Povero Fedez: ha paura di diventare troppo ricco!


Ci mancava solo questa: il rapper duro e puro – quello che ci inviava gesti irripetibili, e di certo non amichevoli, quello che aizzava i follower senza rendersi conto, dalla sua terrazza social, degli effetti prodotti sul pubblico, proprio quello con cui abbiamo avuto tante discussioni in passato – che piange. Per carità, niente di male: già nel mondo greco gli uomini – in quel caso, gli eroi – piangono di continuo. Piange Achille, piange Ulisse. E poi Priamo, Ettore, Patroclo, Agamennone e tutti gli altri: versano lacrime abbondanti, gridano e si disperano. La sola cosa che stona, in questo caso, è la spiegazione: «In lacrime dopo l’ansia delle prove. Fragile perché sarò di nuovo papà».

Ora: che il suddetto sarà di nuovo papà lo sappiamo bene, vista la copertura a reti unificate della gravidanza. Anche in questo caso, niente da dire (a parte l’ossessiva attenzione di reti televisivi e centri media, che la dice lunga sulla qualità dell’informazione in Italia). La cosa che veramente colpisce, però, è che nessuno – mentre s’incensa la “sensibilità” e la “fragilità” del ragazzo – si accorga che, di questa macchina imprenditoriale legata all’immagine, la dimensione intima – e quindi, la famiglia – rappresenta una componente niente affatto secondaria.

I due coniugi, d’altra parte, non lo nascondono affatto: proponendo il bimbo per le confezioni di un noto marchio di barrette al cioccolato, mostrandolo giornalmente con indosso marchi e brand amici, esponendolo la sua immagine a una circolazione/notorietà del tutto prematura. Fin da quando il primo figlio è venuto al mondo, insomma, è stato sotto ai riflettori e soprattutto davanti agli obiettivi fotografici. E lo stesso, pare, per la seconda gravidanza: annunciata pubblicamente, oggetto di aggiornamenti quotidiani, seguita e fotografata.

Eppure, la legge sarebbe chiara: i minori vanno tutelati e, al di là del caso specifico, non possono essere utilizzati per sponsorizzare surrettiziamente marchi commerciali, se non nei limiti imposti dalla normativa vigente. Il fenomeno delle foto dei bambini che spopolano sui social network è non solo pericolosissimo, perché le immagini possono finire nella rete dei pedofili, ma contrario a tutte le norme nazionali e internazionali, dal D.Lgs. 30.06.2003 n. 196 alla Convenzione di New York del 20-11-1989, passando per l’art. 8 delle Regole di Pechino. La violazione appare ancor più grave se le foto dei minori sono utilizzate per sponsorizzare in modo occulto marchi commerciali, colpendo in modo ingannevole un numero elevato di utenti, come nel caso di influencer con milioni di follower. Invece, nonostante tutto, niente si muove e nessuno protesta.

Ecco, insomma, la stranezza. Mentre mezza Italia si commuove per le lacrime di Fedez, in molti dimenticano che lo stesso guadagna cifre immense – anche grazie a questa involontaria e non richiesta notorietà. Quanto immense? Secondo Hopper HQ, un famoso sito di analisi e monitoraggio dei social media, per sponsorizzare un prodotto sul suo profilo Instagram, che conta più di 11 milioni di followers, le aziende arrivano a pagare 31.200 $ a post; una cifra nettamente inferiore a quella di sua moglie, Chiara Ferragni, i cui post raggiungono un valore di quasi 60.000 $.

Insomma: ma se le cose – nell’immobilismo del Garante dell’Infanzia – vanno a gonfie vele per la coppia multimilionaria, perchè mai piangere? Chissà: magari dare la stessa copertura mediatica a due bambini, piuttosto che a uno solo, comporta uno stress. Qualcuno salvi il soldato Fedez, impressionato – magari – all’idea della massa di denaro che si riverserà (continuerà a riversarsi) nelle sue casse nei prossimi mesi, o nei prossimi anni.

Ognuno hai i suoi problemi, certo: peccato che molti italiani, sono sicuro, certi “problemi” se li sognano la notte.

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