Produzione e consumi crollano, ma media e governo tacciono

economia

In un Paese normale, un calo della produzione industriale per 26 (26!) mesi consecutivi sarebbe un titolo d’apertura su tutti i giornali. In Italia no. Qui, mentre l’economia reale affonda, il silenzio di TV e stampa è assordante, e il governo si mostra incapace di proporre soluzioni concrete.

Secondo gli ultimi dati Istat, la produzione industriale italiana è scesa del -3% su base annua, segnando un nuovo record negativo. A questo si aggiunge il crollo delle vendite al dettaglio, che diminuiscono sia in volume sia in valore. Un doppio segnale che fotografa con drammatica chiarezza una crisi dei consumi senza precedenti, con famiglie che non ce la fanno più ad acquistare nemmeno i beni essenziali.

La crisi c’è, ma non si dice

I fatti sono evidenti: siamo di fronte a un’emergenza reale per la nostra economia, a tendenze negative che colpiscono cittadini, imprese e lavoratori. Eppure, l’attenzione mediatica è altrove. Non c’è traccia di titoli in prima pagina, né di speciali in TV o approfondimenti strutturati. Il racconto pubblico continua a ignorare la sofferenza reale di milioni di italiani.

Famiglie in difficoltà, governo assente

Nel frattempo, il governo non propone misure strutturali per invertire questa tendenza. Nessuna politica di rilancio della domanda interna, nessun sostegno efficace al potere d’acquisto delle famiglie, nessun piano anticrisi per l’industria nazionale. Solo slogan, promesse generiche e interventi-tampone.

Da mesi lanciamo l’allarme: il potere d’acquisto degli italiani è ai minimi storici, i risparmi si assottigliano, l’inflazione ha lasciato strascichi profondi e i segnali di ripresa sono assenti. Continuare a ignorare queste avvisaglie significa portare il Paese verso il collasso economico e sociale.

Serve un cambio di rotta, ora

Occorre una scossa immediata: misure coraggiose, investimenti per rilanciare la produzione, incentivi ai consumi, sostegni alle imprese e alle famiglie. E soprattutto, serve trasparenza e verità nell’informazione.

Il primo passo è rompere il silenzio; il secondo è pretendere risposte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *