che la famiglia, con molta fatica, stava cercando di restituire, avendo concordato un piano di rientro con l’Inps.

“Pagavo le rate regolarmente” – ha raccontato la signora – “invece, qualche giorno fa mi è crollato il mondo addosso”.

La società di riscossione ha, infatti, bussato alla porta della donna con l’intento di pignorarle i beni ma la casa dove vive non è la sua. “Ha iniziato a parlare di pignoramenti. Voleva farlo con i mobili, ma gli ho spiegato che quella non era casa mia, bensì di mia madre, dalla quale mi ero trasferita per poter risparmiare sull’affitto – ha detto ancora la donna – Io intanto gli mostro i cedolini delle rate pagate, tento di spiegare che sono in regola, che ho un piano di rientro, ma è tutto inutile”.

Non potendo, così, pignorare nulla, al funzionario non resta che mettere i sigilli all’auto della donna, una vecchia Renault, comprata con tanti sacrifici, che usava per portare in giro la figlia disabile.

Adesso quella ragazza di soli 17 anni, affetta da handicap grave, è costretta a vivere segregata in casa e la famiglia è appesa ad un filo: se la ragazza, infatti, dovesse star male all’improvviso, la madre non avrebbe a disposizione nessun mezzo per portarla in ospedale e aspettare l’arrivo di un’ambulanza potrebbe essere davvero rischioso.

Insomma nonostante la donna stia provvedendo a saldare il suo debito e soprattutto la legge 104 dica chiaramente che i mezzi dei disabili non possono essere sequestrati, si è trovata, di punto in bianco privata dell’unico bene di sua proprietà.

La storia ha suscitato grande sdegno e clamore e, guarda caso, da Equitalia, nel tentativo di salvare le apparenze, hanno fatto sapere che il pignoramento non è stato ancora trascritto sul registro automobilistico e che, già nei prossimi giorni, la vecchia Renault sarà restituita alla legittima proprietaria.

E così giustizia è fatta, ma a che prezzo?

Un saluto,

Carlo

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