Sicuramente avrete sentito e letto della prima sentenza, ottenuta dal Codacons, sul caso del latte all’inchiostro.
Nel 2005 ci fu in Italia un maxi-sequestro di confezioni di latte per bambini commercializzate dalla Nestlè, prodotti che risultavano contaminati da Itx, un tipo di inchiostro utilizzato nella fabbricazione di imballaggi.
Numerosi i genitori che, estremamente preoccupati per avere somministrato ai propri figli il latte contaminato, si rivolsero alla nostra associazione per ottenere tutela legale.
Partirono così le prime richieste di risarcimento danni, per lo stress e la paura fatti ingiustamente patire ai genitori che temevano per la salute dei propri bimbi.
Il giudice di pace di Giarre (Catania), Salvatore Fisichella, cui il Codacons Sicilia si era rivolto in rappresentanza di una coppia di genitori che avevano somministrato alle proprie figlie il latte all’Itx, ha stabilito che «la commercializzazione del “prodotto inquinato” comporta una responsabilità di natura contrattuale ed extracontrattuale in quanto si profila non solo una ipotesi di inadempimento contrattuale ma anche una ipotesi di responsabilità per il danno alla salute che la commercializzazione comporta».
«Nello specifico gli attori hanno fornito prova idonea che a seguito dell’acquisto del latte Nestlè e della somministrazione dello stesso alle proprie figlie, subirono un danno di natura psicologica determinato dal turbamento e dalla preoccupazione che la prole possa essere contaminata a causa della sostanza “inquinante“».
Questa sentenza rappresenta la vittoria del topolino sull’elefante.
Siamo riusciti, infatti, ad avere la meglio su due colossi internazionali – due maxi-potenze miliardarie che ora dovranno risarcire i danni prodotti – dimostrando come nessuno può vendere un prodotto diverso da quello promesso, anche se alla fine l’inchiostro si è rivelato non nocivo, e come l’angoscia provata da un genitore che ha somministrato al figlio un prodotto potenzialmente pericoloso, debba essere risarcita da chi quella angoscia l’ha determinata.
Invito chiunque si sia trovato nella stessa situazione dei genitori ora risarciti da Nestlè e Tetrapack a scrivere su questo blog per raccontare il proprio caso e intentare analoga causa dinanzi al Giudice di pace.
Si potrebbe avere copia della sentenza?
Questa sentenza, a tuo giudizio, non è in contrasto con il recente pronunciamento della Cassazione a Sezioni Unite circa la non autonomia categoriale del danno morale soggettivo che pure era stato accordato da Cass.2515/2002?
Ma quando il canone TV deve essere abolito?