Di seguito un’intervista diffusa alla stampa sul caso pandoro-gate e sull’accordo con Chiara Ferragni.
Domanda: Presidente, una giornalista già da giorni – anche se nessuno sa come abbia ottenuto la notizia – annunciava questa transazione, e l’ha criticata aspramente: solo alcuni si possono salvare dai reati penali (grazie ai soldi), denuncia. Lei cosa ne pensa?
Carlo Rienzi: Intanto, io credo che questa giornalista – molto brava nel suo campo, il gossip – non sappia molto di diritto, risarcimenti e in generale non conosca il funzionamento del processo penale. Non è colpa sua, certe cose si possono non sapere, ma bisogna fare chiarezza per non confondere i cittadini: perciò, cominciamo col dire che è la legge a prevedere questa possibilità, e a ragion veduta.
Secondo la tesi di questa giornalista, infatti, un reato patrimoniale – come la truffa, il reato contestato alla Ferragni, che si configura proprio con il danno patrimoniale arrecato ai cittadini – deve rimanere inestinguibile, in eterno. E questo anche se il danno patrimoniale – l’essenza stessa del reato – viene eliminato con un risarcimento.
Questa idea, è chiaro, non ha senso: se fosse così, sarebbe impossibile trovare una soluzione per questi reati (che feriscono il patrimonio, non la persona o la società). Ma questo non è nell’interesse di nessuno: si tratta quindi di una tesi, come di una polemica, insostenibile.
Domanda: Ma è vero quello che dice questa giornalista – che avendo i soldi ci si può salvare da alcuni reati?
Carlo Rienzi: Certo, è vero. E per fortuna: pagando (per chi ne ha i mezzi) o anche soltanto con delle promesse di restituzione (per chi non ha disponibilità) ci si può “salvare” dai reati patrimoniali, come la truffa, risarcendo chi è stato danneggiato. In questo caso oltre 140.000 persone erano state danneggiate, avendo acquistato un pandoro del costo di pochi euro: e ora queste persone vengono integralmente risarcite, anzi vengono risarcite oltre il valore della loro spesa.
Un grande successo per il Codacons, per i cittadini e per la giustizia: mi congratulo perciò con il procuratore capo di Milano e il suo staff, che hanno lavorato a questo caso per anni, e hanno saputo trovare la soluzione giusta per un caso di vastissima esposizione mediatica.
Domanda: Come finirà questa storia?
Carlo Rienzi: In realtà è già finita: il cittadino danneggiato sarà risarcito, la Procura presumibilmente archivierà il procedimento (visto appunto che i cittadini sono stati risarciti) e in questo modo possiamo dire che in un caso su tanti sia stata fatta finalmente giustizia.
Grazie, fatemelo dire, anche alla capacità della nostra Associazione di penetrare nei meccanismi del processo e riuscire a capire come e quanto il danno ai cittadini doveva e poteva essere compensato.
Domanda: E per quanto riguarda Balocco, la società coinvolta nel caso del pandoro “Pink Christmas”?
Carlo Rienzi: Questo è un discorso completamente diverso da quello che riguarda Chiara Ferragni. Nei confronti di Balocco le azioni proseguono, in sede civile, per i risarcimenti di tutti i consumatori.
Domanda: Ora cosa farete?
Carlo Rienzi: In questa vicenda abbiamo cercato di andare oltre il discorso del risarcimento ai cittadini, ottenendo la partecipazione di Chiara Ferragni alla campagna Codacons “Oltre il silenzio”, nata per assistere e supportare le vittime di violenza di genere nel nostro Paese, e una significativa donazione.
Ora ci spingeremo ancora più avanti: presenteremo insieme a Chiara Ferragni un convegno su questo tema, e se possibile ci recheremo insieme dal Pontefice per portare alla sua attenzione questa importantissima battaglia.