Poche settimane fa da questo blog avevo lanciato l’allarme sui pericoli legati agli occhiali 3D.
Molti spettatori, infatti, dopo la visione di film in modalità tridimensionale, avevano denunciato strani sintomi come nausea, mal di testa, vertigini, vomito, ecc.
Una indagine del Codacons presso i cinema di tutta Italia aveva rivelato non solo come tutti gli occhialini fossero sprovvisti del marchio CE, ma addirittura come numerose sale cinematografiche riciclassero gli occhiali, che quindi passavano di spettatore in spettatore con tutti i rischi del caso sotto il profilo igienico.
Dopo un esposto ai Nas e i conseguenti sequestri, avevamo chiamato in causa il Ministero della Salute, affinchè esprimesse la sua opinione in merito.
Oggi è arrivato il parere del Consiglio Superiore di Sanità che, clamorosamente, vieta la visione con occhiali 3D ai minori di anni 6, e proibisce l’utilizzo di occhialini non “monouso”.
Le conseguenze di tale decisione sono evidenti: le sale che non dispongono di occhialini monouso non potranno trasmettere i film in 3D, mentre ai minori di anni 6 è assolutamente sconsigliata la visione in tale modalità.
Tuttavia non siamo soddisfatti: il Consiglio Superiore di Sanità, infatti, ritiene che gli occhialini 3D, non rientrando nella categoria occhiali, non necessitino del marchio CE, obbligatorio per legge.
Vi invito a leggere integralmente il parere del Ministero e ad esprimere la vostra opinione al riguardo!
clicca qui per leggere il parere del consiglio superiore di sanità
Ottima proposta.
Senza considerare che il 3D sta rappresentando per chi ha dei problemi visivi un vero handicap. Il mio ragazzo è monocolo e miope. Io sono miope.
Mai avuto problemi al cinema, che piace a entrambi.
Ormai sempre più spesso dobbiamo rinunciarci perchè buona parte dei titoli escono prevalentemente in 3d, e per chi ha la visione monoculare è impossibile vederlo. Senza considerare poi che le visioni in 2d le infilano spesso a orari proibitivi o giorni infrasettimanali.
L’unica volta in cui sono andata a vedere un film in 3d mi hanno dato questi occhialoni (non monouso, da restituire a fine film) scomodi da morire. Con gli occhiali da vista messi sotto, poi, il doppio della pesantezza da sopportare.
Sono uscita con in naso con un “gradino” sopra, un bel cerchio alla testa e gli occhi che mi bruciavano terribilmente. Il film in compenso era bello.
Ma tutte ‘ste diavolerie, non potevano tenerle solo per proiezioni di nicchia per appassionati?
Di film in 3D ne esce uno al mese, il resto è normale, non diciamo minchiate.
La visione in 3D è ovviamente preclusa a chi non ci vede da un occhio, ma chi porta occhiali da vista non ha nessun problema.
Al signor Rienzi io invece vorrei chiedere, ma a qualcuno interessa delle centinaia di migliaia di euro che gli esercenti hanno investito per stare al passo con la tecnologia?
E come mai questo *problema* è stato sollevato solo in Italia?
E infine, non sarebbe stato meglio concentrare le energie a controllare l’effettiva igiene degli occhiali non usa e getta piuttosto che alimentare così tanta disinformazione?
Con cordialità.
Quanta ignoranza, signor Rienzi! sulla questione degli occhiali 3D si sta parlando a sproposito. gli occhialini affaticano gli occhi, ovvio, come stare qualche ora davanti al computer o playstation. poi c’è chi ne soffre meno e chi di più. sicuramente non è una proiezione adatta ai bambini troppo piccoli.
sui giornali di oggi ci sono articoli pieni di stupidaggini. la bambina infettata a milano… ma vi rendete conto?!? consiglio di occuparsi di questioni più importanti, o quantomeno informarsi prima di sparare… sentenze.
ci sono tanti bei film non in 3D per chi non vuole usare gli occhiali.
Egr. Avv. Renzi ho letto il parere del CSS e contrariamente a quanto da Lei affermato non vi è la proibizione dell’uso di occhiali per la visione di film in3D non usa e getta ma si raccomanda una filiera corretta di sterilizzazione e disinfezione.
Se così fosse allora anche corrimano, maniglie, sostegni sugli autobus e sui mezzi di trasporto dovebbero essere di tipo usa e getta, visto che anche essi possono essere veicolo d’infezione, così come dovrebbero essere sterilizzati dopo ogni uso anche sedili e poltrone. Oppure dovrebbero essere forniti guanti monouso a tutte le persone che decidono di aprire una porta, sorreggersi agli appositi sostegni, toccare qualsiasi oggetto che possa essere stato toccato da altri.
Ritengo giusto dare delle regole per l’utilizzo degli occhiali 3D ma contemporaneamente ritengo che non vi sia una ben chiara informazione e conoscenza della tecnologia e dei sistemi adottati.
Poi ritengo sciocco consigliare l’utilizzo di occhiali usa e getta per tutti i problemi di smaltimento che ciò comporta…. Se gli occhiali sono veicolo d’infezione, a rigor di logica, andrebbero trattati come rifiuti tossico nocivi (assimilabili a quelli ospedalieri) e smaltiti come tali.
Vigili comunque il Codacons sul fatto che molti esercenti “riciclano” gli occhiali usa e getta (costano circa € 0,75 cadauno).
Salve, in merito alla vs iniziativa riguardante gli occhiali 3D al cinema, mentre mi sento assolutamente d’accordo sul divieto ai bambini al di sotto dei 6 anni e anche sull’interruzione primo-secondo tempo, devo totalmente dissentire sul monouso. Infatti le migliori tecnologie utilizzano occhiali ELETTRONICI ATTIVI A CRISTALLI LIQUIDI che consentono una visione non paragonabile a quella con occhiali passivi. Le consiglio caldamente di farsi un giro all’Arcadia di Melzo sala Energia, dove potra’ capire di cosa parlo. In quel cinema ho visto Avatar 3D ed e’ stata un’esperienza unica. Certo il problema della disinfezione va gestito, non so come facciano all’Arcadia, quando sono andato hanno dato a tutti una salvietta monouso per pulire gli occhiali, forse fanno anche accurata disinfezione, penso che si possano sterilizzare agli UV come si fa in ospedale negli appositi armadi. Mi sembra comunque il vs allarmismo eccessivo considerando che al bowling si mettono scarpe messe da tutti e certo non sterilizzate, che in piscina si prendono funghi ecc.. Inoltre per tutti quelli che demonizzano il 3D ricordo che in qualsiasi luna park e’ possibile salire su attrazioni che danno esperienze vertiginose da crepacuore (e REALI), non mi sembra che abbiate alzato tutto questo vespaio. In sostanza se si ritiene fastidiosa l’esperienza basta NON ANDARCI. Gli stessi film li proiettano anche in 2d. Allo scopo di fugare i soliti dubbi “all’italiana” chiarisco che scrivo a titolo personale allo scopo di preservare il mio diritto allo spettacolo e che non sono affiliato con alcuna azienda o organizzazione che ha a che fare con il cinema.
Buongiorno, mi associo ai commenti negativi dell’iniziativa Codacons e mi chiedo: come mai la questione è uscita dopo un anno esatto dal primo film importante in 3D Viaggio al centro della terra? Il film ha incassato molto e ha fatto da volano per gli investimenti sulla tecnologia.
E tutti quelli che hanno visto i film in 3D da un anno a questa parte hanno rischiato la vita? E i parchi giochi che hanno il cinema dinamico 3D-4D?
E tutti sapevano (non il Codacons e il CSS?) che la tecnologia si stava espandendo e che sarebbe esplosa proprio con Avatar.
E’ proprio questo “scoppio ritardato” a puzzare di bruciato.
Attenzione signori, qui a causa della vostra totale ignoranza si rischia di dover buttare nella spazzatura le migliori tecnologie.
Non tutti i sistemi permettono di utilizzare occhili passivi ed economici, alcune di esse richiedono obbligatoriamente l’uso di occhiali attivi (non sa cosa sono? MALE, MOLTO MALE, prima ci si informa e poi si parla).
Gli occhiali attivi hanno un costo che viaggia intorno ai 100€, mi dica come si può pensare siano usa e getta. In italia (anche leggendo l’osceno pdf allegato) chi scrive pareri autorevoli è spesso un ignorante che causalmente ha diritto di parola.
