L’operazione Albania è già fallita. Ma quanto è costata?

Albania Meloni

L’operazione Albania del governo Meloni – ovvero, il progetto di trasferire i migranti recuperati in acque internazionali in strutture albanesi potrebbe diventare materia di indagine della magistratura. In particolare di quella contabile, per un eventuale danno alla casse dello Stato.

Nei giorni scorsi infatti, una tv albanese ha mostrato i poliziotti italiani assegnati ai centri, che ammettono di fare “i turisti” perché le strutture sono vuote. “Abbiamo visto Tirana, Scutari” e “Durazzo, bellissima“, dicono. “Polizia o turisti? Siamo entrambe le cose. Siamo qui per i migranti, ma l’accordo non è andato bene. È stata una perdita di soldi“, confessano (bontà loro). “Colazione, cena, spa: tutto pagato dal governo italiano“, racconta un altro, mentre si parla di un centro benessere. E tutto mentre ciascun poliziotto prende cento euro in più al giorno in busta paga solo come indennità di trasferta, e mentre i centri sembrano più utili come canili che per altri scopi..

Sull’accordo tra Italia e Albania per la gestione dei migranti, ed in particolare sulle spese sostenute dallo Stato Italiano per il funzionamento dei centri per il trattenimento dei migranti di Shëngjin e Gjadërla, bisogna – è chiaro – fare chiarezza. Per questo, abbiamo infatti presentato un esposto alla Corte dei Conti affinché si apra una indagine per possibili danni erariali. Nell’atto si legge:

Da numerose fonti emerge che in Albania i centri attivati per l’accoglienza dei migranti risulterebbero inutilizzati con più di 100 poliziotti italiani che stazionerebbero presso resort a 5 stelle dotati di tutti i comfort: sauna, bagno turco e tutti altri benefit pagati con soldi pubblici dei contribuenti italiani” – si legge nell’esposto. “9 milioni di euro sarebbero stati spesi per ospitare in un resort con spa gli agenti impegnati nella gestione dei centri per il trattenimento dei migranti di Shëngjin e Gjadër, peraltro ancora vuoti a causa delle mancate convalide dei trasferimenti da parte dei giudici italiani“.

In attesa che l’iter per accertare eventuali sprechi di denaro pubblico a danno della collettività, sanzionando i responsabili, si concluda rimangono comunque tante domande senza risposta. Che senso ha lasciare le Forze dell’ordine “in vacanza” in Albania, quando avremmo bisogno di loro in Italia? Perché cestinare centinaia di milioni per costruire centri inutili? E che succede se i giudici si esprimeranno ancora contro questa iniziativa?

Staremo a vedere, ma una cosa è certa: l’operazione Albania è già fallita. Cerchiamo di capire, almeno, quanto ci è costata..

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