Faccio appello ai sindaci di tutta Italia: emanate ordinanze urgenti per vietare i botti di Capodanno.
Ogni primo gennaio, come noto, un vero e proprio bollettino di guerra accompagna gli italiani: immancabilmente, dai TG ci viene recapitata una triste lista di morti e feriti – causata dai materiali pirotecnici utilizzati per festeggiare l’arrivo del nuovo anno – che rappresenta il tributo di sangue a una tradizione ormai fuori dal tempo. Questo non si può (più) accettare come normale.
E non si tratta solo di un’usanza primitiva e pericolosa: l’utilizzo dei botti, anche quelli legali e usati correttamente, provoca un pericoloso aumento delle polveri sottili (PM10).
Ogni anno, il primo gennaio, i livelli di PM10 nelle città italiane superano ampiamente il limite di legge, con valori che possono raggiungere picchi doppi o tripli rispetto alla media del periodo: un aumento che ha gravi ripercussioni sulla salute, in particolare per i bambini, anziani e persone con problemi respiratori.
A ciò si aggiungono i gravi danni provocati agli animali. I botti causano la morte di centinaia di animali domestici ogni anno – almeno 400 l’anno, secondo il WWF – la fuga e l’allontamento degli stessi (con conseguenze gravi per la sicurezza degli animali e degli uomini) o ancora provocare danni irreversibili all’udito e gravi traumi psicologici.
Diversi sindaci, negli ultimi anni, hanno accolto questa richiesta vietando i fuochi d’artificio nelle rispettive zone di competenza. Tuttavia, bisogna fare di più: per questo, rinnoviamo l’invito alle amministrazioni locali di scegliere un Capodanno sicuro, rispettoso della salute e dell’ambiente, vietando la tradizione – ormai superata – dei vecchi “botti”.
Da anni chiediamo una norma nazionale che vieti in tutta Italia i fuochi d’artificio a Capodanno, un malcostume che ogni anno produce morti e feriti gravi in tutta la penisola e conseguenze negative per l’ambiente e gli animali. In assenza, chiediamo ai sindaci di attivarsi e proibire i botti: in questo modo non chiuderanno un occhio di fronte a un’usanza primitiva e pericolosa, e il 1 gennaio non rischieranno di pentirsi della scelta fatta. Ma se anche questo non dovesse funzionare, faccio appello ai cittadini. Lasciamo da parte i giochi pirotecnici, amici: è una questione di civiltà.