Frequento sale 3D in diversi cinema e mi sono sempre state fornite salviettine disinfettanti con gli occhiali attivi. E’ bene ricordare che il cinema è un luogo di pubblico spettacolo in cui NULLA è sterile, ma non solo, nulla è nemmeno DISINFETTATO. Tra una proiezione e l’altra ci sediamo su una poltrona occupata in precedenza da qualcuno, beviamo da un bicchire di carta prelevato con le mani dall’inserviente del bar, generalmente da un luogo non sterile ed in cui se uno sternutisce stando in fila è lecito pensare che qualcosa ci possa arrivare sopra.
Poggiamo le mani su braccioli pieni zeppi di chissà quali batteri, il sedere e la schiena su un vellutino sintetico zeppo del sudore di chi ci ha preceduto. Magari raccogliamo anche un popcorn che ci era inavvertitamente caduto sopra. E durante tutto questo nessuno si tocca mai gli occhi? Ma per piacere, di Beppe Grillo in italia ce ne basta uno, vedete un po’ di non andare a rovinare le cose a causa del potere che non meritate.
pessima battaglia…
io di solito vi stimo per quello che fate e dite (ad es. gli interventi a striscia) però stavolta siete completamente fuori strada.
1.gli occhiali provocano (ad alcuni!) nausea o giramenti di testa. la stessa cosa penso che accada nelle giostre o da altre parti ma nessuno ha mai chiesto di proibire il cancinculo o le montagne russe, che pure han fatto dei morti. io non ho mai avuto problemi, comunque basta avvertire la gente all’entrata e ognuno si regola da sè.
2.gli occhiali che ho sempre visto io sono quelli con i display lcd (un pò pesantucci), ovviamente non monouso ma non mi sono mai posto il problema così come non me lo pongo se tocco il maniglione delle scale mobili al supermercato o le manopole del calciobalilla sulla spiaggia, se metto i pattini noleggiati alla pista da pattinaggio o se appoggio la testa al sedile del treno……. non si può avere sempre tutto disinfettato…
3. io sono uno di quelli che la parola “usa e getta” la aborrisce….ci sono già anche troppi rifiuti nel mondo occidentale senza dover accumulare centinaia di tonnellate di occhialini utilizzati quando va bene 2 ore! è illogico, consumistico, inquinante e di nessun beneficio!
4. visti anche gli altri commenti presenti nel blog io spero lei si renda conto della crociata inutile che sta facendo. la cosa come già detto si risolve mettendo un cartello “lo spettacolo può dare giramenti di testa” e obbligando a pulire le asticelle degli occhialini ad ogni proiezione. fine.
è garantita l’incolumità delle persone (nessun cinema credo che voglia avere fama di luogo dove si prendono le infezioni!) e la libertà di potersi vedere gli spettacoli più innovativi che ci sono al momento.
5. preoccupatevi di più delle banche usuraie e delle assicurazioni che non rispondono mai quando devono, che è meglio!!
ps: @sonia: se uno ha problemi fisici si guarda la rispettiva versione 2d, però deve rispettare l’altro 99% che può godersi lo spettacolo!
perchè in Italia , e non in Europa, Asia , America ecc, è scoppiata la moda contro 3 D?
Avatar, Shrek 4 3 D, Toy Story 3D, Piranha 3D, La bella e la Bestia 3 D , H potter 3 D in prossima uscita organizziamo dei charter per vederceli in Europa …
Uno è libero di vederselo in 3d o andare al mare o scaricarselo illegalmente ( quello va bene ? ) …
oggi vado in treno , dove mi disinfettano schienale e poggiatesta, a provare gli occhiali in quei negozi dove ci sono muri di occhiali da provare ,( ma lì va bene ?), poi mi provo dei jeans e costumi sperando che quello prima di me non abbia le zecche , sai che prurito…
Spero che tale crociata si rivolga anche, in tempi rapidissimi, contro i ristoratori, visto che la tipologia di lavaggio e disinfezione degli occhiali non usa e getta è la stessa delle posate che mettiamo in bocca.
Così, finalmente, saremo sicuri, dopo aver visto un film, di poterci mangiare una bistecca senza prendere il raffreddore. Ma attenzione, che non sia al sangue, l’escherichia coli è in agguato. E al cinema, mi raccomando, non andate con i mezzi pubblici, che vengono sterilizzati raramente.
Certo che a breve vivrò in un mondo migliore, la saluto cordialmente.
Leggendo il pdf allegato traspare tutta la profonda saggezza e competenza con le quali il CSS ha emesso il proprio parere. Drammatico pensare che sia un organismo che debba vigilare e prendere decisioni sulla nostra salute. Imagino che utilizzino tali qualità anche nel prendere decisioni sicuramente più critiche e vitali per la salute del paese. Occorre ricordare come probabilmente hanno gia fatto altri che la quasi totalità degli occhiali di ultima generazione non possono per loro natura e costo essere di tipo monouso e che la quasi totalità dei cinema propone lo spettacolo in entrambe le versioni 2d e 3d rendendo fruibile il film anche a chi non possa utilizzarne tali dispositivi (bambini e persone con problemi visivi o che comunque male tollerano la stereoscopia). Lasciando perdere l’aspetto puramente tecnico-igienico (hanno gia espresso altri le stesse idee che esprimerei io) vorre sapere come mai il codacons non lotta e impegna tutte le proprie risorse su questioni ben più serie ma le concentra su cause come questa che rendono l’italia l’ennesima volta lo zimbello d’europa…
[…] di Sanit
[…] Board of Health) has published its opinion on the matter. Despite the triumphant tone of the new post of Rienzi, the CSS confirms what has already been said: 3D glasses do not need any CE mark, being […]
Fa piacere vivere in Italia, Paese ammirato e invidiato da tutto il (terzo?) mondo per l’estrema competenza dei suoi abitanti. Oltre che per la solerzia dei difensori dei diritti dei consumatori.
Mi permetto di far notare al signor Rienzi i seguenti punti:
1) Tra tutti i sistemi di proiezione 3D, quello che prevede l’uso di occhiali usa e getta è il peggiore come resa d’immagine, perché impone l’uso di uno schermo silver (argentato), che non solo altera la colorimetria dell’immagine in maniera mai del tutto compensabile in fase di calibrazione del proiettore, ma crea un buon effetto 3D solo lungo l’asse centrale della sala, mentre via via che ci si avvicina alle pareti laterali l’effetto 3D cala vistosamente.
Forse il signor Rienzi ha piacere che non tutti gli spettatori, pur avendo pagato lo stesso biglietto, godano di uno spettacolo di uguale qualità? O che gli italiani debbano accontentarsi di una soluzione tecnicamente inferiore?
2) Tenendo conto degli spettatori del solo film “Avatar”, l’uso esclusivo degli occhiali usa e getta avrebbe prodotto milioni di occhiali da smaltire. Forse il signor Rienzi vorrebbe occuparsene personalmente, magari depositandoli a casa sua? Alla faccia della conservazione delle risorse naturali e della riduzione dell’inquinamento.
3) Gli occhiali non usa e getta vengono lavati tra uno spettacolo e l’altro con una lavastoviglie industriale modificata, analoga a quella usata in bar e ristoranti. Forse il signor Rienzi vuole proporre il sequestro di piatti, bicchieri, tazzine, cucchiai e quant’altro da tutti i bar e ristoranti d’Italia? Devo inoltre informare il signor Rienzi che, evidentemente al contrario di quanto lui pensa, le poltrone dei cinema non sono usa e getta, e neanche le mani della cassiera che gli ha consegnato il biglietto. Non vorrei poi sconvolgere il signor Rienzi facendogli notare che, durante una proiezione di durata normale, l’aria che entra nei suoi polmoni ha attraversato quelli di minimo altre cento persone. Non mi risulta che tutte queste persone abbiano polmoni usa e getta, o almeno me lo auguro. Forse il signor Rienzi vorrebbe rendere obbligatorie le mascherine tipo sala operatoria per tutti gli spettatori, viste le numerosissime patologie trasmissibili per via aerea e visto che i polmoni degli spettatori non si possono lavare in lavastoviglie, contrariamente agli occhiali 3D?
4) A quanto pare solo in Italia gli occhiali 3D producono effetti devastanti sugli spettatori, che vanno dal mal di testa alle gravidanze indesiderate, visto che in nessun altro Paese del mondo nessun Ente tra quelli preposti (inclusa la Food and Drug Administration degli Stati Uniti) ha mai sollevato obiezioni all’uso dei suddetti occhiali, purché ovviamente vengano correttamente lavati tra uno spettacolo e l’altro. Forse il signor Rienzi vorrebbe proporsi per un giro mondiale di conferenze al fine di insegnare il proprio mestiere ai suddetti Enti? Potrebbe anche spiegare agli altri Paesi d’Europa che gli occhiali 3D hanno bisogno del marchio CE, visto che pare che Tedeschi, Francesi, Spagnoli, Portoghesi, Olandesi, Danesi, e magari pure qualche inglese, non se ne siano ancora accorti.
