Il Partito Unico della torta con 209 miliardi di candeline


Incredibilmente, nel bel mezzo della crisi più inspiegabile dell’ultimo mezzo secolo (ma alla fine che voleva Renzi, qualcuno lo ha capito?) è esplosa la concordia: da Salvini a Zingaretti, da Grillo a Berlusconi alla Boschi, tutti insieme appassionatamente. Come nelle peggiori sit-com argentine, dove alla fine tutti si fidanzano con tutti e le passate discordie si rivelano uno spettacolo per il pubblico, una messinscena per lo share.

Ecco: ora che c’è da prendere una bella torta, composta da 209 miliardi (miliardo più, miliardo meno) di candeline, pare che non ci sia limite alla voglia d’accordarsi: Salvini vuole gli immigrati, Zingaretti vuole la Lega, Renzi vuole la Boschi, Grillo vuole qualsiasi cosa. Che siano tutti impazziti, che siano sotto effetto di un filtro magico, di una pozione portentosa capace di far innamorare chiunque? No, tempo di no. Magari hanno semplicementi capito che comanda il partito di Mattarella, che non scioglierà le Camere prima di assicurare la nomina di un Presidente della Repubblica “gradito”.

Insomma, per parafrasare la battuta: “alla fine decide Sergio”. Con buona pace degli altri, magari folkloristici, figuranti.

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