Ho più volte preso posizione contro le sue opinioni, ma stavolta Travaglio ha ragione su tutta la linea:
Che bel Paese sarebbe l’Italia se tutti i leader dell’opposizione, quando Vincenzo De Luca diede della “stronza” a Giorgia Meloni, avessero solidarizzato con lei e isolato lui finché non si fosse scusato. Invece tacquero al gran completo, a cominciare da chi più di tutti avrebbe dovuto censurare l’insulto del presidente campano alla presidente del Consiglio: Elly Schlein, segretaria del partito di De Luca.
Già, sarebbe un bel Paese. Invece no, tutto l’opposto. Non un sol uomo (e non una sola donna..) capace di insorgere contro chi l’offesa la dispensa, anche se appartenente al proprio partito. Tutti però pronti a scagliarsi chi, comprensibilmente, l’offesa la rispedisce al mittente.
Le campagne morali dei benpensanti, è chiaro, crollano di schianto di fronte al silenzio assordante che ha circondato l’offesa di De Luca, uomo non nuovo a esternazioni del genere (“La Bindi ha fatto una cosa infame, da ucciderla”, “Di Maio, Fico e Di Battista, che vi possano ammazzare tutti”, “Salvini ha la faccia come il fondoschiena, peraltro usurato”, col contorno di “chiattona” e dito medio alla 5S Ciarambino, “cafona, fiore di bellezza e di freschezza” alla Camusso”, “Pippo Baudo con la frangetta” a don Patriciello ecc.). La supposta superiorità morale della sinistra va a farsi friggere di fronte a un esercizio così palese di ipocrisia e di settarismo politico. Un campionario di cattive coscienze non ha infatti trovato di meglio da fare che tacere di fronte a un habitué degli insulti (spalleggiando il suo bullismo istituzionale), oppure rimbrottare la Meloni (colpevole di non incassare in silenzio?), invece di dire l’unica verità possibile: e cioè che De Luca aveva sbagliato e doveva scusarsi. Che la Meloni ha fatto bene a rimetterlo al suo posto. Punto.
Sono proprio atteggiamenti del genere, amici, a spiegare il successo clamoroso della Meloni – che solo pochi anni fa, anche se non lo ricorda più nessuno, guidava un partitino nostalgico e faceva l’opposizione solitaria al governo Draghi. “Sono proprio il settarismo, la faziosità, il tartufismo e il doppiopesismo della peggior sinistra che hanno issato Giorgia detta Giorgia a Palazzo Chigi. E la manterranno lì per un bel pezzo“. Ha ragione, un’altra volta, Travaglio: ma si sa, per la legge dei grandi numeri, anche lui ogni tanto ci azzecca..