5) L’intervallo durante la proiezione è usanza del tutto italiana, nata per permettere al venditore di noccioline e caramelle di entrare in sala col suo vassoio. Peccato che è già da un po’ di anni che questo venditore non c’è più, e all’estero non è mai esistito. Il che significa che i film distribuiti in digitale non prevedono intervallo: il signor Rienzi vuole contattare personalmente i vari registi per chiedergli di aggiungerlo, appositamente per l’Italia? O preferisce che sia il cinema ad interrompere la proiezione in un punto arbitrario e per un tempo arbitrario? E’ noto infatti che tagliare un film in un punto qualsiasi non ha nessun effetto sulla narrazione e sull’esperienza vissuta dagli spettatori.
Concludo facendo umilmente notare al signor Rienzi che all’estero hanno già abbastanza motivi per ridere dell’Italia, senza bisogno di aggiungere anche gli occhiali 3D.
la domanda sorge spontanea: class action contro chi? ogni singolo esercente cinematografico? tutti gli esercenti italiani? i distributori dei film in 3D? i produttori? gli inventori del sistema 3D?
oggi la stampa dava la notizia che la bambina “cecata” dagli occhialini 3D sia figlia di un funzionario codacons… chi è una specie di dio baal o uno che predica bene e razzola male?un’associazione come il codacons non dovrebbe accettare di coprirsi di ridicolo solo per un passaggio a striscia la notizia!
e lo strumento della class action -sacrosanto- andrebbe usato con parsimonia e col cervello inserito ogni volta che viene nominato.
sono d’accordo con tutti quelli che hanno scritto finora sul blog. mi dispiace per i ragazzi ipovedenti o con visione monoscopica: intanto non tutti i film e non tutti i locali sono in 3D (con quel che costa…). so che in alcune località i cinema alternano le proiezioni del film in 3D con quelle in 2D. tranquilli, riuscirete ancora e per molto tempo andare al cinema. e come voi tutti quelli d’accordo con questa… sterile polemica!
Mi permetto di far notare al signor Rienzi i seguenti punti:
1) Tra tutti i sistemi di proiezione 3D, quello che prevede l’uso di occhiali usa e getta è il peggiore come resa d’immagine, perché impone l’uso di uno schermo silver (argentato), che non solo altera la colorimetria dell’immagine in maniera mai del tutto compensabile in fase di calibrazione del proiettore, ma crea tutta una serie di artefatti che i sistemi con occhiali non usa e getta evitano completamente, potendo utilizzare un normale schermo bianco.
Forse il signor Rienzi ha piacere che gli italiani debbano accontentarsi di una soluzione tecnicamente inferiore, essendo le altre disponibili solo all’estero?
2) Tenendo conto degli spettatori del solo film “Avatar”, l’uso esclusivo degli occhiali usa e getta avrebbe prodotto milioni di occhiali da smaltire. Forse il signor Rienzi vorrebbe occuparsene personalmente, magari depositandoli a casa sua? Alla faccia della conservazione delle risorse naturali e della riduzione dell’inquinamento.
3) Gli occhiali non usa e getta vengono lavati tra uno spettacolo e l’altro con una lavastoviglie industriale modificata, analoga a quella usata in bar e ristoranti. Forse il signor Rienzi vuole proporre il sequestro di piatti, bicchieri, tazzine, cucchiai e quant’altro da tutti i bar, mense e ristoranti d’Italia? Devo inoltre informare il signor Rienzi che, evidentemente al contrario di quanto lui pensa, le poltrone dei cinema non sono usa e getta, e neanche le mani della cassiera che gli ha consegnato il biglietto. Non vorrei poi sconvolgere il signor Rienzi facendogli notare che, durante una proiezione di durata normale, l’aria che entra nei suoi polmoni ha attraversato quelli di minimo altre cento persone. Non mi risulta che tutte queste persone abbiano polmoni usa e getta, o almeno me lo auguro. Forse il signor Rienzi vorrebbe rendere obbligatorie le mascherine tipo sala operatoria per tutti gli spettatori, viste le numerosissime patologie trasmissibili per via aerea e visto che i polmoni degli spettatori non si possono lavare in lavastoviglie, contrariamente agli occhiali 3D?
4) A quanto pare solo in Italia gli occhiali 3D producono effetti devastanti sugli spettatori, che vanno dal mal di testa alle gravidanze indesiderate, visto che in nessun altro Paese del mondo nessun Ente tra quelli preposti (inclusa la Food and Drug Administration degli Stati Uniti) ha mai sollevato obiezioni all’uso dei suddetti occhiali, purché ovviamente vengano correttamente lavati tra uno spettacolo e l’altro. Forse il signor Rienzi vorrebbe proporsi per un giro mondiale di conferenze al fine di insegnare il proprio mestiere ai suddetti Enti? Potrebbe anche spiegare agli altri Paesi d’Europa che gli occhiali 3D hanno bisogno del marchio CE, visto che pare che Tedeschi, Francesi, Spagnoli, Portoghesi, Olandesi, Danesi, e magari pure qualche inglese, non se ne siano ancora accorti.
5) L’intervallo durante la proiezione è usanza del tutto italiana, nata per permettere al venditore di noccioline e caramelle di entrare in sala col suo vassoio. Peccato che è già da un po’ di anni che questo venditore non c’è più, e all’estero non è mai esistito. Il che significa che i film distribuiti in digitale non prevedono intervallo: il signor Rienzi vuole contattare personalmente i vari registi per chiedergli di aggiungerlo, appositamente per l’Italia? O preferisce che sia il cinema ad interrompere la proiezione in un punto arbitrario e per un tempo arbitrario? E’ noto infatti che tagliare un film in un punto qualsiasi non ha nessun effetto sulla narrazione e sull’esperienza vissuta dagli spettatori.
Concludo facendo umilmente notare al signor Rienzi che se la sua associazione volesse far qualcosa di utile potrebbe controllare che i cinema utilizzino effettivamente e in modo appropriato la lavastoviglie (per gli occhiali, non per i polmoni) dato che questo è l’unico punto veramente importante.
Bella buffonata, complimenti Rienzi.
Dunque noi dovremmo credere che, PER UNA PURA CASUALITA’, questo problema è accaduto proprio alla figlia del presidente del Codacons della Lombardia?
Fino ad oggi ci saranno stati più di 10 milioni di spettatori per il 3D in Italia e, guarda caso, a chi va a capitare? E poi proprio in concomitanza con la pubblicazione del parere del CSS? Incredibile. Ogni legge del calcolo delle probabilità viene sconvolta! Guarda caso il parere del CSS è immediatamente corroborato da una situazione reale, ma che coincidenza!
Poi, spiegatemi: state facendo una crociata contro il 3D ed un vostro presidente, mentre predicate e tuonate per tutelare la salute degli altri, porta LA SUA figlia di 3 ANNI a vedere un film in 3D? Allora, cosa cavolo gongolate di questo “divieto” ai minori di 6! Al solito si predica bene e si razzola al contrario, quando si tratta di sé.
Tra l’altro, nel parere del CSS si parla espressamente di QUALCHE segnalazione di SPORADICI casi di malessere. Direi che l’esiguità della casistica non fa che smentire la pericolosità da voi sostenuta, se parliamo di pochi casi su almeno una decina di milioni di spettatori.
Poi, vorreste farci credere che solo in Italia esiste questo problema? Cioè, in paesi molto ma molto più civili dello Stivale nessuno si è posto il problema? Solo qui si ha a cuore la salute dei piccoli e non? Negli altri paesi, anche della CE, gli esercenti cattivoni hanno libertà di infettare?
