Salvini assolto, ma era ovvio: il processo non stava in piedi..

Salvini

Dopo la notizia della (ovvia) assoluzione di Matteo Salvini, stabilita dalla seconda sezione del tribunale di Palermo, rispetto alle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio nel processo Open Arms, mi è subito venuta in mente una provocazione: ma non è che segretamente, al contrario di quanto si dice di solito, i giudici che hanno impostato il processo sono amici di Salvini o del suo partito?

Ovviamente si fa per sdrammatizzare. Ma è stato talmente improbabile, talmente folle questo processo che anche uno studentello del primo anno di giurisprudenza faticherebbe a credere sia stato impostato e portato avanti da un giudice.. Mancavano, letteralmente, le basi (giuridiche) minime per arrivare a un qualsiasi esito differente (basti pensare che il Presidente del Consiglio di quel governo, Conte, non era stato coinvolto, ma il ministro Salvini sì..), ed è inevitabile quindi che la cosa si sia conclusa con un nulla di fatto.

Aver impedito per giorni lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla ong spagnola nell’agosto del 2019 magari non sarà (non lo è) un esempio eticamente buono, o giusto. Su questo non ci piove. Ma il diritto è un’altra cosa, e i processi morali sono finiti con l’Inquisizione. Come si fa a mandare a giudizio un rappresentante dei cittadini, un ministro, per un atto politico? Al limite si poteva pensare a una scomunica, ma non certo a un processo..

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