È notizia di queste ore: le strade sono semi-vuote, in viaggio a forza di rincari è meglio non andare, e quindi le città italiane sono tutto sommato popolate da cittadini che alle ferie non ci pensano nemmeno (o non le hanno affatto). Gli italiani, insomma, non vanno neanche più un vacanza: e allora sarà per questo – voglio essere ottimista – che le società dell’energia (e quella galassia di micro-imprese che svolgono servizi in loro nome) si comportano come se l’estate non esistesse affatto. O almeno: come se non esistesse per noi comuni mortali (pagatori).
La presente per comunicarle che in data 08/08/2023, fascia oraria 10:30/12:30, un nostro incaricato effettuerà controlli di corretto funzionamento del misuratore come da disposizioni..
Così scrivono, il giorno prima (com’è umano, Lei!) e in piena estate, per avvisare dell’intervento imminente. Loro, a quanto pare, non hanno bisogno di misurazioni del traffico e dati sulle partenze: sanno già che noi ci saremo, o più probabilmente la cosa non li interessa minimamente. Somigliano a certi animali: in letargo durante l’anno, quando servono mesi anche solo per farsi rispondere al telefono; nella stagione calda invece, come d’incanto, eccoli stakanovisti e solerti come non mai, pronti a qualsiasi intervento che solo ieri finiva rimandato a data da destinarsi.
Il dubbio mi resta: in questi mesi non hanno niente da fare e hanno bisogno di compagnia, da trovare tra i cittadini rimasti in città, oppure hanno proprio deciso di perseguitarci – non solo tramite i prezzi dell’energia ormai alle stelle, ma anche bersagliandoci di richieste impossibili e assurde come questa? Ognuno scelga la soluzione che preferisce: tanto a loro, come al solito, non importa.