Come hanno giustamente detto prima di me: adesso ci aspettiamo la stessa serietà sulle posate ed i bicchieri che si usano in bar e ristoranti, sui treni (che bello poggiare e capocce su poggiatesta su cui chissàchi ha depositato chissachè)…. ohhh ma forse contro lo stato ed i suoi carrozzoni di impuniti non avete la forza di mettervi eh? Sorvoliamo sulla sanità, quella seria…
Mah. i o penso ke tutto è giusto e tutto è sbagliato. Tutto è giusto xkè è bello assaggiare nuove cose… La cosda ke però non capisco è questa…
La crisi economica la si sapeva prima ke arrivasse e nessuno se ne è mai fregato, hanno permesso di importare le merde prodotte in cina e nessuno se ne è mai fregato, e tante, ma tante di quelle altre cose. Io non ce l’ho con la codacons ne con nessun altro, ma io svolgo una professione (docente), dove devo programmare a settembre quello ke farò per tutto l’anno e devo seguire tutte le regole che lo stato ogni giorno si inventa. Insomma oggi il docente non lo può fare un laureato ma solo un avvocato, si perde più del 50% del nostroi tempo ad interpretare norme. Bene, dopo la premessa arrivo in un attimo al dunque… Se un povero cretino di docente come me è capace di programmare varie fasi e come si evolveranno nell’arco di un anno (e non è poco), e, ovviamente se non riesco passo dei guai, come mai in un attività del genere come tante altre vsiamo capaci tutti di preventivare un risultato a medio-lungo termine, come mai sti scienziatoni della salute, dell’economia e quant’altro non riescono (mi viene da ridere perchè non è così) a pre3ventivare i futuri incassi ma non i futuri danni?
A Italianiiiiiii
Svegliaaaaa, ci prendono tutti in giro, non vi siete scocciati di tutte queste violenze passive ke degradano l’essenza stessa dei diritti e dell’uomo ke tanto ci professano?
Ci vediamo una mattina a Roma (utopia) almeno 10.000.000 di italiani a far vedere come si vive al di fuori delle comode poltrone e a far fare a loro quello ke subiamo noi ogni minuto???
Si ammazzeranno dopo neanche una giornata x la vita schifosa ka saranno costretti a fare (x un giorno), noi x tutta la vita…
..
Ah, e poi del marchio CE chissenefrega,
tanto, co tutti sti marchgi che ci sono in giro non ce ne uno ke siano della Ce originale, tanto l’Italia ci fa mangiare e giocare con i prodotti d’oriente senza necvessità di alcun marchio, ma tu italiano se devi produrre devi produrre Ce, così ci sono altre tante belle tassettine da pagare col costo di licenziamento dei nostri operai
Salve Sono Cristina Lucido.Trapani.
Domenica sera,14 marzo, sono stata in un cinema della mia città appena attrezzato a vedere le proiezioni in 3d,
Lunedì mattina nausea e vertigini,lunedì pomeriggio svenuta a lavoro cn febbre.
Oggi,16 marzo temperatura fissa a 37 e nausea.
Il medico,ha dato la colpa allo stress,non avendo traccia di raffreddore o sintomi di influenza……E se fosse colpa della visione in 3d????
Che devo fare????
[…] commento su Facebook, ho cercato di mettere in fila tutti gli argomenti, ma poi mi sono imbattuto, sul blog di Carlo Rienzi, in questo commento: Salve Sono Cristina Lucido.Trapani. Domenica sera,14 marzo, sono stata in un […]
Grazie, grazie signor Rienzi per aver dimostrato, ancora una volta, urbi et orbi (no, non quelli cecati dagli occhiali 3D) di cosa e soprattutto di chi è fatta l’Italia.
Che so, mai che qualcuno, in preda a un raptus di lucidità, si facesse qualche domanda semplice semplice, tipo come mai queste armi di distruzione di massa, chiamate (forse dai servizi deviati, per occultarne la loro vera natura) occhiali 3D, causa di disastri che vanno dal mal di testa alle gravidanze indesiderate, oltre probabilmente al riscaldamento globale e al prezzo della benzina, nonché alle zanzare estive a al sonoro della TV del vicino a mezzanotte, siano in uso in tutto il resto del mondo senza che nessuno, nè tra il pubblico, nè tra gli Enti preposti al controllo (tipo la Food and Drug Administration americana) abbia trovato niente da ridire, nè tanto meno provato a imporre l’uso esclusivo degli occhiali usa e getta.
E certo, in un mondo come il nostro, si sentiva il bisogno di milioni di occhiali da produrre, impacchettare, spedire, usare una volta e buttare, senza contare che gli occhiali usa e getta funzionano grazie al principio della luce polarizzata, che richiede l’uso di schermi silver (argentati), prima causa di suicidi tra i cinefili più sensibili.
Perché non solo gli occhiali usa e getta sono un disastro (questo sì) ambientale, ma sono anche, detto in modo semplice, il peggior sistema di visione 3D oggi disponibile.
Che gli italiani siano obbligati al peggio non dovrebbe stupire troppo, siamo abituati a ben altro, stupisce però, sia pure poco poco e debolmente, che una cosiddetta associazione dei consumatori (o per la difesa dei consumatori, non so bene quale sia la dizione esatta) imponga l’uso, a quegli stessi consumatori, del prodotto peggiore.
Evidentemente sfugge il piccolo particolare che gli occhiali non usa e getta vengono lavati, tra uno spettacolo e l’altro, in una lavastoviglie industriale, analoga a quella usata da bar e ristoranti di tutta Italia.
Orsù, italiche genti! Tutti in strada a sequestrare piatti, bicchieri, tazzine, forchette, cucchiai di ristoranti, mense più o meno aziendali, bar, osterie, bettole e magari pure qualche pizzeria.
Perché se gli occhiali, lavati in lavastoviglie, sono assimilabili alla peste bubbonica di manzoniana memoria, cosa vogliamo dire delle posate e dei piatti che si usano per mangiare?
Delle due l’una: o le lavastoviglie funzionano, e gli occhiali e i piatti, nonché i bicchieri, vanno benissimo, oppure non funzionano, e allora da domani tutti a pane e salame.
Senza respirare, però. Certo, perché in un qualsiasi luogo in cui ci sia più di una persona, l’aria passa liberamente tra i polmoni di tutti.
Ops.
In una sala cinematografica, durante una proiezione di lunghezza normale, l’aria respirata è stata nei polmoni di almeno altre cento persone. Vogliamo imporre le mascherine tipo sala operatoria a tutti? E un bel telo verde, sempre da sala operatoria, su ogni poltrona, ovviamente da cambiare, anzi buttare, a ogni spettacolo? Vorrete mica trascurare le malattie trasmesse per via aerea, no?
Da domani, in Italia, saranno obbligatori i polmoni usa e getta.
Insieme al cervello.
Anzi, no, il cervello usa e getta ce l’hanno già tutti.
Salve Sig. Renzi,
vorrei farle una domanda.
Tralasciando il mio parere riguardo agli occhiali monouso, vorrei sapere come si comporterà il CSS o il Codacons in termini economici nei confronti degli investimenti effettuati dai cinema per adottare sistemi di proiezione Dolby 3D e Xpand 3D (quest’ultimo ritenuto il miglior sistema di proiezione).
Ora mettendomi nei panni della “parte lesa” mi chiedo:
1. Chi risarcirà i costi sostenuti dalle sale cinematografiche per mettere in piedi sistemi di proiezione Xpand 3D o Dolby 3D ?
2. Chi risarcirà ai cinema i costi per effettuare il passaggio da Xpand 3D o Dolby 3D al Real D (occhiali usa e getta) ?
3. Chi risarcirà i mancati incassi dovuti allo stop delle programmazioni nei cinema che non hanno occhiali usa e getta ?
4. Non sarebbe stato molto più semplice far esporre obbligatoriamente nella sale cinematografiche un cartello indicante: rischi / divieto di visione ai minori di 6 anni. (come accade con le sigarette, che personalmente toglierei dal commercio immediatamente, rendendole vietate per legge).
5. Rendere obbligatoria l’igenizzazione degli occhiali da parte della sala cinematografica non sarebbe stato più semplice.
6. Personalmente ho assistito a più di una proiezione 3D con sistema Xpand 3D e all’accesso del cinema mi è sempre stato fornito un kit di igenizzazione, il quale mi ha permesso di pulire gli occhiali in maniera efficace.
A questo punto anche i mezzi pubblici dovrebbero essere analizzati, ad esempio appoggiare la nuca in un sedile di un AUTOBUS è altamente pericoloso (pidocchi, infezioni, ecc..), gli autisti dovrebbe fornire sistematicamente ad ogni viaggiatore un kit igenico da inserire sopra al poggia testa. Non parliamo poi delle sale di attesa dei dottori, dove degenti in attesa di visita stanno l’uno accanto all’altro, trasmettendosi infezioni virali. In questo caso proporrei una mascherina obbligatoria.
che devi fare??
fatti vedere da un altro medico x lo svenimento…..
per la temperatura fissa a 37 invece stai tranquilla….pare che sia la temperatura del corpo umano !!!!!
Don’t feed the troll
Ma che la bambina infetta *casualmente* il giorno in cui si rendeva pubblico il documento del CSS fosse *casualmente* figlia di un dirigente lombardo del Codacons ne vogliamo parlare?
