“Mancate vaccinazioni agli ultra-80enni”: ora basta!


Mentre i giornali titolavano sulla vicenda Scanzi – il giornalista, “46enne e in formissima”, che avuto accesso alla sacra dose come “riservista”, e che dice che lo dobbiamo ringraziare, visto che ha avuto il coraggio di farsi il vaccino senza nemmeno ricevere la retribuzione che spetta a chi si presta come cavia – accadeva qualcosa di molto, molto più importante intorno al tema delle vaccinazioni. Qualcosa che dal discorso sui “furbetti” deriva inesorabilmente.

Se infatti ci sono “furbetti” ci sono anche dei “fregati”. Parlo del caso degli ultra-80enni: teoricamente i primi della lista, quelli da vaccinare alla svelta per metterli al riparo da un virus che – lo abbiamo visto – colpisce in particolare le età più avanzate. E invece, troppo spesso, dimenticati e in attesa.

Già qualche settimana fa avevamo denunciato il caso dell’anziana di 101 anni (!) in attesa del vaccino, rivolgendo un appello al presidente della Regione e alla Asl di competenza (Salerno) per procedere con la vaccinazione della signora, che tra qualche mese compirà 102 anni e non vorrebbe ricevere come regalo di compleanno il vaccino anti-Covid (ma arrivare già vaccinata all’appuntamento, magari!).

Speravamo fosse un’eccezione, e invece abbiamo capito che è la regola. Come in Toscana, dove l’inchiesta del programma TV “Non è l’Arena” ha sollevato le gravi anomalie nelle vaccinazioni in Regione: qui, giovani praticanti avvocati di appena 24 anni e in buona salute ricevono il vaccino anti-Covid dalla Regione, mentre i soggetti a rischio, come gli anziani con più di 80 anni, subiscono ritardi pesantissimi e ad oggi ancora non sanno quando saranno vaccinati. Come nel Lazio, dove basta accedere al sito dedicato per accorgersi come non vi sia rappresentata alcuna priorità che consenta di procedere a vaccinare prima gli ultraottantenni e dopo le altre categorie. O come in molte altre Regioni italiane.

Per questo abbiamo deciso di denunciare in Procura. In questo modo, abbiamo chiesto ai magistrati di accertare responsabilità e possibili fattispecie penalmente rilevanti, quali:

  • Abuso in atti di ufficio;
  • Omissione in atti di ufficio;
  • Concorso in omicidio colposo e in epidemia colposa (a fronte dell’elevato numero di decessi di ultraottantenni per Covid a causa dei ritardi nella vaccinazione per avere privilegiato i cosiddetti ‘Furbetti del vaccino’ senza effettuare i doverosi controlli).

“Si sta assistendo in Regione ad una illegittima corsia privilegiata nella somministrazione vaccinale, con i cosiddetti ‘Furbetti del vaccino’ che hanno saltato la fila facendosi vaccinare senza averne titolo, stravolgendo l’ordine di priorità del piano nazionale che prevede in primo luogo la vaccinazione degli ultra80enni, soggetti a rischio che subiscono ritardi pesantissimi e ad oggi ancora non sanno quando saranno vaccinati, con serio rischio per la loro incolumità. La questione che si riporta all’attenzione della Procura è che se il vaccino somministrato ai soggetti non aventi diritto fosse stato destinato, come dovuto ed in rispetto al piano vaccinale, agli ultraottantenni poi contagiati dal Covid, probabilmente gli stessi non si sarebbero ammalati e, nei casi più gravi, deceduti”.

Uno spettacolo indecoroso, di una pochezza impressionante, eppure in pieno svolgimento: il siero miracoloso è agognato come e più di un tesoro, e per accaparrarselo – in questo Paese ormai abituato a ingiustizie piccole e grandi – si è disposti a qualsiasi cosa.

Per questo, ancora di più, adesso è il momento di andare a fondo a questa storia. Se neanche durante una pandemia si riescono a rispettare le più basilari norme di convivenza civile – la priorità che dalla notte dei tempi spetta agli anziani e ai fragili – siamo veramente combinati male.

O riprendiamo a far rispettare le Leggi e le norme eterne di civilità o – virus o meno – siamo spacciati.

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