Esprimo il più profondo cordoglio – mio personale e come presidente del Codacons – per la perdita di Papa Francesco, figura centrale del nostro tempo, voce dei più deboli e simbolo di dialogo tra i popoli. La sua scomparsa rappresenta non solo un dolore collettivo, ma anche un momento cruciale per riflettere sullo stato del mondo.
In un contesto internazionale segnato da guerre e tensioni crescenti, l’auspicio è che questo evento drammatico possa trasformarsi in uno stimolo concreto per i leader mondiali. Putin, Zelensky, Trump e gli altri protagonisti della geopolitica globale hanno oggi la possibilità – e la responsabilità – di onorare la memoria di Papa Francesco attraverso un rinnovato impegno per la pace universale.
Papa Francesco ha rappresentato, fino all’ultimo, un faro di speranza per milioni di persone, predicando la giustizia sociale, la fratellanza e la solidarietà. La sua eredità spirituale può e deve diventare la spinta morale per porre fine ai conflitti che devastano intere nazioni e compromettono il futuro delle prossime generazioni.
Per ora, possiamo solo unirci al cordoglio collettivo e piangere la sua perdita. Ma non possiamo rinunciare alla speranza che la sua scomparsa si trasformi un seme di pace!