LOL
Egregio sig. Rienzi mi meraviglia che tale problematica scoppi con ben otto mesi di ritardo e dire che il 3D ha avuto diciamo i suoi principi di notorietà con film per bambini come Bolt, Mostri contro Alieni, Viaggio al centro della Terra e che in tempi non sospetti queste epidemie infettive nonostante i già ottimi risultati in termini di presenze non si fossero fatte notare.
Mi meraviglia inoltre che non vi sia nota nell’intera comunità europea di valutazioni in merito e da ignorante quale sono in materia non comprendo trattandosi di una problematica che a logica dovrebbe esser comune per molti paesi facenti parte di questa. Problematica oltretutto che vedo illogica non sollevare, vista l’importanza che pare assumere giorno dopo giorno ed i danni che si dice possa causare ad adulti e bambini, anche in sede Europea.
Non trova?
Trovo inoltre a mio modesto parere di consumatore di rivalutare sulla base di quanto esposto i seguenti servizi al consumatore:
le posate al tavolo portate dal cameriere, i piatti e quant’altro passi da una mano all’altra al ristorante:
soluzione 1 sterilizzare il cameriere che con le mani potrebbe trasmettere germi sulle posate
souzione 2 utilizzare solo posate e piatti usa e getta
soluzione 3 i ristoranti e pizzerie devono esser ubicati in camere iperbariche per evitare scambio di germi e infezioni
sdraio e lettini di parchi acquatici e stabilimenti balneari:
soluzione1 quando affittati mezza giornata devono esser sterilizzati prima della successiva occupazione
soluzione2 munirsi di lettini e sdraio usa e getta
ferrovie dello stato e autobus
soluzione1 ad ogni fermata un addetto deve occuparsi di sterilizzare il mezzo
soluzione2 utilizzare mezzi usa e getta
cuffie per l’ascolto negli store
soluzione1 sterilizzare le cuffie ad ogni ascolto
soluzione2 utilizzare cuffie usa e getta
last but not least
negozi di ottica e qui mi dilungo…
…sara’ una mia impressione ma le poche volte che sono andato a provarmi un occhiale non mi e’ mai parso che l’addetto accuratamente si prendesse carico di sterilizzarlo accuratamente dopo la mia prova. Che sia sfortuna o forse gli occhiali che un cliente prova sono anch’essi usa e getta?
Soluzione 1 installare una camera iperbarica per la prova occhiali
soluzione 2 utilizzare occhiali per la prova usa e getta
invito alla medesima coerenza con cui si sta portando avanti tale crociata nell’affrontare le problematiche da me discusse.
Mi auspicherei infatti che in quanto Italiani si voglia primeggiare in tutti i campi tanto da far concorrenza alla Svizzera o al Giappone e non solo in quelli utili ad alimentare per adesso sciocchi allarmismi e chiacchiere da bar di personaggi dalla dubbia competenza in materia.
E per cortesia qualunque sia l’esito che ci si impegni nel fare informazione e non mischiarla con la tanta disinformazione che tutt’oggi circola su questo argomento.
Cordiali saluto.
Cristina febbre, 37 gradi , nausea per più giorni: fra nove mesi forse avrai la risposta ….congratulazioni!!
ovviamente non sei stata a casa dall’ufficio….e ovviamente il film te lo sei visto tutto : ti dava così fastidio uscivi te lo facevi rimborsare e finita lì…
Molto Bene .
Credevo che la tendenza fosse quella del riciclare non quella buttare via!
Ora invece di disifettare gli occhiali 3D li buttiamo via!!!!.
Tra le altre cose per poter essere usa e getta devono utlizzare una tecnologia vecchia di anni e non quella attuale in uso, ovvero quella attiva che prevede LCD e batterie.
La vecchia puo’ dare molto piu’ fastidio ( nause etc ) perche’ non perfettamente sincronizzata come quella di ultima generazione.
Quindi diciamo che per una congiutivite di una bambina di 3 Anni , che dei genitori folli o irresponsabili hanno pensato bene di portare a vedere un film in 3D (io non ci ho portato il mio di 4 e mezzo) , azzeriamo lo sviluppo tecnologico dell’intrattenimento senza considerare l’impatto che avra’ su tutte le strutture che hanno invesito un pacco di soldi nelle nuove tecnologie.
Si legge in rete del problema dei pidocchi !! E lo schienale della poltrona?
Ma quando vado dal barbiere … le forbici mica sono usa e getta!
Eppure mi taglia i capelli e non mi accade nulla.
Ma mi pare proprio una buffonata all’italiana.
Diciamo una decisione frettolosa ed assolutamente estranea da quella che e’ la realta’ del mondo circostante.
Spero che tutto questo casino non mi impedisca di poter andare al Cinema a vedere Alice in 3D con mia figlia di 14 anni ed un gruppo di amici.
Grazie Mille
Vamp.
Gentilissimo Avv. Rienzi con la presente la informo che il sottoscritto è andato a vedere il fil “AVATAR” presso la multisala del centro commerciale “IL VULCANO BUONO” di Nola prov. di Napoli, e qui mi sono stati dati gli occhiali 3D in confezione monouso imbustati e chiusi, al termine del film gli stessi ce li siamo portati a casa, dopo 2 settimane ho portato i miei nipoti (4) a vedere lo stesso film ma presso la multisala di MERCOGLIANO prov. di AVELLINO, è qui ci hanno consegnati gli occhiali a mano non imbustati li pulivano con uno stracci al momento e dopo il film li ritiravano, alla mia richiesta di perchè non venivano distribuiti in monouso, mi è stato detto che questi erano gli occhiali altri tipi non c’erano. Sono contento della sua sempre attenzione che mostra nei confronti di noi consumatori, e per qualsiasi chiarimento in proposito mi itenga a sua disposizione. nell’augurarle un buon lavoro le porgo
Distinti saluti
Giuseppe
Una gran buffonata.
L’unica cosa sulla quale si può essere d’accordo è la necessità di una pulizia e disinfezione degli occhiali.
Ma il monouso è un’idiozia, basato sull’ignoranza del loro funzionamento (e quindi del costo), ma anche sulla mancanza di semplice buon senso, altrimenti i bar, i ristoranti e tantissime altre attività dovrebbero chiudere.
E’ talmente assurdo che verrebbe da pensare alla malafede.
Poi si legge il parere illuminato del CSS e si capisce che forse è soltanto ignoranza.
Dimenticavo…sarei tanto contento se la class action la facessero i gestori dei cinema italiani contro il Codacons ed il CSS.
Grazie, grazie signor Rienzi per aver dimostrato, ancora una volta, urbi et orbi (no, non quelli cecati dagli occhiali 3D) di cosa e soprattutto di chi è fatta l’Italia.
Che so, mai che qualcuno, in preda a un raptus di lucidità, si facesse qualche domanda semplice semplice, tipo come mai queste armi di distruzione di massa, chiamate (forse dai servizi deviati, per occultarne la loro vera natura) occhiali 3D, causa di disastri che vanno dal mal di testa alle gravidanze indesiderate, oltre probabilmente al riscaldamento globale e al prezzo della benzina, nonché alle zanzare estive a al sonoro della TV del vicino a mezzanotte, siano in uso in tutto il resto del mondo senza che nessuno, nè tra il pubblico, nè tra gli Enti preposti al controllo (tipo la Food and Drug Administration americana) abbia trovato niente da ridire, nè tanto meno provato a imporre l’uso esclusivo degli occhiali usa e getta.
E certo, in un mondo come il nostro, si sentiva il bisogno di milioni di occhiali da produrre, impacchettare, spedire, usare una volta e buttare, senza contare che gli occhiali usa e getta funzionano grazie al principio della luce polarizzata, che richiede l’uso di schermi silver (argentati), prima causa di suicidi tra i cinefili più sensibili.
Perché non solo gli occhiali usa e getta sono un disastro (questo sì) ambientale, ma sono anche, detto in modo semplice, il peggior sistema di visione 3D oggi disponibile.
Che gli italiani siano obbligati al peggio non dovrebbe stupire troppo, siamo abituati a ben altro, stupisce però, sia pure poco poco e debolmente, che una cosiddetta associazione dei consumatori (o per la difesa dei consumatori, non so bene quale sia la dizione esatta) imponga l’uso, a quegli stessi consumatori, del prodotto peggiore.
