La Rai e Carlo Conti vanificano anni di battaglie contro la violenza di genere

Carlo Conti

Conoscendo i nostri polli, sul punto ci eravamo espressi con largo, largo anticipo. Come si dice: in tempi non sospetti. E ora, alla luce dei fatti, essere stati chiari al di là di ogni dubbio (quando tutti tacevano..), ci permette di trarre dai fatti le conclusioni dovute. Per questo, il giudizio sulla scelta dei cantanti che si esibiranno nel corso del Festival di Sanremo 2025 – annunciati da Carlo Conti al TG 1 – non può che essere durissimo.

La verità, a nostro modo di vedere, è questa e non ha senso nasconderla: con la decisione di portare al Festival di Sanremo 2025 rapper e trapper che in passato si sono contraddistinti per testi violenti, sessisti e omofobi, la Rai e Carlo Conti vanificano anni di battaglie contro la violenza di genere.

Nessuno può accusarci di non aver parlato chiaro: avevamo esplicitamente diffidato l’azienda a non portare a Sanremo artisti i cui brani sono stati caratterizzati in passato da violenza, insulti verso le donne e contenuti sessisti. Tuttavia la Rai e Carlo Conti hanno deciso di seguire un’altra strada, premiarndo rapper e trapper violenti e dai testi pericolosi con un posto d’onore nella kermesse più importante della musica italiana.

Una decisione gravissima che vanifica anni e anni di battaglie e attività di sensibilizzazione contro violenza di genere, omofobia, bullismo. Una scelta sbagliata che offende milioni di donne italiane. Un errore marchiano, da fermare a tutti i costi: e noi, per farlo, stiamo valutando le possibili strade legali. Senza paura di schierarci, di sostenere le nostre ragioni, di dire chi siamo. Con la coscienza pulita di chi è trasparente, con la forza delle nostre idee. Quanti, di questi tempi, possono dire lo stesso?

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