Cari amici,
sapete qual è il nemico numero uno di noi italiani? Il telemarketing molesto!
Durante l’arco della giornata e a tutte le ore, siamo letteralmente bombardati da telefonate: gli operatori ci fanno offerte di qualunque tipo, insistendo fino allo sfinimento. Se tutto va bene. Nella peggiore delle ipotesi, infatti, ci troviamo attivati servizi o forniture mai richiesti, in barba alla nostra buona fede!
Non a caso una ricerca – condotta da Human Highway per Pricewise, compagnia olandese che offre uno dei più importanti servizi di “energy switching” in Europa – ci dice che 9 italiani su 10 si sono sentiti proporre al telefono almeno una volta negli ultimi tre mesi offerte commerciali legate al cambio di gestore per i servizi di energia, telecomunicazione o internet, e oltre il 70% dei potenziali clienti contattati telefonicamente ha interrotto immediatamente la conversazione.
Come dargli torto?
Negli anni le telefonate si sono fatte sempre più insistenti ed aggressive e il rischio per noi consumatori di incorrere in vere e proprie truffe è sempre più concreto.
In passato si è cercato di porre fine al fenomeno del telemarketing molesto, senza mai riuscire nell’ardua impresa.
Nel 2011, ed esempio, il governo si è inventato il famoso “registro delle opposizioni” – criticato persino dal Garante della Privacy – che consente al cittadino, il cui numero sia presente negli elenchi pubblici telefonici, di non ricevere più telefonate per scopi commerciali o ricerche di mercato.
L’iniziativa si è rivelata però un vero e proprio fallimento.
Tralasciando i casi di abuso da parte di società che gestiscono call center, il vero problema è che in Italia non esiste un registro per la negazione totale del consenso, come accade in altri Paesi. Così basta attivare una tessera sconto o compilare i moduli per la raccolta punti del supermercato per perdere definitivamente il controllo sul proprio numero telefonico.
Se a questo, al momento, è impossibile porre rimedio, Assocontact – l’Associazione che rappresenta i call center in Italia – ha deciso di intervenire per cercare di rendere le telefonate commerciali il meno moleste possibile.
Da ieri è, infatti, entrato in vigore il Codice di etica professionale per l’autodisciplina nelle attività di call center. Con questo Codice Assocontact “intende garantire che l’attività dei call center, quale espressione di una delle modalità di vendita di beni e servizi, venga realizzata, come servizio per il pubblico, nella tutela dei diritti dei consumatori”. In sostanza, le imprese associate si impegnano a mantenere comportamenti etici che garantiscano la correttezza dell’attività commerciale e la sostenibilità economica della vendita diretta.
Insomma, se non possiamo impedire che chiunque entri in possesso del nostro numero di telefono, il Codice in questione ci garantisce – almeno in teoria – un minor numero di telefonate, non moleste e in orari ragionevoli.
Le premesse sono buone e speriamo che l’iniziativa non si riveli l’ennesimo buco nell’acqua!
A presto,
Carlo