Evidentemente sfugge il piccolo particolare che gli occhiali non usa e getta vengono lavati (a meno che il cinema non sia negligente, e in tal caso questo comportamento va segnalato), tra uno spettacolo e l’altro, in una lavastoviglie industriale, analoga a quella usata da bar e ristoranti di tutta Italia.
Orsù, italiche genti! Tutti in strada a sequestrare piatti, bicchieri, tazzine, forchette, cucchiai di ristoranti, mense più o meno aziendali, bar, osterie, bettole e magari pure qualche pizzeria.
Perché se gli occhiali, lavati in lavastoviglie, sono assimilabili alla peste bubbonica di manzoniana memoria, cosa vogliamo dire delle posate e dei piatti che si usano per mangiare?
Delle due l’una: o le lavastoviglie funzionano, e gli occhiali e i piatti, nonché i bicchieri, vanno benissimo, oppure non funzionano, e allora da domani tutti a pane e salame.
Senza respirare, però. Certo, perché in un qualsiasi luogo in cui ci sia più di una persona, l’aria passa liberamente tra i polmoni di tutti.
Ops.
In una sala cinematografica, durante una proiezione di lunghezza normale, l’aria respirata è stata nei polmoni di almeno altre cento persone. Vogliamo imporre le mascherine tipo sala operatoria a tutti? E un bel telo verde, sempre da sala operatoria, su ogni poltrona, ovviamente da cambiare, anzi buttare, a ogni spettacolo? Vorrete mica trascurare le malattie trasmesse per via aerea, no?
Da domani, in Italia, saranno obbligatori i polmoni usa e getta.
Insieme al cervello.
Anzi, no, il cervello usa e getta ce l’hanno già tutti.
Caro Avvocato Rienzi,
il dubbio che lei sia azionista della Masterimage si fa sempre più forte.
Ma lei dove si veste? Non ha mai provato un paio di scarpe in un negozio? E che mi dice dei pantaloni? Non li prova mai in negozio? E gli occhiali da vista che indossa nella sua fotografia qua sopra? Non li ha mai provati dall’ottico?
Il fatto scatenante, si sussurra poi, sia capitato proprio a sua figlia, è vero?
Lo fa per pubblicità o ha interessi economici in tutta questa faccenda?
Cordialmente, in attesa di risposte che mai avrò, la saluto.
Samuel
Egregio Avv. Rienzi,
la prego – prima di fare qualsiasi altra mossa – si prenda una pausa di riflessione ! Si informi sulle tecnologie, chieda pareri agli addetti ai lavori , pretenda si’ igiene e pulizia ma come la si pretendono in molte altre attività rivolte ai consumatori dai bar ai ristoranti ai servizi di mobilità pubblica ecc. che non per questo sono stati costretti a interrompere l’attività come lei vorrebbe fare coi cinema causando danni incalcolabili al settore e la perdita di posti di lavoro. Insomma diamo una ragionevolezza alle cose senza fare del terrorismo che non è mai la strada giusta.
Avrei tante altre cose da commentare circa le sciocchezze dette in questi giorni per la totale ignoranza in materia anche da parte del CCS che elargisce pareri senza informarsi prima di come funzionano le tecnologie e delle diverse tipologie di occhiali utilizzate pretendendo di buttare via dopo l’uso strumenti che costano 50 dollari l’uno.
Le principali case di produzione di occhiali monouso stanno facendo retromarcia perchè il problema dello smaltimento sta diventando colossale e quindi si stanno anche loro orientando verso occhiali riciclabili.
Domani ci potrebbero essere gli ambientalisti che giustamente si lamentano per lo spreco di materiale e le difficoltà di smaltimento….
Quindi insistiamo per una corretta procedura di pulizia e interveniamo, come nei locali pubblici , laddove questa non venga fatta, ma per carità non buttiamo il bambino con l’acqua sporca….
saluti A.Giacobbe
La vostra campagna per affossare le nuove tecnologie è assurda, prima di invocare divieti e proibizioni informatevi e usate un po’ di buonsenso. Nessuno è morto di occhialini 3D. Il vosto invocare il principio di precauzione in questo caso non ha alcun senso, allora pretendete di chiudere tutte le strade perché uno si è fatto male inciampando sulle strisce pedonali, di chiudere tutti i ristoranti perché uno ha fatto indigestione, eccetera? Questo è danneggiare pesantemente i consumatori con la complicità di un governo che va dietro ad ogni allarmismo ingiustificato. Vergognatevi.
mi pare che il ministero sia coerente: si sta comportando esattamente come con l’influenza aviaria. Le figuracce non insegnano niente
forse il vero scopo del sig. Rienzi era solo dimostrare quanto ridicolo sia questo buffo paese. quanto ridicolo sia un Consiglio Superiore (a chi?) di Sanità che emette un parere senza informarsi di cosa parla, senza sentire i produttori, gli ideatori, i rappresentati di una tecnologia approvata in tutto il mondo. un Ministro che esprime un parere su di un parere che viene ripreso come oro colato da una stampa distratta, poco professionale e sconclusionata. Complimenti avvocato Rienzi. è riuscito a far parlare di se proprio come i personaggi del Grande Fratello. Questo è il suo unico scopo: mostrarsi per esistere, sentirsi vivo solo se si viene citati. Questo è il suo unico scopo, mostrare che anche senza nessuna qualità si può avere quel quarto d’ora di pubblicità necessario a sentirsi reale.
Mi spiace ma lei è un Avatar dei nostri peggiori vizi. Dubito anche che lei sia realmente un avvocato. Se avesse un minimo di cultura giuridica saprebbe distinguere tra un atto consultivo ed un atto legislativo; saprebbe distinguere tra i regolamenti comunitari che esigono il marchio CE solo per alcuni prodotti e non per tutti.
saprebbe infine che questo paese si trova in questa triste condizione grazie agli azzercagarbugli di manzoniana memoria.
lei è come il capitano di una nave di borbonica memoria che al comando di “Facimm ammuina” nasconde i reali problemi di questo triste, buffo cialtronesco paese che ci tocca sopportare.
Faccia un piacere a noi reali consumatori:
vada a studiare oppure vada a fare un po di opere di bene.
Se non se la sente provi a dedicarsi all’agricoltura, c’è tanta carenza di braccia.
Comunque, ci lasci la libertà di non morire con le piaghe da decubito al cervello ed al culo davanti ad un televisore.
con tutta la distima possibile.
paul mccartney
Sono di Boves , paesino nel cuneese . Ieri al Cinelandia non era più in programmazione in 3 D Alice. 10 sale .
Avatar l’ho visto in occhiali riciclati , imbustati ma puliti con le istruzioni in italiano. Non mi sembrava con avatar igiene carente .
Rienzi faccia rispettare l’igiene con misure standard per tutti e richieda la certificazione CE, così diamo lavoro all’Italia , ma che c’entra se deve essere riciclabile o no . Basta che sia pulito. Si muova in tal senso .
P.s. al cinema erano preoccupati che le maschere per pulire gli occhiali adesso rischiano riduzioni di orario e hanno regalato caramelle a mia figlia Giona, delusa
Sono perfettamente d’accordo con Alessandro Giacobbe: gli occhiali 3d non usa e getta vanno puliti in modo adeguato ma vietarli sarebbe un’idiozia degna di farci ridere dietro da tutto il mondo: la tecnologia x-pand con occhiali lcd attivi e’ la piu’ avanzata , il 3d x-pand e’ , a detta di tutti , il piu’ bello, gli occhiali x-pand che costano 52 dollari l’uno(vengono prodotti negli USA, Oregon ,e pagati al fornitore in dollari)NON POSSONO CERTAMENTE ESSERE BUTTATI DOPO DUE ORE DI UTILIZZO, x-pand oltrettuttoe’presente in tutti i continenti nelle sale piu’ qualificate e non mi risulta che siano scoppiate epidemie mondiali di congiuntiviti .Mi spieghi invece, caro avvocato Rienzi , come si deve comportare un esercente ,che dopo aver fatto uno sforzo economico notevole per dotare la propria sala di quanto di meglio offre il mercato, che lava scrupolosamente gli occhiali ad ogni spettacolo in lavastoviglie con getto di disinfettante a fine lavaggio, che li asciuga ad aria e che percio’ li manipola minimamente e comunque sempre con i guanti in lattice( questi sì usa e getta), con chi rompe occhiali di questo tipo per i quali al momento non esistono polizze assicurative. Cosa c’e’ per questi casi, l’eliminazione fisica dello spettatore ?
propongo una class action di tutti i credenti contro la chiesa perchè garantisca l’igienizzazione dell’acqua delle acquasantiere (magari ne esistono modelli monouso) e soprattutto che venga igienizzato il santo anello papale dopo ogni devoto bacio.
