Dopo le polemiche per i testi sessisti e violenti è ormai ufficiale: il Campidoglio ci ha ripensato riguardo l’esibizione di Tony Effe al concertone di Capodanno a Roma. Il trapper, su quel palco, non salirà: da lui ci si aspetta un “passo indietro”. Troppo forte il pressing arrivato, fin dalle ore successive all’annuncio, da parte delle associazioni (soprattutto in difesa delle donne) e di tantissimi privati.
Bene, bravi, bis. Certo, chissà dov’erano, tutti, quando abbiamo sollevato il problema della partecipazione di trapper al Festival di Sanremo. Quando infatti abbiamo chiesto di non consentire la partecipazione alla manifestazione canora nazionale di rapper e trapper autori di testi violenti e sessisti, in pochi ci hanno seguito. Eppure oggi tutti, o quasi, salgono sul carro dell’indignazione.. Misteri!
In proposito ha ragione il il sottosegretario di Stato alla Cultura con delega allo spettacolo dal vivo, Gianmarco Mazzi:
“La vicenda innescata dalle polemiche sul concerto di Capodanno a Roma ci suggerisce che, d’ora in avanti, si dovrebbe prestare più attenzione a chi si offre un palco per cantare. Non c’entra nulla, in questi casi, il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, che è sacro. C’entra invece il mostrare senso di responsabilità nel non diventare complici di spacciatori di violenza strapagati, nel non preparare loro ribalte per poterlo fare come se tutto fosse normale”.
Bisogna prestare più attenzione a chi sale sui palchi italiani. Non a caso, percepita l’antifona, Tony Effe si è affrettato a dire che “ama le donne”. Ma se questo sarà anche vero a titolo personale i suoi testi raccontano altro, e finalmente in molti se ne sono accorti. La lotta al sessismo non si fa con gli slogan, non si fa con le dichiarazioni di principio, non si fa con le teorie, ma con i fatti.
Ora bisogna tirare le fila della questione e ammettere l’evidenza: se Tony Effe non è adatto per il concerto di Capodanno, la stessa riflessione va fatta con riguardo al prossimo Festival di Sanremo – dove il rapper, nonostante i suoi testi violenti e sessisti, è stato accolto a braccia aperte dalla Rai e da Carlo Conti! Non si capisce perché se i testi di Tony Effe sono troppo violenti e offensivi verso le donne in un caso, gli stessi testi possono andare bene per un altro (peraltro, l’evento nazional-popolare per eccellenza). Un’ipocrisia inaccettabile..
Rispetto al concerto di Capodanno – con tutto il rispetto – è estremamente più inopportuna la partecipazione di Tony Effe al Festival, che ha un seguito immensamente maggiore. Come detto finora, oltre al Codacons, nessuno ha protestato per l’assurda decisione di Carlo Conti e della Rai di invitare al festival rapper, non solo Tony Effe, responsabili di testi gravemente lesivi delle donne e potenzialmente pericolosi per il pubblico più giovane.
Ora, anche su questo, qualcuno avrà voglia di imitarci? Sarebbe davvero il caso, e noi ce lo auguriamo. Ora per Tony Effe è ora di fare un passo indietro anche da Sanremo: per il bene della musica, delle donne e di tutti noi.