Dopo anni di rincari la Lagarde ha scoperto che il cibo costa di più

Lagarde

Certe scene sembrano uscite da una commedia, ma purtroppo rappresentano la realtà. Notizia di oggi: Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, in visita al mercato di Sant’Ambrogio a Firenze, ha riferito testualmente di aver “controllato i prezzi del cibo molto attentamente” e di aver notato che “sì, sono aumentati, ma molto meno rispetto a due anni fa”.

Una frase che, se non facesse piangere, farebbe ridere. Perché sentirselo dire da chi guida la politica economica europea suona come uno scherzo di cattivo gusto. “Il pane costa tanto, il prezzo aumenta, ma non quanto l’anno scorso”: persino una Maria Antonietta, affacciata al balcone, si sarebbe rifiutata di dire una cosa del genere..

Evidentemente, in certi palazzi il contatto con la realtà si è perso da tempo. Sicuramente la Lagarde – che avrà chi lo fa per lei – non ha mai dovuto fare la spesa davvero, altrimenti si accorgerebbe che in Italia i prezzi non sono solo “un po’ più alti”, ma ancora insostenibili per milioni di famiglie. La pasta costa il 25% in più rispetto al 2021, la frutta e la verdura sono aumentate a doppia cifra, e nei supermercati si spendono oggi centinaia di euro in più al mese solo per riempire il carrello. Non parliamo dei prodotti che costano sempre di più e perdono in dimensioni e volume..

E mentre la presidente della BCE si compiace perché “gli aumenti rallentano”, la gente normale continua a tagliare sulla carne, sul pesce e persino sul latte per arrivare a fine mese. Questa è la realtà che – accusatemi di populismo, non me ne frega nulla – non si vede dai palazzi vetrati di Bruxelles.

Ma si vede bene nei mercati, dove non servono economisti per capire che i soldi finiscono prima del mese. Cara Lagarde, non puoi limitarti a dire che l’inflazione “scende”: finché i prezzi restano lì, altissimi, a scendere è solo il potere d’acquisto dei cittadini.

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