Caro Codacons, caro Rienzi,
la volete smettere di fare crociate cretine e senza senso come questa sugli occhiali 3D? Fanno male alla salute? C’è una minuscola percentuale di gente che ha problemi? Anche i medicinali danno problemi a piccole percentuali di utenti. In alcuni ci sono controindicazioni che parlano addirittura di possibile morte! Eppure per queste cose le crociate non le fate.
Perché non fate una bella campagna contro il fumo! Quello sì che provoca danni seri alla salute eppure il governo si arricchisce con sostanziosi introiti dalla vendita di sigarette. Cercate di occuparvi di cose più serie invece che di queste cavolate.
Ma poi avete fatto uno studio serio sulla questione? Lei, Rienzi, parla di “molti casi” di gente che ha avuto problemi dopo l’uso di occhiali 3D. Quanti casi? È stata fatta una statistica o un’indagine seria? Che diritto ha lei di scatenare queste campagne allarmistiche basate sul niente farcito di nulla?
Egr. Avv. Rienzi,
A mio avviso lei sta creando un allarmismo inutile e molto dannoso. Tanto da far pensare che ci possa essere un interesse occulto dietro!
Concordo con l’uso di occhiali monouso per la visione di film in 3D poiché questo evita la possibilità di diffusione di malattie oculari a meno che non si certifichi una adeguata sterilizzazione di quelli ri-utilizzabili (come hanno appurato le ASL di competenza).
Sono nel contempo ad osservare che analoga precauzione dovrebbe venire adottata presso i negozi di Ottica quando io Cliente vado a provare una montatura per occhiali da vista o semplicemente occhiali da sole e ancorpiù nei Supermercati che vendono a prezzo scontato occhiali da sole esposti senza alcuna norma di cautela igienico-sanitaria.
E le maniglie e gli scorrimano dei bus, dei Tram, della Metro??? I carrelli dei supermercati???
E le posate e le stoviglie dei bar e dei ristoranti??? Mica vanno in autoclave!
Perchè questa crociata non la conduce allora anche contro i supermercati, le aziende di trasporto, i ristoratori??? Mah!
2) In merito alla “eventuale insorgenza di alterazioni visive connesse alla “visione stereoscopica” vorrei essere messo a conoscenza su quali fondamenti scientifici si basa questa affermazione dal momento che la “visione stereoscopica” fa parte della vita quotidiana di noi bipedi umani (oltre che di altre specie animali) e, francamente, mi pare che la visione in 3D, al di là della “fascinazione” della storia narrata, sia solo un “pallido surrogato” della realtà tridimensionale che viviamo ogni giorno.
Tanto le dovevo
Rienzi la forza di un esercito nell’antichità la si misurava dalla forza dei suoi nemici….Lei è una persona molto capace , quindi non capisco l’accanimento .
Salve, sono una consumatrice molto attenta soprattutto alle tematiche ambientali. Spesso mi ritrovo a non condividere molte scelte fatte dal nostro governo in tale ambito, e ultimamente mi è giunta la notizia della decisione del Ministro della Salute di sottoscrivere la circolare che obbliga l’uso degli occhiali 3D monouso. La richiesta iniziale è partita dal Vostro coordinamento. Mi dispiace dirvi che non sono affatto d’accordo e che questa decisione va assolutamente contro la difesa della salute dei cittadini. La scelta di oggetti monouso è assolutamente dannosa non solo per l’ambiente, in quanto crea montagne di rifiuti assolutamente ingestibili e indifferenziabili ma è dannosa anche alla nostra stessa salute perché tutti questi oggetti usa e getta vanno a finire nelle nostre discariche, o quanto peggio, negli inceneritori. L’aumento dei rifiuti generati dall’usa e getta sta incentivando la costruzione di questi cosiddetti “termovalorizzatori” che sono antieconomici e dannosi per la nostra salute. Quindi la soluzione poteva essere quella di obbligare le sale cinematografiche a sterilizzare gli occhiali riutilizzabili, non invece obbligare la gente a “comprare” un paio di occhiali 3D che poi butterà nella spazzatura! In questo modo è sempre il consumatore che ci rimette, pagando sul prezzo del biglietto un surplus per questi occhiali che poi diverranno inutile spazzatura. Mi dispiace ma avete indirizzato il governo verso una scelta del tutto sbagliata. Sono sconcertata per tutto questo. Mentre negli altri paesi civili del mondo si stanno facendo campagne a favore del riutilizzo e della riduzione dei rifiuti, qui in Italia si fa il contrario e la cosa peggiore è che proprio dai consumatori viene questa richiesta. I rifiuti creano danni alla salute molto più grandi di quelli generati dalla scarsa igiene, che comunque potrebbe essere evitata anche in condizioni di riuso e di riciclo. Informiamoci meglio. Mi auguro che almeno le sale cinematografiche diano agli spettatori la possibilità di riportarsi i propri occhiali 3D da casa. Altrimenti sarà uno sfacelo e trasformeremo il cinema in un’industria di rifiuti, come già sta accadendo. Grazie per l’attenzione. Cordiali saluti. Loredana
P.s.: questa mail è stata precedentemente inviata al Codacons.
Sono onestamente confortato dal fatto che non si sia trattata di una volontà precisa quella di non far commentare l’articolo sul 3D.
Adesso sarebbe fantastico se qualche esponente del codacons, rispondesse alle decine di domande che sono state poste e dipanasse i dubbi.
Da addetto ai lavori, vi assicuro che la questione 3D è stata gonfiata a dismisura, e che bastano pochi e logici accorgimenti per salvaguardare la salute dei clienti, senza che sia necessario ricorrere a proclami, slogan, e tutto l’ambaradan visto, sentito e letto in questi giorni.
Cordialmente
Anche io attendo dei commenti a tutte le domande e osservazioni che sono state poste dai vari utenti.
Premetto che lavoro nel campo cinematografico.
Che abbiate creato una vera e propria caccia alle streghe lo si capisce anche dai commenti precedenti il mio.
Quello che adesso dovremmo tutti domandarci è perchè???
Forse perchè il successo ottenuto cacciando una strega si traduce in aumento dei vostri associati e, conseguentemente, in aumento dei contributi statali che ricevete?
Se le cose stanno così, e penso proprio di si, spero che veniate sbugiardati al più presto e che qualcuno Vi chieda i danni che state procurando ad un settore sano, che piace a tutti e che molto ha investito in questa nuova tecnologia, il 3D appunto.
Vergognatevi! Voi non tutelate i consumatori ma solo i Vs. interessi!
salve sono massimiliano da siena,dopo aver visto avatar in 3d, all’uscita della sala ho avvertito vertigini,spasmi e varie convulsioni seguite da improvvise allucinazioni,visto il mio stato ho deciso di andare a dormire,il mattino seguente quando mi sono alzato, mi sono accorto che mi era spuntata la coda.
Caro Avvocato, mi potrebbe cortesemente spiegare la notizia riportata da IL GIORNO del 16 marzo?
ma se avete segnalato ed evidenziato danni ai minori di 6 anni perchè il presidente Codacons porta sua figlia di 3ANNI a vedere Alice?
attendo cortesi delucidazioni.
Milano, 16 marzo 2010 – “Infiammazione acuta all’occhio sinistro”: è il referto del medico che ha visitato la piccola di tre anni finita al pronto soccorso dopo aver visto un film in 3D al Plinius di viale Abruzzi. «Secondo il parere del dottore, a provocare il gonfiore potrebbe essere stato l’uso degli occhialini forniti dal cinema», spiega Marco Donzelli, padre della bimba e presidente del Codacons Lombardia, che annuncia un’azione legale per quanto accaduto.
Vorrei tanto sapere come mai sia esplosa questa polemica tutta in un colpo e solo adesso che il 3D è al cinema, quando a Gardaland e Mirabilandia sono anni e anni e anni che c’è il cinema 3D (e anche il 4D) e non si è mai sentito parlare di casi di persone che stavano male o hanno preso infezioni agli occhi…
Qualcuno mi risponda per favore…
Le Associazioni dei consumatori sono sempre pronte a chiedere che gli imprenditori adottano questa o quell’altra precauzione per proteggere i consumatori da fantomatici problemi.
Quando poi l’applicazione di apposite procedure per garatire i suddetti consumatori fanno innalzare il costo dei servizi o dei prodotti sono pronti a stracciarsi le vesti per “ingiustificati” aumenti!!
Ma secondo loro se l’occhiale è monouso, a parte il problema ambientale, il costo a carico di chi sarà ? Ma secondo loro il proprietario di un cinema è una vacca da mungere ?
