C’è poco da ironizzare, viste le conseguenze sulla vita di tanti cittadini, ma un fatto è certo: il Giubileo della Speranza è tale soprattutto per i romani, costretti a subire le conseguenze dei ritardi nei lavori che avrebbero dovuto essere completati per l’inizio dell’Anno Santo.
La gestione amministrativa e organizzativa del Giubileo, è chiaro, ha fatto acqua da tutte le parti. Non a caso, a poche ore dall’apertura della Porta Santa, sono già emersi tutti i limiti della “macchina” allestita per l’occasione, nonostante l’afflusso di turisti sia solo agli inizi. Chissà come fa, allora, Gualtieri (il sindaco-fantasma, amatissimo dalle redazioni e assai meno dai cittadini) a esultare per quanto fatto visto che si tratta di un vero e proprio sfacelo gestionale.
Lo aveva detto con chiarezza Monsignor Rino Fisichella, responsabile per il Giubileo, parlando di “chiacchiere e ritardi“: se solo 64 dei 204 interventi considerati “essenziali e indifferibili” saranno pronti entro il 2024 e se molti di questi si riferiscono in realtà a opere minori o rifacimenti (le pensiline della stazione Termini, l’“aggiornamento dei sistemi di risposta rapida per l’analisi di agenti chimici in situazioni emergenziali), non certo a nuovi progetti infrastrutturali o monumentali, il fallimento è palese. Come scrive qualcuno:
La riqualificazione di Piazza Pia, che inizialmente vedeva come soggetto attuatore proprio Roma Capitale, rappresenta uno dei pochi interventi che si concluderanno nei tempi previsti, grazie però all’intervento dell’ANAS, ma il resto della città, in particolare le aree vicine a San Pietro, rimane soffocato dai cantieri, dai rifiuti e dalla mancanza di manutenzione
Sul resto meglio stendere un velo pietoso. Progetti di assoluto rilievo sono stati invece cancellati o rinviati alle calende greche (i parcheggi interrati di Piazza Risorgimento e del Lungotevere Castello, la stazione del Pigneto o il Mercato Metronio), lasciando il posto a una pioggia di promesse e annunci (che ormai sono già stati smentiti dai fatti). Senza ricordare che molte opere finanziate con i soldi stanziati per il Giubileo saranno pronte.. Dopo il Giubileo.
Ritardi, inefficienze, incapacità davvero ingiustificabili, visto l’ampio margine per organizzare al meglio l’evento. I romani pagano il conto di uno sfacelo organizzativo davvero fuori da ogni limite: Roma è arrivata impreparata a un evento noto da 25 anni. Un vero e proprio record, ma soprattutto un fatto gravissimo – di cui qualcuno ora dovrà rispondere, prima o poi.