Credo non conoscano il concetto di traslazione del costo, alla fine tutte queste cavolate inutili le paga il consumatore.
Mi sa che in tutta questa “montatura” qualcuno vuole guadagnarci qualcosa.
Vediamo un po.
Quale grosso multiplex italiano usa gli occhiali monouso?
Quale casa di distribuzione italiana ha in listino film 3D per bambini al di sotto dei 6 anni?
Saranno solo supposizioni ma intanto questo casino genera “paura” ed indirizza la gente verso un cinema piuttosto che un altro.
Siamo poi in un libero mercato?
E allora come si fa ad obbligare l’acquisto di un sistema 3D rispetto ad un altro?
Povera “ignorante” Italia.
Leggetevi il posto cliccando il link sopra
Mi sa che in tutta questa “montatura” qualcuno vuole guadagnarci qualcosa.
Vediamo un po.
Quale grosso multiplex italiano usa gli occhiali monouso?
Quale casa di distribuzione italiana ha in listino film 3D per bambini al di sotto dei 6 anni?
Saranno solo supposizioni ma intanto questo casino genera “paura” ed indirizza la gente verso un cinema piuttosto che un altro.
Siamo poi in un libero mercato?
E allora come si fa ad obbligare l’acquisto di un sistema 3D rispetto ad un altro?
Povera “ignorante” Italia.
Quando avevo sentito la notizia la mia reazione è stata: “ma che ca…ta è questa? Allora i bambini bisogna metterli sotto una campana di vetro…”. Io non sono molto favorevole al 3D al cinema, per ragioni però completamente differenti da queste stupidaggini. Il codacons di solito ha il mio rispetto, ma a volte sembra che voglia trovare qualcosa da fare quando non c’è.
Ora mi chiedo se questa vicenda è realmente accaduta, mi stupisce che un dirigente del codacons, dopo la lotta contro il cinema 3D che stanno facendo da un anno a questa parte sostenendo proprio che gli occhialini fanno male, porti la figlia di 3 anni al cinema a vedere un film in 3D, e guarda caso, questa è l’unica persona AL MONDO ad avere una infezione causata dagli occhiali… Se non ci fosse da piangere per le conseguenze di queste azioni, ci sarebbe davvero da spanciarsi dalle risate.
Spero che il codacons si renda conto che la sua credibilità a causa di questa vicenda crolla a livelli infimi. Farebbero bene a scusarsi con i gestori dei cinema, con i consumatori e a cacciare il “paparino” dirigente, e forse, dico forse, recupererebbero un minimo di credibilità.
Secondo me quella del Codacons e’ una vittoria di Pirro!
Avreste fatto meglio ad informarvi meglio e, magari, spiegare alla gente il funzionamento di questa “tecnologia” che ha radici nel 1800…già.. prima della tv, del cinema.
Un’associazione seria avrebbe dovuto parlare di parallasse (positivo, negativo,0).
Di come si dovrebbe produrre un film “3D”.
Il cervello umano e’ in grado di associare e ricostruire in “3d” le due immagini grazie alle lenti degli occhialini o a particolari filtri davanti al sistema di proiezione, ma in caso di parallasse negativo (fuoriuscita dallo schermo degli oggetti) non bisogna esagerare per piu’ di 10/15 minuti di “effetto”, poi bisogna far rilassare il sistema visivo con scene a parallasse 0 (nessun effetto) o parallasse positivo (effetto profondità).
Ma a chi interessa oggi capire?
Referendum!
Dobbiamo raccogliere le firme per indire un referendum contro i film in 3D, dobbiamo essere la prima nazione al mondo che abroga questa nuova tecnologia. Ci siamo già riusciti con il nucleare adesso dobbiamo farlo anche per il 3D. Come seconda richiesta potremmo abolire anche i film a colori, erano così belli quelli in bianco e nero…anche il sonoro in effetti disturba e può danneggiare l’udito…chiediamo il ritorno al cinema muto!
-nessuno- NESSUNO- in italia ha mai abolito il nucleare. Altra leggenda metropolitana figlia del culto dell’ignoranza. E se lo so io che all’epoca del famoso referendum andavo alle elementari, mi chiedo: ma chi votava, era dotato di cervello? Poi vedo queste “associazioni” dei consumatori che nel 90% dei casi muovono battaglie pro-adesioni e capisco che la risposta è banalmente NO.
Che tristezza, ci si fanno tanti problemi per le piccole cose e invece ci sono certi personaggi che non hanno nessun problema a fare figure orrende perfino in televisione.
La questione degli occhialini 3D è probabilmente frutto della colossale noncuranza di un papà che porta la figlia di 3 anni (!) a vedere un film 3D al cinema, e che poi si rende conto che forse non ha fatto proprio la cosa giusta, così scarica le sue responsabilità sul Sistema cattivo e affamato di soldi. Se non fosse stato un dirigente del Codacons non ne avrebbe parlato nessuno.
Solo un piccolo OT. In Italia il Nucleare non è stato forse abolito (termine poco adatto).
Certo è stato smantellato, e probabilmente non tornerà mai più.
Quanto al fatto che le persone sono generalmente incapaci di apprezzare questioni tanto complesse, sono assolutamente d’accordo. Non a caso votano alle elezioni come se fosse al televoto di Sanremo per il Principe. Il suffragio universale dell’ignoranza beata trasformata in tifo calcistico ha fatto decisamente il suo tempo.
Fine OT,saluti
Una settimana fa ho guardato un film in 3D e da subito mi sono accorta della strana senzazione. Penso sia normale però i miei occhi hanno anche lacrimato da subito. Alla fine del film quando mi sono alzata ho avuto dei capogiri e fino a un paio d’ore dopo mi facevano molto male gli occhi li sentivo gonfi e stanchi sembrava mi avessero dato dei pugni. Probabilmente non è una cosa che accade a tutti ma su 4 in 2 abbiamo avuto quasti sintomi. Ci hanno fornito degli occhiali accuratamente sigillati della REAL D 3D ma c’è scritto made in china e non hanno il marchio CE. E’ possibile che qualcuno abbia già provveduto a clonare questo occhiale? Non mi preoccupa tanto il sintomo dopo aver visto il film perché potrebbe essere normale ma piuttosto mi soffermo al tipo di occhiale. Come faccio a sapere se questi occhiali sono veramente adatti? Qualcuno mi può contattate?Non mi va di fare in nome del cinema
penso che tutto questo polverone sia assolutamente ridicolo
vi invito a leggere un interessante intervista del presidente della Società Oftalmologica Italiana
http://www.dica33.it/cont/interviste/1003/1900/nessun-allarmismo-sugli-occhiali.asp
oltre ad andare a leggere il comunicato del ministero della salute
http://www.salute.gov.it/dettaglio/phPrimoPianoNew.jsp?id=270
perchè il CODACONS non si occupa di cose più serie?
Ancora una battaglia del codacons, questa volta per restringere ulteriormente e inutilmente la nostra libertà di vedere film in 3D, o di farli vedere ai nostri figli. Come già ampiamente documentato (e come era ovvio), non ci sono rischi oculistici neanche con gli occhiali riutilizzabili, bastano le normali precauzioni igieniche, ovvero pulirli prima di indossarli.
http://www.corriere.it/salute/10_maggio_20/occhiali-3d-nessun-problema_0c834f5c-63ee-11df-ae00-00144f02aabe.shtml
[…] Il Codacons e l’Associazione Tutela Utenti Servizi Finanziari, Bancari e Assicurativi, ricordano che negli ultimi mesi del 2010 le tariffe Rc auto hanno registrato rincari stellari, con aumenti medi del 30% anche in assenza di sinistri. “La prova incontrovertibile di tali abnormi rincari – si legge in una nota del Codacons – viene direttamente dagli assicurati, le cui segnalazioni sugli aumenti ingiustificati delle assicurazioni sono state raccolte attraverso il blog del presidente Codacons http://www.carlorienzi.it“. “Ciò che avviene in Italia nel settore Rc auto è una vergogna – afferma Carlo Rienzi – non solo le tariffe sono sensibilmente più elevate rispetto al resto del mondo, ma addirittura nel corso di pochi anni hanno registrato aumenti astronomici, facendo segnare un +180% dal 1994 ad oggi”. “Invieremo il dossier sull’Rc auto al Ministro Romani, affinché si faccia una idea dei rincari dell’ultimo periodo – conclude Rienzi – ed invitiamo gli utenti a segnalare aumenti ingiustificati delle polizze alla pagina http://www.carlorienzi.it/?p=253 “ […]